Fondi PNRR per la Difesa, PD vota con Fratelli d’Italia e Forza Italia
Il Parlamento europeo ha approvato una proposta destinata a segnare un passaggio
delicato nelle politiche comunitarie: l’autorizzazione a spostare parte delle
risorse del PNRR verso la spesa militare. Il provvedimento apre alla
possibilità, per i governi nazionali, di dirottare fondi originariamente
previsti per la ripresa post-Covid verso investimenti nel settore della Difesa.
Una decisione che ha visto convergere Partito Democratico, Fratelli d’Italia e
Forza Italia, alimentando un acceso dibattito politico, soprattutto in Italia.
La norma approvata prevede una revisione degli obiettivi del Recovery Fund, con
l’obiettivo dichiarato di sostenere la capacità industriale e produttiva degli
Stati membri in ambito militare. In un contesto geopolitico segnato da
instabilità crescente e pressioni sulla sicurezza europea, l’Unione vuole
accelerare verso una maggiore autonomia strategica anche nel settore della
Difesa. Questo comporta, tra l’altro, investimenti per la produzione di
armamenti, tecnologia dual use e rafforzamento delle filiere europee della
sicurezza.
Pd nella bufera: accuse di ambiguità
Il voto favorevole del Partito Democratico ha provocato reazioni immediate, sia
dentro che fuori dal partito. La scelta di allinearsi alle forze di destra su un
tema così sensibile ha sollevato critiche da parte della sinistra interna, dei
movimenti pacifisti e di numerosi intellettuali. La segretaria Elly Schlein, pur
non avendo votato direttamente, è finita al centro delle polemiche per una linea
giudicata poco coerente con la tradizione del partito. Alcuni iscritti parlano
apertamente di “strappo con la base”, mentre da ambienti vicini ai gruppi
parlamentari si giustifica il voto come “una scelta di responsabilità per
evitare blocchi nell’erogazione dei fondi e ritardi nei progetti già avviati”.
Difesa o ripresa? Il dilemma del Recovery
La misura, pur tecnicamente circoscritta, apre una questione politica di fondo:
quale deve essere la finalità del Recovery Fund? Nato come strumento
straordinario per affrontare le conseguenze economiche e sociali della pandemia,
ora viene in parte riconvertito per rispondere a priorità militari. Una
ridefinizione che per molti osservatori rischia di svuotare il significato
originario del piano e di sottrarre risorse cruciali alla sanità, alla scuola,
alla transizione ecologica e alla coesione sociale.
La mobilitazione della società civile
Il mondo pacifista e ambientalista ha risposto annunciando manifestazioni e
appelli pubblici. A Roma, una grande mobilitazione nazionale contro il riarmo è
stata promossa da partiti, sindacati, associazioni e reti civiche. Tra i
promotori, spiccano esponenti del Movimento 5 Stelle, dell’Alleanza
Verdi-Sinistra e volti del mondo scientifico e culturale. L’ex segretario Pier
Luigi Bersani ha parlato di “un errore che va contrastato in piazza”, mentre si
moltiplicano le adesioni alla piattaforma “Stop al riarmo con i soldi del
Recovery”.
La spinta verso una politica europea della Difesa
Il voto si inserisce in un processo più ampio di rafforzamento della politica di
sicurezza comune dell’Unione Europea. Bruxelles guarda a una maggiore
integrazione strategica, anche attraverso investimenti coordinati nella
produzione militare. Il contesto internazionale, reso più incerto dalla guerra
in Ucraina e dalla competizione globale tra potenze, spinge le istituzioni
europee a pensare in termini di “autonomia strategica”. Tuttavia, resta aperto
il dibattito su quale debba essere il perimetro d’azione dell’Europa: difendere
la pace o prepararsi alla guerra?
Le prossime sfide
La possibilità di riconvertire parte del PNRR alla Difesa dovrà ora essere
recepita e declinata dai governi nazionali. In Italia, il provvedimento promette
di accendere ulteriori contrasti tra le forze politiche e nella società civile.
Resta da capire se ci saranno correttivi, limiti o controlli stringenti, oppure
se questa scelta rappresenterà l’inizio di una nuova stagione europea, dove
l’equilibrio tra sicurezza e solidarietà rischia di pendere verso il primo polo,
a scapito del secondo.
https://italia-informa.com/fondi-pnrr-difesa-pd-parlamento-europeo.aspx
Redazione Italia