L’impatto della crisi climatica sul diritto alla salute globale
È stato presentato oggi a Roma, presso la Camera dei Deputati, il policy paper
“Salute globale e One Health: le sfide della crisi climatica”, realizzato dal
Network italiano Salute Globale e da Aidos-Associazione italiana Donne per lo
Sviluppo, per approfondire il nesso fra gli effetti del cambiamento climatico e
il diritto alla salute globale, con interventi di persone esperte e le
testimonianze dal campo di alcune organizzazioni della società civile (Osc) che
aderiscono al Network.
Dal report emerge l’importanza dell’approccio One Health per garantire la piena
attuazione del diritto alla salute globale. Si tratta di progettare una
strategia integrata che esplori le interazioni tra ambiente, salute umana e
salute animale, per promuovere una collaborazione intersettoriale e affrontare
sfide complesse. come la resistenza antimicrobica nella cura di alcune malattie
e il degrado ambientale in cui vivono molte persone, specie animali e vegetali.
Le testimonianze degli interventi di cooperazione sanitaria di Amref Health
Africa, Medicus Mundi Italia, Progettomondo e World Friends, evidenziano sia gli
impatti concreti della crisi climatica sulla salute sia le risorse messe in
campo per mitigarne gli effetti promuovendo interventi efficaci laddove i
sistemi sanitari sono fragili (dall’impiego delle unità sanitarie mobili alle
pratiche di coinvolgimento delle comunità locali).
“Politiche sanitarie che non prevedono piani di resilienza climatica, così come
politiche climatiche che trascurano le implicazioni per la salute sono destinate
a fallire” – ha dichiarato Stefania Burbo, focal point del Network italiano
Salute Globale. “Per questo chiediamo all’Italia di proseguire lo storico
impegno per la salute globale, in un momento in cui l’intensificarsi dei
conflitti armati aumenta le diseguaglianze nell’accesso al diritto alla salute”.
Le Osc riunite nel Network sottolineano l’importanza di: promuovere politiche di
salute globale di lungo periodo per rafforzare i sistemi sanitari pubblici e di
comunità, garantendone l’operatività nell’ambito della prevenzione,
preparazione e risposta alle pandemie; continuare a sostenere il Global Fund
nell’anno del suo ottavo processo di rifinanziamento, quale principale donatore
multilaterale nella lotta contro Aids, tubercolosi e malaria, nonché nel
rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali e comunitari; rispettare gli
impegni sul clima presi nei forum multilaterali e internazionali, per una
transizione energetica equa anche per la salute pubblica.
Inoltre, come afferma Maria Grazia Panunzi di Aidos, è necessario “prevenire la
violenza di genere e le pratiche dannose, come le mutilazioni genitali femminili
e i matrimoni precoci, che aumentano in situazioni di crisi climatica e
conflitti e garantire la partecipazione attiva della società civile, delle
comunità, delle donne e delle ragazze, riconoscendone il ruolo di agenti di
cambiamento, a livello locale, nazionale e internazionale”.
L’intero rapporto è online su www.networksaluteglobale.it
Network italiano Salute Globale
Aidos-Associazione italiana Donne per lo Sviluppo
Redazione Italia