Happy holidays: la pressione del sistema sulla privacy di ebrei e arabi
Happy Holidays del regista Scandar Copti, Premio Orizzonti per la miglior
sceneggiatura a Venezia nel 2024, è un’opera sui rapporti familiari e di coppia
fra arabi e israeliani, concepita prima dei drammatici avvenimenti del 7 ottobre
2023. Ciò non toglie che, per la profondità nel descrivere le dinamiche delle
relazioni sociali tra i due popoli, il film contribuisca a spiegare come
agiscano collettivamente le convinzioni radicate nei nuclei affettivi di culture
differenti e in conflitto. Scandar Copti, di estrazione palestinese, è nato a
Giaffa nel 1975 e conosce bene le dinamiche psicologiche di entrambe i
territori. È noto per il suo approccio originale nel dirigere attori non
professionisti e per il suo film d’esordio, Ajami, co-diretto con Yaron Shani,
vincitore a Cannes della Camera d’or e candidato all’Oscar. Il 3 luglio esce
nelle sale italiane il suo secondo film “Happy holidays”.
Happy holidays, titolo ironico che sintetizza vicende drammatiche a ridosso di
festività religiose, parla di Rami, un arabo-israeliano innamorato della
compagna ebrea Shirley che, rimasta incinta contro la volontà di lui vuole
tenersi il bambino, cosa che rischia di diventare un grosso problema per le
famiglie di entrambi. Miri, la sorella di Shirley, ripudia la gravidanza
avvenuta da un’unione fra un palestinese e un’ebrea, mentre viene messa sotto
pressione dalla madre affinché si arruoli nell’esercito israeliano. Rami nel
frattempo viene picchiato dagli ebrei perché ha messo incinta una delle loro
donne. Fifi, sorella di Rami, è coinvolta in un incidente d’auto e i suoi
genitori ne approfittano per fare soldi dall’accaduto, costretti da un problema
economico grave. Una documentazione sanitaria della ragazza rischia però di
svelare la sotterranea vita che ha condotto fuori dalle rigide regole familiari.
E, mentre Fifi intraprende una relazione con Walid, fra loro restano segreti
pesanti…
La forza del film è la sceneggiatura, non a caso vincitrice a Venezia nella
Sezione Orizzonti, che riesce a mostrare i diversi punti di vista dei
protagonisti intorno a un identico problema, cosa che riproduce lo stridere
faticoso di una convivenza civile, dove anche la spontaneità dell’innamoramento
resta contaminata sino alla separazione. Il cast con attori non professionisti
riesce ad essere addirittura più credibile di nomi altisonanti.
Happy Holidays sottolinea l’importanza della libertà per uomini e donne
imprigionati da regole patriarcali e distruttive, rendendo evidente come certi
atteggiamenti discendano direttamente dal sistema, come una mentalità rigida e
primitiva imprigioni la femminilità nella sola riproduttività biologica per
ridurla a moglie devota a uso e consumo maschile. I personaggi si muovono
indottrinati da istituzioni che hanno proibito l’aborto o gli anticoncezionali,
per mantenere in vita una struttura sociale che non accetta l’autodeterminazione
identitaria: in definitiva si parla dell’apparato pericoloso che ha introdotto
lo Stato di Israele nell’esistenza quotidiana di molti esseri umani.
Happy Holidays (2024).
Un film di Scandar Copti con Manar Shehab, Wafaa Aoun, Merav Mamorsky, Toufic
Danial, Kousi Orfahli.
Genere: Drammatico
Durata: 120 minuti.
Produzione: Qatar, Palestina 2024.
Uscita nelle sale: Giovedì 3 luglio 2025
Bruna Alasia