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Modica presidio per la Palestina
Ad agosto di quest’anno decido di partecipare a un viaggio in Cisgiordania con Assopace Palestina, guidato dalla impareggiabile e inossidabile Luisa Morgantini, che si sarebbe svolto il mese successivo. Mi sentivo paralizzata nel senso di impotenza riguardo ciò che stava accadendo a Gaza. Soprattutto, mi sentivo isolata. C’era un movimento di protesta che rilanciava notizie sui social, ma mi sembrava che fuori il mondo girasse come sempre, nella completa indifferenza di quasi tutti. A fine agosto, alla prima manifestazione per Gaza nel mio paese, eravamo i soliti quattro gatti che si mobilitano in ogni occasione. Il viaggio è stato una esperienza sconvolgente, che ha cambiato per sempre il mio modo di guardare il mondo che mi circonda. Torno con gli sguardi e i sorrisi dei palestinesi nel cuore, in tasca una promessa ripetuta ad ogni incontro: parleremo di voi, racconteremo la vostra storia, non lasceremo che il silenzio ricopra ancora una volta gli orrori dell’occupazione sionista nella terra di Palestina. Il rientro in Italia è una ubriacatura e una sorpresa: dall’aeroporto di Fiumicino alla stazione Termini e poi fino a Catania, un fiume di bandiere e cartelli, una incredibile atmosfera di gente che finalmente può uscire allo scoperto e contarsi, ritrovarsi. È il 22 settembre, il giorno della grande mobilitazione. La tristezza di lasciare la Palestina si trasforma in incredibile energia, tutti noi ci diamo da fare per raccontare in ogni occasione quello di cui siamo stati testimoni: l’oppressione feroce del sionismo da una parte, il Sumud dignitoso dei palestinesi dall’altra. Per due settimane viviamo l’euforia di essere parte del cambiamento, la sensazione che un altro mondo sia davvero possibile. Nel mio tranquillo e un po’ sonnacchioso paesello siciliano é nato in quei giorni un comitato spontaneo per la Palestina, e lo stesso è avvenuto un po’ in tutta l’isola. Con il comitato in questi due mesi si organizzano rassegne cinematografiche, mostre ( a dicembre ci sarà a Modica una collettiva che vede tra gli autori anche la pittrice gazawi Malak Mattar), pranzi solidali, incontri nelle piazze e nelle scuole. Stiamo portando avanti al Comune una mozione di gemellaggio tra Modica e Gaza. Il gruppo boicottaggio sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione nel comparto agricolo, dove le aziende israeliane dominano il mercato di sementi e materiali per l’irrigazione. In uno dei miei viaggi a Milano, la mia città adottiva dove ho trascorso la maggior parte dei miei vissuti decenni, prima di trasferirmi nella campagna iblea, prendo contatti con attivisti locali. Sono di passaggio, ma voglio partecipare al presidio in piazza Duomo del quale avevo avuto notizie sui social. Chiedo a una compagna di viaggio come me siculo-milanese, ma lo fanno ancora? Certo, ogni giorno! Chiedi di Andrea. E così, un tardo pomeriggio freddino di ottobre mi presento in piazza Duomo, dove sono già schierati i compagni con cartelli e bandiere. Scelgo tra tanti cartelli messi a disposizione quello che più mi assomiglia, e prendo posizione. Nel via vai della piazza ancora affollata dai turisti questa ventina di personaggi fermi immobili con i cartelli e le bandiere, formano uno strano contrasto. La gente ci guarda, molti sorridono, fotografano, fanno un cenno d’intesa, qualcuno sussurra un ‘grazie’. Una signora francese mi abbraccia con le lacrime agli occhi, dice che a Parigi non si può, se esponi la bandiera arrivano i flic e ti sgomberano. Ho ammirato il gesto di resilienza e perseveranza di queste persone che ogni santo giorno con ogni tempo con la loro sola presenza silenziosa ma determinata sono un richiamo alla coscienza di tutti, piazzati come sentinelle nel cuore della città quintessenza del consumismo d’Italia. Ho pensato che dovrebbero esserci presidi in ogni città, in ogni piazza, davanti a ogni sede istituzionale, per chiedere instancabilmente la fine del genocidio, il rispetto dei diritti umani per ogni essere umano, la fine della complicità dei governi con quell’abominio che é l’entità sionista che si fa chiamare Israele. Andrea mi racconta di come è nato il presidio a Milano, e come ci si organizza, con molta semplicità. Tornata in Sicilia, ne parlo subito al Comitato, e qualcuno aderisce subito con entusiasmo. Pamela, artista eclettica, mette a disposizione il suo laboratorio per preparare i cartelli. Con Marica, Aurora e Miriana ci incontriamo, decidiamo data e giorni, e si parte! A Modica