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Mozione per Gaza dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli
PUBBLICHIAMO LA MOZIONE PER GAZA CHE L’ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI DI NAPOLI, CON FIRMA CONGIUNTA DEL IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEL CONSIGLIO ACCADEMICO E DELLA CONSULTA DEGLI STUDENTI HA ELABORATO E PUBBLICATO SUL SUO SITO (CLICCA QUI). La Presidenza, la Direzione, il Consiglio di amministrazione, il Consiglio accademico e la Consulta degli Studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli: si dichiarano CONTRO la politica di discriminazione, segregazione e colonizzazione che lo Stato di Israele utilizza nei confronti del popolo palestinese e che viola i principi e i dettami del diritto internazionale e le risoluzioni ONU sui Diritti Umani, come confermato dalla sentenza di condanna al primo ministro Netanyahu, al suo ex ministro Gallant e ai vertici di Hamas, da parte della Corte penale internazionale del’ Aia. Oggi in particolare, di fronte ai massacri reiterati e ingiustificati verso la popolazione civile in atto nella striscia di Gaza ad opera dell’esercito israeliano, si intende evidenziare questa posizione in modo chiaro, contro l’occupazione militare e le politiche di apartheid in Palestina come in ogni parte del globo, dichiarando di non voler contribuire in alcun modo alle gravi violazioni delle libertà fondamentali del popolo palestinese. Come istituzione dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica impegnata da sempre nella lotta contro ogni tipo di razzismo, discriminazione e segregazione e ispirata, com’è doveroso che sia, ad educare le giovani generazioni di artisti ai valori di rispetto, solidarietà, giustizia, spirito critico, propri della nostra Costituzione, si intende quindi prendere posizione rispetto al genocidio efferato in atto, assumendo l’impegno a non restare in silenzio e a continuare la missione di costruttori di pace e dialogo tra le persone ed i popoli. A tal fine: * Uniscono la propria a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, auspicando una soluzione definitiva che, nel rispetto del diritto internazionale, garantisca la pacifica convivenza di tutti i popoli della regione. Inoltre, alla luce della drammatica evoluzione della situazione nella Striscia di Gaza: * Prendono atto di quanto recentemente espresso da ONU, Corte Internazionale di Giustizia, Amnesty International, Save the Children, e molti altri organismi internazionali; * Condannano come ingiustificabile l’accanimento del governo e dell’esercito israeliano ai danni della popolazione civile palestinese; * Esprimono vicinanza e solidarietà alla popolazione civile palestinese, agli ostaggi e alle loro famiglie; * Sostengono gli sforzi delle migliaia di cittadini e cittadine di Israele che desiderano vivere in pace con i loro vicini; * Esortano il Governo italiano a fare ogni sforzo per arrivare il più rapidamente possibile al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi, all’ingresso degli aiuti umanitari nella striscia di Gaza e per contribuire all’avvio di un vero processo di pace nella regione, attuando le deliberazioni dell’ONU. * Esortano inoltre a destinare maggiori fondi all’istruzione pubblica, unico presidio culturale in grado di formare generazioni capaci di opporsi alla logica del conflitto bellico, riducendo invece gli investimenti nella produzione e nell’invio di armamenti, che rischiano di renderci indirettamente complici della drammatica situazione in Medio Oriente. * Si impegnano, con il supporto e la collaborazione degli studenti, e a partire dal sostegno della Consulta degli Studenti, a promuovere attivamente la collaborazione con associazioni, enti e progetti che condividono tali intenti, valorizzando l’Accademia di Belle Arti di Napoli come luogo di incontro, confronto e sensibilizzazione.
Genova. Al Comune centro-sinistra e destra votano insieme contro gli studenti e per la Leonardo
Lunedi il Consiglio Comunale di Genova ha votato all’unanimità due mozioni, presentate dal centrodestra, che segnano un grave arretramento politico e culturale per la nostra città. Il centrosinistra ancora una volta ha scelto di piegarsi al “pragmatismo politico” rinunciando a ogni forma di opposizione reale. La prima mozione, che esprime […] L'articolo Genova. Al Comune centro-sinistra e destra votano insieme contro gli studenti e per la Leonardo su Contropiano.
