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VICENZA: DOPO 14 ANNI IL CSO BOCCIODROMO SI SPOSTA IN VIALE TRENTO 141. IN VIA ROSSI, 198 NASCE UN PRESIDIO NO TAV.
Dopo 14 anni di presenza nel cuore di Vicenza, il Centro Sociale Bocciodromo si sposta in una nuova sede, in viale Trento 141. La scelta di occupare questo spazio arriva in un momento simbolico: durante la settimana in cui le flotte dell’Euromediterraneo hanno fatto rotta verso Gaza, portando avanti anche una riflessione sulle dinamiche di guerra, diserzione e servitù militari. Il Bocciodromo non abbandona tuttavia le proprie radici: l’ex sede di via Rossi 198 non è solo un vecchio edificio, ma il simbolo di una lunga lotta. Quella stessa via Rossi 198 rimarrà infatti un Presidio No Tav, un luogo di resistenza al progetto TAV che minaccia di alterare il quartiere dei Ferrovieri e la città; con il nuovo nome di “Boscodromo”. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Eleonora, compagna del CSO Bocciodromo di Vicenza. Ascolta o scarica. Di seguito il comunicato: L’esperienza di questi 14 anni tra le mura di via Rossi 198 ci ha insegnato che Vicenza non può rimanere senza un centro sociale: non solo per le iniziative solidali, la musica live e lo sport. Le migliaia di persone che hanno vissuto con noi quest’esperienza ci hanno dimostrato che la presenza di uno spazio dove ci si possa organizzare in modo autonomo, senza prendere ordini da nessuno, finanziandosi con i propri sforzi e confrontandosi in più persone possibili è linfa vitale in una società sempre più individualista. Uno spazio come questo è un bene comune che va tutelato e difeso con determinazione, resistendo a qualsiasi tipo di attacco, che venga dai partiti di governo o dai fascisti di strada. Un luogo dove costruire una società altra fatta di legami antirazzisti, antifascisti e antissessiti. Difendere uno spazio sociale è fare politica, è resistere ai tentativi di cancellare ogni dissenso, è opporsi concretamente al dominio del profitto e alla distruzione dei territori. Da oggi il Centro Sociale Bocciodromo si sposta in viale Trento 141. Abbiamo scelto di occupare questo spazio nella settimana in cui compagne di tutto l’Euromediterraneo hanno fatto rotta verso Gaza. Abbiamo occupato parlando di guerra, servitù militari e diserzione nella città che ha vissuto il movimento contro la base militare statunitense Dal Molin e che ora qualcuno vorrebbe vedere amichevole con i soldati statunitensi. Il centro sociale occupato Bocciodromo ha delle nuove mura, ma non abbiamo intenzione di abbandonare quelle vecchie. Quello di via Rossi 198 rimane l’ultimo Presidio di resistenza all’ingresso devastante del progetto TAV che entra all’interno della città e del quartiere ai Ferrovieri. Se il Centro Sociale Bocciodromo e le sue lotte si spostano in viale Trento 141, in Via Rossi 198 nasce qualcosa di nuovo: un Presidio No Tav, difeso da una comunità che ha deciso di opporsi all’ennesima grande opera inutile ed inquinante. Via Rossi 198 diventa Boscodromo.
E’ iniziato lo sfratto del Leoncavallo
La polizia sta eseguendo, con l’ufficiale giudiziario, l’ordine di sfratto emesso nei confronti dello storico centro sociale Leoncavallo a Milano. Lo sfratto del centro sociale di via Watteau era stato rinviato un centinaio di volte e lo scorso novembre il ministero dell’Interno era stato condannato a risarcire 3 milioni ai […] L'articolo E’ iniziato lo sfratto del Leoncavallo su Contropiano.
BRESCIA: GIORNATA DI MOBILITAZIONE STRAORDINARIA CONTRO GLI SFRATTI E PER IL DIRITTO ALLA CASA
Attiviste e attivisti dell’associazione Diritti per tutti, insieme a Centro Sociale Magazzino 47, Collettivo Onda Studentesca, Collettivo Gardesano Autonomo, hanno lanciato per giovedì 3 luglio 2025 una giornata di mobilitazione straordinaria contro gli sfratti e per il diritto alla casa. Sono infatti ben quattro gli appuntamenti per impedire lo sfratto di altrettanti nuclei nella città di Brescia e nello stesso giorno. Negli ultimi anni, pur essendo diminuto il numero degli sfratti in città e provincia, permane il problema di chi resta senza un’abitazione “e in certi casi diventa anche più difficile da risolvere”, ha detto nei nostri studi Umberto Gobbi dell’Associazione Diritti per tutti. Aumentano infatti gli sfratti per finita locazione. E’ il caso ad esempio di famiglie con reddito e in regola con il pagamento dell’affitto che vengono “cacciate di casa perché la proprietà intende sfruttare per finalità più redditizie il proprio alloggio e quindi magari sfratta una famiglia con una locazione normale per poi fare gli affitti brevi turistici”. Un fenomeno aumentato esponenzialmente non solo nelle “tradizionali” destinazioni turistiche come il lago di Garda, ma anche nella città di Brescia. Oggi il settore privato offre pochissimi appartamenti in affitto e tanti nuclei familiari, anche con contratto a tempo determinato e quindi con capacità reddituale, non trovano assolutamente un altro alloggio quando il contratto scade e non viene rinnovato. L’offerta pubblica invece è largamente insufficiente. Per esempio nella città di Brescia, l’ultimo bando per alloggi pubblici ha messo a disposizione 52 appartamenti a fronte di circa 1000 domande, “significa che un nucleo familiare su 20 potrà avere le chiavi della casa popolare”. Tra questi nuclei familiari, denuncia da tempo l’Associazione Diritti per tutti, “ci sono famiglie con disabili, anziani anche soli” e tantissime altri nuclei familiari senza particolari fragilità ma il cui reddito medio basso non permette di poter avere dei punteggi sufficienti per rientrare nelle graduatorie per le case gestite dal comune di Brescia o dall’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale. Quattro gli accessi degli ufficiali giudiziari nella giornata di giovedì 3 luglio, per l’esattezza a San Polino in via Lucio Fiorentini, in via Albertano da Brescia, nel quartiere del Carmine in vicolo 3 Archi e in via Morosini. Particolarmente attenzionati da attiviste e attivisti per il diritto all’abitare sono lo sfratto previsto in via Albertano da Brescia e in via Morosini, dove “sarà probabilmente presente la polizia ed è quindi richiesta una mobilitazione robusta”. Ai nostri microfoni Umberto Gobbi, dell’Asssociazione Diritti per tutti. Ascolta o scarica