Rinfreschiamo le regole per discutere delle guerre israelianeCaitlin Johnstone, giornalista e scrittrice australiana, ha pubblicato su X una
serie di regole surreali, che purtroppo però nella realtà fanno da linee guida
in molti media mainstream.
Regola 1: Israele non è mai l’aggressore. Se Israele attacca qualcuno, è solo in
risposta a un’aggressione avvenuta in passato o un attacco preventivo per
sventare un’aggressione imminente.
Regola 2: La storia ricomincia automaticamente dalla data dell’ultimo atto di
aggressione contro Israele. Se qualcuno attacca Israele, è perché non è stato
provocato in alcun modo: prima dell’attacco contro Israele non è successo nulla.
Regola 3: Qualsiasi cosa negativa compiuta da Israele è giustificata dalla
Regola 2. Questo vale anche per azioni che sarebbero considerate del tutto
ingiustificabili se fossero compiute da una nazione come la Russia o la Cina.
Regola 4: Israele ha il diritto di difendersi, ma nessun altro lo ha.
Regola 5: Israele non bombarda mai i civili, bombarda i cattivi. Se uccide un
numero impressionante di civili, è perché quelli erano in realtà dei cattivi,
oppure perché i cattivi li hanno usati come scudi umani, o perché un cattivo si
trovava troppo vicino a loro. Se nessuna di queste spiegazioni è valida, allora
dev’esserci qualche altro motivo misterioso che stiamo ancora aspettando che
l’IDF chiarisca con le sue indagini.
Regola 6: Criticare qualsiasi cosa faccia Israele significa odiare gli ebrei.
Non esiste altra ragione possibile per opporsi a massacri militari di massa se
non un odio viscerale e ossessivo verso una piccola fede abramitica.
Regola 7: Nulla di ciò che fa Israele è mai grave quanto le critiche odiose
descritte nella regola 6. Le critiche alle azioni di Israele sono sempre
peggiori delle azioni stesse di Israele, perché chi le esprime odia gli ebrei e
desidera un altro Olocausto. Impedire che ciò accada deve assorbire il 100%
della nostra energia politica e della nostra attenzione.
Regola 8: Gli israeliani sono sempre e solo vittime, mai carnefici. Se gli
israeliani uccidono gli iraniani, è perché gli iraniani odiano gli ebrei. Se gli
iraniani uccidono gli israeliani, è perché gli iraniani odiano gli ebrei.
Israele è un agnellino innocente che vuole solo farsi gli affari suoi in pace.
Regola 9: Il fatto che Israele sia letteralmente sempre in stato di guerra con i
suoi vicini e con le popolazioni indigene sfollate deve essere interpretato come
prova che la Regola 8 è vera, non come prova che la Regola 8 è un’assurdità
ridicola.
Regola 10: Per noi le vite dei musulmani sono molto, molto meno importanti di
quelle degli occidentali o degli israeliani. A nessuno è permesso riflettere
troppo sul perché questo possa essere vero.
Regola 11: I media dicono sempre la verità su Israele e sui suoi vari conflitti.
Se ne dubiti, probabilmente stai violando la Regola 6.
Regola 12: Affermazioni infondate che descrivono i nemici di Israele in modo
negativo possono essere riportate come notizie e fatti, senza alcuna verifica o
precisazione, mentre le prove documentate della criminalità israeliana devono
essere riportate con estremo scetticismo e con formule dubitative, tipo
“Hezbollah dice” o “secondo il Ministero della Salute gestito da Hamas”. Questo
è importante, altrimenti potresti essere accusato di fare propaganda.
Regola 13: Israele deve continuare a esistere nella sua forma attuale, a
qualsiasi costo e indipendentemente dal numero di vittime. Non è necessario
fornire alcuna motivazione logica o morale a sostegno di tale affermazione.
Chiunque la contesti sta probabilmente violando la Regola 6.
Regola 14: Il governo degli Stati Uniti non ha mai mentito su nulla e si è
sempre schierato dalla parte giusta in ogni conflitto.
Regola 15: Israele è l’ultimo baluardo della libertà e della democrazia in Medio
Oriente e per questo deve essere difeso a qualunque costo, indipendentemente dal
numero di giornalisti che dovrà assassinare, dal numero di testate
giornalistiche che dovrà chiudere, dal numero di proteste che i suoi sostenitori
dovranno reprimere, dalla libertà di espressione che dovrà sopprimere, dai
diritti civili che i suoi sostenitori occidentali dovranno cancellare e dal
numero di elezioni che i suoi lobbisti dovranno comprare.
Redazione Italia