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Tranvieri a Milano, cotti dal sole
Riceviamo dal sindacato degli autoferrotranvieri milanesi A.L. Cobas SGC (sindacato generale di classe) e più che volentieri pubblichiamo questo comunicato, anche perché la forma di scrittura ha raggiunto degli ottimi livelli di semplicità e capacità comunicativa, cosa che spesso nei sindacati manca. Buona lettura. Siamo sicuri che sarà interessante, per capire non solo cosa avviene in un luogo specifico di lavoro, ma anche quali sono le dinamiche che toccano la stragrande parte dei lavoratori e delle lavoratrici di questo Paese. Non faremo la fine della rana bollita! Nuova estate, vecchi problemi  Sono decenni che i tranvieri milanesi denunciano le altissime temperature che si sviluppano all’interno dei vecchi tram, quelli corti. Qualche anno fa i lavoratori raccolsero circa 300 firme, poi consegnate alla RSU locale, con le quali si chiedeva l’installazione di un sistema di “climatizzazione” affinché le temperature fossero sopportabili per i passeggeri, ma soprattutto per i conducenti. Come tutto ciò che finisce nelle mani delle RSU, anche queste firme finirono in qualche cassetto e ai lavoratori non fu data nessuna risposta sul perché non si potesse installare l’aria condizionata su questi tram. Non è neanche concesso togliere la paretina che almeno farebbe passare un po’ d’aria, dicono “per la sicurezza”: ma quale sicurezza?  Se qualche conducente dovesse svenire per il caldo non osiamo neanche immaginare cosa potrebbe succedere. A questo punto chiediamo una cosa banalmente realizzabile: basta prendere un piccolo impianto di aria condizionata (come quello di una Panda) e rinfrescare almeno la cabina, visto che i conducenti rimangono al posto guida per più di sette ore al giorno. Chiediamo a tutti i soggetti interessati di fare del benessere dei conducenti una priorità; ai sindacalisti di farsi qualche turno pomeridiano su questi tram, cosi si ricordano cosa vuol dire lavorare al caldo e ai colleghi ricordiamo di quando questi signori gli chiedevano il voto. Ora non bastano più le letterine e la vigile attesa. Sappiamo già che la risposta sarà che le Carrelle (così sono chiamati questi vecchi tram) andranno via via in dismissione, ma nel frattempo rischiamo di fare la fine della rana bollita! Analogo problema, mai risolto, lo riscontrano i conducenti di bus che ogni anno combattono contro i guasti all’aria condizionata. Qui il problema è l’assenza di manutenzione programmata e conservativa, ormai affidata totalmente ai privati attraverso gli appalti. Ciò ha decretato il disastro delle officine, che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Da sempre diciamo che gli appalti sono il cancro che attanaglia tutti i servizi pubblici. In ATM se guardiamo come sono gestite le pulizie dei bagni e delle vetture nessuno può negare il disastro e se pensiamo che agli appalti e sub-appalti sarà affidato l’intero servizio pubblico di trasporto ci vengono i brividi… d’estate! Non solo aria condizionata Il cambiamento climatico, con estati sempre più torride, impone un cambio di mentalità della dirigenza aziendale, ferma ai primi del ‘900, che obbliga i conducenti a somigliare ai cocchieri del secolo scorso. La cura della salute e del benessere dei lavoratori deve passare anche attraverso la fornitura di un abbigliamento consono alla mansione svolta e all’ambiente di lavoro. Occorre dotare i conducenti di abbigliamento leggero e di qualità: magliette e pantaloni di cotone, leggeri e, perché no, corti (tipo bermuda). Oppure, per tutelare la cieca immagine dell’azienda, si è disposti a sacrificare la salute dei tranvieri? È preferibile vedere un tranviere in bermuda o uno con i pantaloni tirati su fino al ginocchio, come siamo costretti a fare per difenderci dall’afa? Nel frattempo quello che va fatto urgentemente è accorciare gli orari pomeridiani, in particolar modo nei mesi estivi e aumentare le pause, soprattutto ai conducenti alla guida delle Carrello. Sostituire immediatamente i bus con aria condizionata guasta, intervenendo anche sulle assurde resistenze degli operatori della Sala Operativa. Ricordiamo che sicurezza, salute, benessere, appalti, carichi di lavoro, abbigliamento e salari sono da più di tre anni i temi che hanno contraddistinto le nostre battaglie e i nostri scioperi e che porteremo sempre avanti!   Redazione Milano