La prima di Senza tremori a Biella
Mercoledì 26 novembre la sala “Seminari” di Città Studi a Biella era gremita in
occasione del talk show “Senza tremori” organizzato nell’ambito del Festival
“Mano a farfalla” dall’associazione Amici Parkinsoniani Biellesi.
Sul palco come relatori Ettore Macchieraldo, Luisa Dodaro, Luciano Manicardi. Il
talk è stato condotto dal giornalista Marco Cassisa, tra il pubblico il
presidente di APB Eugenio Zamperone. In sala campeggiavano i tre verbi
“Possiamo, dobbiamo , vogliamo…vivere” , una sorta di motto e di sprone coniato
da don Giorgio Chatrian, fondatore di APB e inarrestabile nel suo mettere in
pratica resistenza e resilienza dopo la diagnosi di malattia cronica, convinto
che “Lady Park” si dovesse affrontare con gli strumenti dell’ironia e anche
della fede per coloro che fossero credenti. Don Chatrian colpito da Parkinson
nei primi anni 90, si era poi trasferito a Vigliano Biellese per terminare il
suo cammino terreno nel 2023.
Cassisa ha invitato i tre relatori a esprimere il loro punto di vista cercando
di dar corpo a una terza Erre oltre a quelle di Resistenza e Resilienza ovvero
quali Reazioni – individualmente e collettivamente -potessero essere messe in
campo per affrontare con efficacia la malattia.
Manicardi, monaco di Bose dal 1981 e priore dal 2017 al 2022 e autore di diversi
libri anche sul rapporto dell’uomo con la sofferenza e la malattia, ha
sottolineato l’importanza della dimensione collettiva nell’affrontare la
sofferenza individuale. La presenza di associazioni e gruppi di supporto nel
caso di malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer serve a evitare
quel senso di solitudine e quindi spesso di depressione che può accompagnare la
comunicazione della esistenza della malattia in una persona.
Manicardi ha anche citato Nietsche in relazione anche alla sua salute molto
precaria. Il grande filosofo aveva interpretato la malattia addirittura come
trampolino verso la creatività ritenendo che il dolore corporeo e la sofferenza
potessero essere intesi come l’acquisizione di una capacità introspettiva più
accurata insieme alla visione più chiara della realtà esteriore. Quindi in
qualche modo, se affrontata nel modo corretto la malattia come opportunità che
altrimenti non ci sarebbe data. Nietzsche, a tal proposito, in Ecce Homo aveva
affermato «La malattia mi ha dato il diritto di cambiare tutte le mie
abitudini».
Luisa Dodaro ha narrato la sua esperienza personale di vicinanza al padre a cui
nel 2008 era stato diagnosticato il Parkinson. Era stata lei stessa ad
accorgersi per prima dei sintomi un giorno in cui, alla guida dell’auto, aveva
visto la mano del padre nel sedile passeggero tremare e lo aveva dapprima
interpretato scherzosamente come sintomo di paura per la guida della figlia. Il
padre non si era perso d’animo e aveva cercato di continuare con le sue
attività, mettendosi addirittura anche a giocare a tennis, attività sportiva che
non aveva mai praticato prima.
Con la scomparsa della mamma a inizio 2020 Luisa che è psicoterapeuta,
psicologa, supervisore EMDR, vicepresidente dell’Associazione Parkinsoniani del
Canavese, maestra di yoga, era entrata così nei panni della cargiver in quel
durissimo primo anno della pandemia e fino alla morte del padre per Covid un
anno dopo. Aveva scoperto il grande potere delle risate, come fonte di tutte
quelle altre “ine” che sono fonte di benessere, ricordando che nel Parkinson è
in gioco una degenerazione progressiva dei neuroni dopaminergici che rilasciano
proprio la dopamina. E a sua volta la dopamina interviene oltre che nella
regolazione dei movimenti anche in quella dell’umore.
La dott.ssa Dodaro ha ricordato con emozione il ruolo del presidente
dell’Associazione Parkinsoniani Canavese Silvano Chiartano, presente in sala
che, a sua volta colpito da Parkinson, nonostante avesse già più di 60 anni con
la sua bicicletta percorreva spesso 20 km per venire a trovare il signor Dodaro.
Quindi il sostegno di amici, parenti e associazioni di supporto è fondamentale.
Ettore Macchieraldo ha esordito spiegando che nonostante il Parkinson sia una
brutta tegola che ti piomba in testa il modo per affrontarlo sia quello di non
abbandonare le attività ma anzi se si riesce potenziarle. E’ quello che lui ha
fatto consapevole di avere una sorta di timer interno che lo sprona a impegnarsi
in tantissimi campi sfruttando al massimo il tempo presente. E nel fare questo
non dimentica la dimensione collettiva, l’obiettivo di fare del bene oltre che a
se stesso anche ad altri che si trovino nelle stesse situazioni.
Il campo in cui spazia l’impegno di Ettore è veramente multiforme: consigliere
comunale di Roppolo, di Movimento Lento e del CTV Biella e Vercelli,
collaboratore dell’Agenzia di stampa Pressenza e di Varieventuali, socio della
Cooperativa ZAC di Ivrea, animatore di comunità, coordinatore di progetti,
falegname, formatore di autocostruzione attraverso laboratori di falegnameria
dentro e fuori la scuola, già presidente del Circolo Tavo Burat di Pro Natura,
coordinatore del progetto “Imparare Facendo”, promotore delle local march for
Gaza. Insomma un impegno a 360° che lo ha portato nel 2025 a realizzare un
progetto ambizioso: un trekking lungo il Cammino d’Oropa insieme ad altre
persone visitate da mister PK. e amici sostenitori. Successivamente si è spinto
ancora più lontano camminando nelle ultime tappe della Via Francigena dal
Viterbese a Roma. Alla base la consapevolezza, toccata con mano sulla propria
pelle, di quanti benefici possa dare l’immersione nell’ambiente naturale e il
movimento, meglio se lento e fatto con spirito di condivisione.
Il pomeriggio si è quindi concluso proprio con la visione del documentario
“Senza Tremori” per la regia di Grazia Licari, un documento filmato emozionante
anche per i contributi che si sono potuti ascoltare da camminatori affetti da
Parkinson così come da amici sostenitori tra cui anche due statunitensi che
hanno raccontato la loro storia di umana partecipazione e solidarietà.
Ci saranno altri appuntamenti per vedere il filmato e poterne parlare insieme:
il 18 dicembre alle 20.45 in Biblioteca a Viverone con Alberto Conte di
Movimento Lento e Mario Clerico di Tessere la salute, il 9 gennaio alle 21:00
allo ZAC di Ivrea ci sarà il reading di Simonetta Valenti e le canzoni di
Alessandro Centolanza e il 22 gennaio, sempre la sera, a Milano presso la Baia
del Re nel quartiere Stadera ci sarà Vittorio Agnoletto, medico del lavoro, a
parlare dei fattori di rischio che portano all’insorgere della malattia. Vi
consiglio di andare a uno di questi appuntamenti, ma se volete iniziare a vedere
il filmato o trovate caricato sui canali youtube degli Amici Parkinsoniani
Biellesi e del Festival mano a farfalla
Giuseppe Paschetto