Palermo, corteo per la Palestina: “Stop accordi Sicilia-Israele””
Palermo, sabato scorso centinaia di manifestanti hanno risposto al corteo
indetto dalla Rete di solidarietà alla Palestina (il coordinamento che riunisce
la comunità palermitana di palestinese, insieme ad associazioni, comitati,
collettivi studenteschi) e che in queste settimane aveva chiesto alla Regione
siciliana di interrompere ogni collaborazione con lo Stato di Israele.
“In questi mesi la mobilitazione – aveva scritto la Rete nel comunicato per
promuovere l’iniziativa contro il genocidio e al fianco della resistenza
palestinese – ha suscitato la presa di posizione di enti locali ed interi
settori della società civile, ma ancora nessun segnale concreto – sottolineavano
con grande rammarico – è arrivato dall’Assemblea regionale siciliana”.
Questa la motivazione principale che ha indotto gli organizzatori ha lanciare la
manifestazione partita dal Foro Italico alle 17.30 e che ha attraversato le vie
del centro, fino a giungere al Palazzo dei Normanni, sede dell’antico parlamento
ruggeriano, dove oggi siedono fra gli scranni dell’ARS gli onorevoli deputati
siciliani.
La Rete di solidarietà alla Palestina aveva sollecitato quest’ultimo consesso e
la Giunta-Schifani a pronunciarsi contro il massacro sistematico sionista in
quel di Gaza e di schierarsi – contestualmente – affinché si possa fermare
l’escalation della guerra permanente, la quale “che continua ad alimentare
profitti miliardari per le industrie belliche”. La Sicilia, esortano dalla Rete
“deve dire basta alla complicità con chi bombarda, occupa e reprime”.
Abbiamo visto sfilare un corte costituito fondamentalmente da giovani, i quali
auspicavano per la nostra terra un futuro in cui si possa realizzare un luogo di
convivenza pacifica e di accoglienza. Una sfida alla narrazione di una realtà
drammatica che non lascia spazio alla speranza, dove tutto sembra congiurare
perché si continui ad essere fermamente schierati dalla parte della strategia
geopolitica che minaccia un conflitto mondiale che sembra bussare
insistentemente alle porte: “le basi militari di Sigonella, quella americana del
Muos a Niscemi, sono solo alcuni dei punti da cui la guerra passa dalla nostra
Isola attraverso il Mediterraneo”
Nel frattempo “continuano le aggressioni militari di Israele in Palestina e in
tutto il Medio Oriente”. Non possiamo restare in silenzio, ripetono come un
mantra i giovani che marciano per la pace, avvolti nelle bandiere palestinesi
fra le fila di un combattivo serpentone: “scendiamo in piazza per chiedere alla
Regione Siciliana di rompere ogni accordo con il governo Netanyahu. Basta
cooperazione militare, commerciale e istituzionale. Basta silenzi, basta
ipocrisie. Palermo, città mediterranea e solidale, si unisce alla resistenza dei
popoli oppressi., cartelli, voce e determinazione. Facciamo rumore per
costringere le istituzioni a prendere una posizione chiara e netta. Facciamo
sentire che il popolo siciliano è dalla parte della Palestina”.
La chiusura della manifestazione sotto il Palazzo Reale è stata animata da una
serie di testimonianze e interventi spontanei. Tra questi vogliamo segnalare il
racconto commovente di un medico palestinese che da anni vive a Palermo, il
quale ci ha illustrato le condizioni disperate in cui versa la popolazione
gazawa, iniziando col descriversi la situazione di Khan Yunis, la città
palestinese gemellata con Palermo, di cui però in Municipio nessuno sembra
accorgersi della non più esistenza della città-gemella rasa al suolo, ridotta ad
una montagna di macerie, il triste destino a cui tutta Gaza sembra sprofondare,
se continua ancora senza sosta il genocidio perseguito dalle truppe sioniste.
Il nostro medico ha disegnato il terribile massacro a cui è sottoposta la
popolazione di Gaza, in particolare quello dei bambini, i quali oltre che cadere
per il fuoco nemico, adesso rischiano seriamente di morire per i morsi della
fame e sete, nonché per la mancanza di cure adeguate: oltre gli ospedali
distrutti mancano le medicine necessarie, rendendo impotenti i sanitari nello
svolgere il loro compiti deontologici per assicurare la somministrazione di cure
adeguate nel tentativo salvare vite umane.
Dalla piazza è stato lanciato un nuovo appuntamento assembleare della Rete di
solidarietà alla Palestina per domani alle ore !9,00 presso l’oratorio
salesiano di Santa Chiara
Redazione Palermo