Valeria Taurino: “non una parola di Piantedosi sul brutale attacco alla Ocean Viking”
“Il ministro Piantedosi ha oggi dichiarato sul suo account ufficiale che è lo
Stato a gestire e coordinare i soccorsi in mare, non le ONG. Questo è quanto
chiediamo da sempre: un coordinamento efficace e efficiente dei soccorsi
finalizzato a ridurre morti in mare e una missione di ricerca e soccorso
istituzionale per salvare vite.” – dichiara Valeria Taurino, la Direttrice di
SOS MEDITERRANEE Italia – “Non abbiamo però ascoltato nessuna parola in merito
al fatto che operatori umanitari e persone naufraghe siano state brutalmente
attaccate da spari armati dalla guardia costiera libica in acque internazionali
e dopo il coordinamento con le Autorità competenti dello Stato italiano. Nemmeno
una parola”.
Domenica pomeriggio, la Ocean Viking, nave di ricerca e soccorso di SOS
MEDITERRANEE è stata deliberatamente presa di mira in un attacco a fuoco da
parte della Guardia Costiera libica. Sebbene nessuno sia rimasto ferito
fisicamente, tutti a bordo hanno temuto per la propria vita e le attrezzature di
soccorso essenziali, così come la nave stessa, hanno subito danni significativi.
Al momento dell’attacco, la Ocean Viking si trovava in acque internazionali, a
circa 40 miglia nautiche a nord della costa libica, quando è stata avvicinata da
una motovedetta di classe Corrubia della Guardia Costiera libica.
“SOS MEDITERRANEE opera sempre nel pieno rispetto del diritto marittimo
internazionale ed è nata per colmare il vuoto di soccorso lasciato dagli Stati –
continua Taurino – Lo Stato italiano ha anteposto politiche di
esternalizzazione della gestione delle frontiere e si è progressivamente
disimpegnato nel tutelare la vita in mare, preferendo il controllo dei confini e
accordi economici con paesi come Libia e Tunisia non rispettosi dei più basilari
diritti umani. In particolare, l’Italia ha investito in accordi vergognosi con
la Libia la cui guardia costiera la scorsa domenica ci ha scaricato addosso
centinaia di colpi di arma da fuoco, mettendo in pericolo la vita del nostro
equipaggio e dei naufraghi. Oltre a questo, il Governo italiano ha intrapreso
una campagna di criminalizzazione verso gli attori umanitari in mare con prassi
e leggi punitive e restrittive che hanno svuotato il Mediterraneo lasciando le
persone abbandonate in mare, di fronte ai respingimenti e alla morte. Chiediamo
al Ministro e al Governo di interrompere qualsiasi collaborazione con la Libia e
di avviare immediatamente una indagine finalizzata al perseguimento dei
responsabili di atti criminali come quello subito dalla Ocean Viking”.
Redazione Italia