Mozione dell’IIS “Barsanti” di Massa in favore della popolazione palestinese
Come docenti sentiamo l’urgenza di prendere parola sulla situazione a Gaza. Il
dramma della popolazione palestinese non può infatti lasciare indifferente il
mondo della scuola.
I numeri del massacro sono impressionanti (fonte: Medici Senza Frontiere): più
di 53.000 morti, tra cui 15.000 bambine e bambini, e oltre 122.000 feriti; l’89%
delle scuole è stato distrutto o seriamente danneggiato, insieme ad altre
infrastrutture tra cui gli ospedali e Israele ha per settimane bloccato
l’accesso agli aiuti (inclusi cibo, acqua, medicinali) all’interno della
Striscia.
Un’intera popolazione rischia di morire di fame, sete, malattie. Siamo di fronte
a una catastrofe umanitaria di dimensioni inaudite, le cui ripercussioni
dureranno per decenni.
Come docenti, sentiamo il dovere di esprimerci contro il genocidio in Palestina,
perché il nostro ruolo di educatori ed educatrici ci impone di difendere i
diritti umani, promuovere la giustizia e coltivare nei nostri studenti una
coscienza critica e solidale. Pensiamo quindi che il mondo della scuola debba
prendere posizione ed esprimere il proprio sdegno per il massacro della
popolazione palestinese.
E poiché l’indignazione di per sé non basta, è necessario chiedere con forza al
Governo, per prima cosa, un’azione decisa di politica estera per la fine dei
bombardamenti su Gaza, la distribuzione immediata di aiuti umanitari e il ritiro
dell’Esercito Israeliano dalla Striscia. Occorrono azioni concrete, tra cui
l’interruzione di ogni collaborazione, la cessazione della vendita di armi e la
revoca del memorandum di intesa sulla cooperazione nel settore militare con lo
Stato di Israele.
I bambini e le bambine palestinesi sono nostri alunni, sono nostri figli. E la
scuola ha il preciso compito di occuparsi del presente: non si può rimanere
inerti davanti all’orrore di questi mesi.
Condanniamo quindi il genocidio che lo Stato di Israele sta commettendo contro i
cittadini e le cittadine di Gaza e chiediamo che tutto questo abbia fine adesso.
Inviamo il seguente documento alla stampa per diffondere la nostra presa di
posizione alla cittadinanza tutta.