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ROMA: SANITARI PER GAZA IN PIAZZA MONTECITORIO PER FRANCESCA ALBANESE E IN SOLIDARIETÀ CON LA POPOLAZIONE PALESTINESE
Presidio in corso dalle ore 16 a Roma, davanti alla Camera dei deputati, in solidarietà alla popolazione palestinese e a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, già colpita da sanzioni statunitensi. La piazza è stata chiamata dall’associazione Sanitari per Gaza. Il presidio continuerà almeno fino alle ore 20, ma potrebbe proseguire anche oltre. Dalle ore 14 infatti erano già presenti in piazza attivisti e attiviste dell’organizzazione Liberti cittadini per la Palestina, che intende restare a oltranza. L’azione di emergenza è stata convocata anche per chiedere lo sblocco immediato degli aiuti umanitari e la fine dell’assedio di Gaza. In collegamento con noi dalla piazza romana Stefano Bertoldi, nostro collaboratore dalla capitale, che ci aggiorna anche sulla Global Sumud Flotilla. Ascolta o scarica L’intervista di Stefano Bertoldi a Paola Prestigiacomo di Sanitari per Gaza. Ascolta o scarica
PALESTINA: GI USA SANZIONANO FRANCESCA ABANESE PER AVER DENUNCIATO LE AZIENDE COMPLICI DEL GENOCIDIO A GAZA
Usa e Israele definiscono a Washington la loro idea di “tregua” tra campi di concentramento – come quello con il quale vogliono confinare 600mila palestinesi a Rafah – e riconoscimento di fatto dell’occupazione totale della Palestina, dalla Striscia di Gaza a gran parte della Cisgiordania. Hamas vuole che nel documento vi siano un impegno esplicito per la fine permanente dei combattimenti, il ritiro totale delle truppe di Tel Aviv dalla Striscia e l’esclusione della finta ong israelo-statunitense GHF dalla lista delle organizzazioni che gestiranno gli aiuti umanitari. Le trattative non sembrano quindi vicine alla firma di un accordo come vorrebbe, almeno nelle dichiarazioni, Trump. Nel frattempo, l’esercito israeliano prosegue il genocidio: almeno altri 13 palestinesi sono stati uccisi in un raid che ha colpito Deir el Balah. Altre 4 persone sono state uccise in un attacco sul campo profughi di Al Bureij. In totale sono almeno 24 i palestinesi massacrati dai bombardamenti israeliani soltanto nelle prime ore di stamattina. L’Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari fa sapere che dal 7 ottobre 2023 sono stati uccisi più di 15.000 studenti a Gaza. Secondo un conteggio effettuato dalle autorità educative della Striscia il 1° luglio, “almeno 15.811 studenti e 703 membri del personale educativo sono stati uccisi, mentre 23.612 studenti e 315 membri del personale educativo sono stati feriti, molti dei quali con conseguenze fisiche o psicologiche permanenti”. Raid, aggressioni e demolizioni da parte delle forze di occupazione israeliane continuano anche in Cisgiordania, dov’è ogni giorno più esplicita la volontà di espandere gli insediamenti dei coloni, cacciare la popolazione locale e annettere i territori allo stato di Israele. Stamattina i coloni hanno aggredito una donna a Masafer Yatta, nell’area di Hebron. Demolite poi dai bulldozer israeliani due case a Salfit. A Betlemme invece gli israeliani hanno sottratto altra terra ai palestinesi per costruire una strada tra diversi insediamenti coloniali. L’esercito occupante, infine, ha assaltato il quartiere di Al-Hadaf di Jenin facendo irruzione in alcune abitazioni. I militari hanno perquisito e danneggiato alcune case ed effettuato arresti, tra intimidazioni e spari. Gli Usa, infine, imporranno sanzioni a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi occupati. Lo ha annunciato il segretario di stato Usa Rubio, che farnetica di “illegittimi e vergognosi sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani”. La “colpa” di Albanese – per statunitensi e israeliani – è quella di aver presentato un dettagliato rapporto sulle aziende coinvolte nel business del genocidio in Palestina, molte delle quali sono statunitensi, da Amazon ad Alphabet, da Microsoft a Palantir e Lockheed Martin. Il collegamento con Meri Calvelli cooperante in Palestina per ACS Associazione di Cooperazione e Solidarietà e direttrice del Centro Vik. Ascolta o scarica
GAZA: HAMAS VALUTA LA PROPOSTA DI CESSATE IL FUOCO. LE STRAGI ISRAELIANE CONTINUANO
Continua il genocidio per mano israeliana in Palestina. Dall’alba di oggi sono già 73 i palestinesi uccisi dai raid incessanti e decine quelli feriti nella Striscia di Gaza. Le forze di occupazione israeliane hanno bombardato una scuola che ospitava sfollati e persone in attesa di aiuti a ovest di Gaza city, e una tenda nel campo profughi di Al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis. Preso di mira anche un centro di riabilitazione di Jabalia, a nord. Oltre 30 dei palestinesi ammazzati stamattina erano in fila per il cibo presso le trappole mortali che la finta ong israelostatunitense Ghf chiama “centri di distribuzione aiuti”. A questo proposito Associated Press riferisce come i contractor statunitensi che sorvegliano i siti gestiti dalla finta ong utilizzino armi da fuoco e granate stordenti. Gli operatori sentiti da AP affermano che il personale di sicurezza assunto è spesso non qualificato, non è  controllato ed è armato fino ai denti. I video forniti da uno dei contractor mostrano centinaia di palestinesi ammassati tra il rumore di proiettili, granate stordenti e il bruciore dello spray al peperoncino. Altri video mostrano conversazioni tra uomini di lingua inglese che discutono su come disperdere la folla. Prosegue anche l’assalto di militari e coloni in Cisgiordania. Le forze di occupazione israeliane hanno demolito un tornio per la lavorazione di metalli a est di Nablus, mentre un camionista palestinese è rimasto ferito dagli spari dei militari israeliani a est di Betlemme. I bulldozer israeliani, inoltre, hanno demolito strutture residenziali, agricole e raso al suolo terreni nella zona di Rawabi al-Issawiya, a nord-est di Gerusalemme occupata. Ieri il ministro israeliano della Giustizia, Yariv Levin, parlando con il leader dei coloni Yossi Dagan, ha detto esplicitamente ciò che è chiaro da tempo: “è tempo di annettere la Cisgiordania”. Sul lato diplomatico esponenti di Hamas avrebbero espresso “soddisfazione” per il fatto che è stata avanzata una nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza e avrebbero osservato che i mediatori stanno compiendo grandi sforzi per raggiungere un accordo tra le parti. A sostenerlo è il media saudita Asharq News, dal quale però fanno sapere che il movimento islamico palestinese contesta ancora alcuni punti. In particolare, i punti che riguardano l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia e il ritiro delle truppe di occupazione israeliane non indicano date specifiche né presentano mappe allegate. Entro domani sera dovrebbe presentare la risposta. Intanto, ad Ankara, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha incontrato Abu Omar Hassan, presidente del Consiglio della Shura di Hamas e altri rappresentanti dell’organizzazione. Gli aggiornamenti e il commento con il giornalista palestinese Samir Al Qaryouti. Ascolta o scarica