Forlì: Il Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste chiedono risposte sulle attività dell’aeroporto Ridolfi
Forlì, 1 luglio 2025 – Il Comitato Sorvolati e il Tavolo delle Associazioni
Ambientaliste fanno presente che molti cittadini forlivesi chiedono quale norma
di sicurezza e buon senso sia dietro alle autorizzazioni che permettono voli
radenti, virate e manovre varie sulla città (case, scuole, case di riposo,
centri commerciali, piscina comunale e quant’altro) e chi le ha rilasciate.
Attività di prova degli aerei ed esercitazione per rilascio brevetti che, a
rigor di logica, anche in attuazione di tutti i regolamenti ENAC sulla
sicurezza, andrebbero svolte in spazi poco abitati per limitare i rischi alla
popolazione.
Altra cosa che lascia perplessi i residenti sono gli orari in cui vengono svolte
tali attività: dal primo pomeriggio a pomeriggio inoltrato, e in periodo estivo.
Proprio nelle ore in cui le persone riposano o si rilassano devono invece subire
rumore sicuramente molto più alto rispetto a quanto previsto dal regolamento e
dalla zonizzazione acustica comunale. Perché questi voli vengono programmati in
orari critici e non al mattino o nel tardo pomeriggio?
Ma c’è chi controlla? Dove sono le centraline per il monitoraggio?
Se negli stessi orari un cittadino accendesse anche solo un tagliaerba,
riceverebbe la visita della polizia municipale, rischiando una contravvenzione.
Sembra di essere di fronte ad un atteggiamento a dir poco superficiale e di
impunibilità, da parte di quanti, a vario titolo, dovrebbero garantire sicurezza
e applicazione dei regolamenti (aeroportuali e comunali).
I cittadini vogliono sapere chi si stia occupando della loro sicurezza, della
loro salute e del loro benessere psico-fisico.
Più volte è stato anche richiesto dal TAAF l’inversione di pista per fare
atterrare e decollare gli aerei verso Cesena e non su Forlì, limitando,
ovviamente, disagi e danni in caso di eventuali incidenti, ma, tranne inutili e
sterili promesse, nulla è stato fatto. Anzi ora l’intero abitato forlivese viene
spesso sorvolato da questi voli touch and go, manovre che consistono
nell’atterrare su una pista e ripartire immediatamente senza fermarsi
completamente.
L’argomento viene dalle autorità dribblato e non si trovano interlocutori con
cui parlare per cercare di capire e risolvere la questione della convivenza tra
attività aeroportuali e diritti alla salute e sicurezza dei cittadini che
continuano a subire gli effetti di una gestione non rispettosa dei
regolamenti.
L’interesse dei gestori e della Regione è solo orientato sulla richiesta di
nuovi voli a Forlì per alleggerire Bologna e per limitare le ingenti perdite del
Ridolfi. Ma se un aereo cadesse sulla città (cosa non improbabile), chi ne
risponderebbe, economicamente, moralmente e penalmente?
Tavolo Associazioni Ambientali Forlì
Redazione Romagna