Vincenzo Migliucci: “Partecipiamo alla manifestazione nazionale Stop Rearm Europe”
Manca un giorno alla manifestazione contro genocidio, guerra e riarmo del 21
giugno a Roma, che partirà da Porta San Paolo in contemporanea ad altre
manifestazioni europee previste prima, durante e dopo il vertice Nato all’Aia,
per far sentire alta e forte la protesta popolare verso l’inerzia dei governi,
incuranti di far ballare l’umanità sull’orlo della Terza Guerra Mondiale.
Come nel 2003, per la guerra di Bush all’Iraq, dove il pretesto fasullo fu:
“Saddam ha le armi di distruzione di massa”, così oggi per Israele (sostenuto da
Trump) il pretesto falso e impossibile è: “l’Iran ha la bomba atomica”.
Se l’Iran lo avesse voluto, dal 1979 al 2015 avrebbe potuto già dotarsene, ma
nel 2015 ha sottoscritto il protocollo con l’Aiea che esclude l’atomica: e
l’Aiea da ieri ufficialmente smentisce che l’Iran abbia l’atomica e che allo
stato attuale sia in grado di realizzarla.
Netanyahu e Trump vogliono solo la guerra a tutti i costi per dominare il Medio
Oriente e gran parte del mondo, visto che negli ultimi anni, infranti tutti i
trattati e vincoli internazionali e divenuto l’Onu un simulacro, vale solo la
legge del più forte.
Dobbiamo fare di tutto per fermare la guerra e questi Stranamore guerrafondai,
lucidi assassini, criminali patentati.
Oltre a questa mobilitazione europea, dobbiamo contribuire a crearne una
mondiale a carattere permanente per contrastare le autocrazie e le dittature,
per imporre il disarmo nucleare e delle armi di distruzione di massa, per porre
fine all’occupazione israeliana dei territori occupati, causa dell’instabilità
in Medio Oriente, alla guerra russo-ucraina e alle altre aree di crisi con
giusti negoziati, per impedire il riarmo dell’Unione Europea e le sue nefaste
conseguenze.
Non facciamo mancare il contributo di tutte/i e di tutti e partecipiamo alla
manifestazione nazionale Stop Rearm Europe, con appuntamento domani, 21 giugno,
alle 14 a Porta San Paolo.
Vincenzo Migliucci è un compagno noto a Roma e non solo per il suo decennale
impegno militante contro il nucleare civile e militare, contro il riarmo e la
solidarietà internazionalista alla causa dei popoli oppressi, dai palestinesi ai
curdi
Redazione Roma