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La memoria di Sant’Anna ci chiede di costruire un mondo senza violenza
La memoria di Sant’Anna ci chiede di costruire un mondo senza violenza «Ottantun anni fa, a Sant’Anna di Stazzema, 560 vite innocenti – donne, bambini, anziani – furono spazzate via dalla furia nazifascista. Case bruciate, corpi massacrati, un intero paese cancellato. Ricordare non basta: quella memoria ci impone di proseguire, con determinazione, lungo il sentiero verso un mondo finalmente libero da ogni violenza e discriminazione. Un obiettivo ancora lontano, ma che dobbiamo rendere possibile, giorno dopo giorno, con le nostre scelte e le nostre azioni.» Lo afferma Eros Tetti, esponente di Alleanza Verdi Sinistra. «Sant’Anna ci ricorda che la pace non è mai un punto d’arrivo, ma un cammino che richiede impegno costante. Resistere oggi significa coltivare giustizia, uguaglianza, rispetto e solidarietà, fino a quando ogni forma di oppressione, razzismo, sessismo e guerra sarà debellata. Non possiamo fermarci finché la nonviolenza non sarà la regola e non l’eccezione.» Paolo Mazzinghi
Diffuso l’appello per la XXIV Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico. In dialogo per ritrovare l’umanità
Pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dal Comitato promotore nazionale della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico sull’appello XXIV Giornata: “In dialogo per ritrovare l’umanità”.  È stato pubblicato sul sito www.ildialogo.org l’appello della XXIV Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2025 dal titolo “In dialogo per ritrovare l’umanità”. La Giornata è stata ideata dopo l’11 settembre 2001 per contrastare il rischio di islamofobia sorto in seguito all’attentato alle Torri Gemelle. «Noi credenti nel Dio Clemente e Misericordioso (Corano, Sura Al-Fâtiha) e nel Dio Amore (1 Lettera di Giovanni 4,7) non possiamo arrenderci di fronte alla deriva attuale dell’umanità. Il mondo sta perdendo l’umanità; insieme vogliamo cercare di recuperarla», afferma il testo, che sottolinea non solo la necessità di cessare le guerre, ma anche il diritto universale ad avere «cibo a sufficienza, un lavoro, una casa. Non restando schiavi delle nuove tecnologie escludenti, ma consapevoli dei limiti e dei rischi». L’appello è rivolto non sono a coloro che si riconoscono in una fede confessionale ma «a tutte le persone di buona volontà che praticano la giustizia e l’amore» e richiama «alla sobrietà, alla condivisione, a un uso intelligente delle risorse, a vedere la persona nella sua totalità di corpo e spirito». Ribadendo l’esigenza di «ripudiare la guerra» e «liberare le nostre religioni, e tutte le culture autenticamente umane, dalla connivenza coi sistemi di dominio basati sulla forza delle armi», i promotori auspicano l’accoglienza e la valorizzazione di «semi di riconciliazione tra palestinesi e israeliani come l’esperienza di vita di Neve Shalom Wahat Al-Salam e l’impegno delle associazioni Parent Circle – Families Forum e Combatants for Peace». È possibile esprimere adesioni e comunicare l’organizzazione di eventi a: redazione@ildialogo.org       Redazione Italia