non c’è una piazza pedonale e frequentata come quella di Milano, la stagione turistica è finita e i siciliani d’inverno non affollano le strade e le piazze. Decidiamo di cominciare solo nel fine settimana, la mattina tra la fine della messa e l’ora di pranzo. Domenica 23 novembre, una beneaugurante giornata di sole dopo una settimana di pioggia ci vede schierate in piazza Matteotti insieme ad altri compagni che si sono uniti a noi. Siamo una ventina in tutto, i cartelli che avevamo preparato bastano appena per tutti. Non ci sono moltissimi passanti, é ancora un po’ presto e decidiamo per le prossime volte di modificare un po’ l’orario. Chi passa ci guarda incuriosito, qualcuno fa una foto, qualcuno ringrazia. Un signore si ferma a scambiare qualche battuta, poi se ne va dicendo che lo abbiamo fatto riflettere su aspetti che non aveva considerato. Chissà se sarà vero, io invece guardando le persone che attraversano la piazza, noto che tra loro non c’è nessuno che frequenta le riunioni, o il cinema o gli incontri che organizziamo. Sono persone normali, che forse si informano soprattutto dalla tv e dai giornali, e forse anche loro pensano che Gaza e la Palestina siano una questione archiviata dal cessate il fuoco di Trump. Per questo è importante ricordare Gaza, ricordare la Cisgiordania, dire che in Palestina si muore ancora, che gli aiuti non sono mai entrati, che coloni sono sempre più una falange armata dell’esercito e rubano e uccidono nella totale impunità, che il nostro governo é ancora complice, e che anche noi lo siamo se restiamo a guardare. É importante stare nelle strade e nelle piazze, non solo alle manifestazioni, ma cercare di comunicare con le persone tutte, senza urlare ma con il linguaggio del corpo, delle immagini e della parola scritta. Io credo che sia un gesto potente, un seme che si fa strada dove c’è una coscienza non del tutto sopita, e spero che altri seguiranno questo esempio. Intanto il piccolo gruppo del presidio modicano si avvia alla terza edizione, ogni settimana ci incontriamo per preparare nuovi cartelli, dalla settimana prossima se il clima natalizio riempirà le strade, contiamo di poter presidiare ogni giorno. Vi terremo aggiornati, e grazie Milano per l’ispirazione e l’incoraggiamento. Anna Rotolo Redazione Italia
#stopthegenocideingaza🇵🇸 Ieri mattina a #Modica (Ragusa), a conclusione della "Fiaba che avrei voluto raccontare ai bimbi di #Gaza", un bambino di 8 anni si è avvicinato e mi ha chiesto: "Antonio, ma quando finirà la guerra, quei bimbi palestinesi riusciranno a superare i loro traumi?". Ho provato a rispondergli con tutta la sincerità che gli dovevo. Ma mi ha letteralmente spezzato l'anima.
#stopthegenocideingaza🇵🇸 Grandi abbracci e tanti sorrisi per #Handalino e Coniglio Clown a #Modica ieri domenica con "La fiaba che avrei voluto raccontare ai bimbi di #Gaza"
𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 #𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐚 𝐍𝐨𝐢: 𝐥𝐚 #𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 #𝐒𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚.
#Modica (Ragusa), sabato 𝟐𝟐 𝐍𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐡 𝟐1 𝐼𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑨𝒏𝒕𝒐𝒏𝒊𝒐 𝑴𝒂𝒛𝒛𝒆𝒐, 𝑠𝑎𝑔𝑔𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑎. Dopo la pausa autunnale, riapriamo le porte dell’Hemingway. E lo facciamo tornando da dove ci eravamo lasciati.
L'Italia sull'attenti! Le spese #militari e i tagli alla #spesa sociale.
#nowar - #Modica (#Ragusa), sabato 22 novembre 2025, ore 19.30 - L'Italia sull'attenti! Le spese #militari e i tagli alla #spesa sociale. Intervengono: Antonio Mazzeo (Rearm Europe, spese militari e coinvolgimento dell'Italia nei conflitti attuali); Peppe Cannella (Disordine globale, riarmo e war-ansiety); Claudio Tamagnini (Testimonianza dalla Palestina). Modera Paola Ottaviano (Comitato Modicano Palestina Viva).
#nowar - #stopthegenocideingaza🇵🇸 Sabato 22 e domenica 23 novembre, due giorni intensi di "conversazioni antimilitariste" tra #Ragusa, #Modica e #Comiso. E La mia gioia immensa di tornare in terra iblea...
#stopthewar - #Modica (Ragusa), giovedì 26 giugno, ore 18.30 - #Guerre, #militarizzazione dei territori e corsa agli armamenti. Una strada senza ritorno? #peacenow
#modica - Guerre, #militarizzazione dei territori e corsa agli armamenti. Una strada senza ritorno? Giovedì 26 giugno, alle ore 18.30, presso la sede della Scuola per Assistenti Sociali “F. Stagno D’Alcontres” https://unimodica.it/guerre-militarizzazione-armamenti-2025/