Proposta documento per Collegi Docenti: “Noi siamo docenti Pacefondai”
IL GRUPPO SCUOLA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ HA MESSO A PUNTO UNA DOCUMENTO DA SOTTOSCRIVERE DA PARTE DEI/DELLE DOCENTI A INIZIO ANNO SCOLASTICO PER ASSUMERE UN PRECISO INDIRIZZO DIDATTICO PACIFISTA E, AL TEMPO STESSO, ESPRIMERE UNA DICHIARAZIONE D’INTENTI PER RIFIUTARE CHE I PROPRI STUDENTI E LE PROPRIE STUDENTESSE SVOLGANO ATTIVITÀ CHE PREVEDANO LA PARTECIPAZIONE DIRETTA O INDIRETTA DI POLIZIA DI STATO, ARMA DEI CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA, POLIZIA PENITENZIARIA, POLIZIA LOCALE, FORZE ARMATE ITALIANE E/O DI ALTRE NAZIONI. SI INVITANO I/LE DOCENTI A SCARICARE IL PDF IN FONDO, A SOTTOSCRIVERLO IN MANIERA COLLETTIVA E INVIARLO AL NOSTRO INDIRIZZO OSSERVATORIONOMILI@GMAIL.COM. Istruzione, formazione, inclusione, autonomia, crescita personale e, soprattutto, far sì che ragazze e ragazzi possano presentarsi al mondo adulto come cittadine e cittadini: questi sono i compiti fondamentali della scuola italiana. In tutti gli ordini e gradi di scuola noi docenti, al di là della specifica disciplina insegnata, dobbiamo contribuire al raggiungimento di questi obiettivi. E dobbiamo farlo subito con consapevolezza, se vogliamo impedire che le tragedie del secolo scorso, il colonialismo, la Prima e la Seconda guerra mondiale, il genocidio di gruppi di persone largamente riconducibili a categorie razziali, culturali, etniche e religiose, possano ripresentarsi oggi. Per questo vogliamo ricordare, in particolare, il “Mai più” risuonato nel Preambolo della Carta dell’UNESCO, che ha trovato fondamento nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio dell’ONU entrata in vigore nel 1951, il quale all’articolo II riporta: «Nella presente Convenzione, per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo; c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro». A partire da queste evidenze giuridiche, come docenti, come educatori ed educatrici che vogliono costruire un’umanità di pace, non possiamo non condannare i fantomatici progetti di fare di Gaza la riviera balneare del continente asiatico con la conseguente deportazione del popolo palestinese altrove. Non possiamo non condannare quello che per la Corte Penale Internazionale e per accreditate ONG, tra cui Amnesty International, viene rubricato come genocidio nei confronti di tutta la popolazione palestinese, affamata e privata di ospedali, cure mediche essenziali, scuole e università. Non possiamo non guardare con preoccupazione alla folle corsa al riarmo, che punta all’investimento del 5% del PIL nazionale in spese legate alla difesa e alla sicurezza, mentre le nostre scuole avrebbero bisogno di interventi strutturali per rendere più decoroso il nostro lavoro e più sicura la permanenza degli studenti e delle studentesse nelle aule. Il rischio che si intravede è che, oggi come un secolo fa, la mediocre normalità diventi abulia morale anche nell’ambito dell’educazione, giacché è proprio nell’abulia dei molti che trova spazio l’affaccendarsi violento e spregiudicato di pochi avidi di potere, mentre la consapevole scelta partigiana di pace viene messa costantemente sotto scacco. Come docenti, come educatrici ed educatori, noi ci opponiamo a questa deriva con questo documento che sottoscriviamo. Lavoriamo per costruire convivenze pacifiche, abilità nella cooperazione, pace come modello di vita autentica, fatta di responsabilità condivise. Insegniamo che ogni persona ha diritto a vivere con dignità, a immaginare un futuro migliore, a coltivare sogni e quindi non accettiamo che questi valori vengano calpestati. Esistono alternative alla violenza: gli strumenti del diritto internazionale, le vie diplomatiche, le forme di pressione nonviolenta, come il disinvestimento o il boicottaggio, e di questo vogliamo farci portavoce con il nostro lavoro. Noi siamo lavoratori e lavoratrici per la diffusione della cultura, della libertà, della dignità umana, della ricerca della giustizia. Noi siamo docenti Pacefondai. Noi siamo docenti pacefondaiDownload
Mozioni scuola: Richiesta di esonero da attività che prevedano la partecipazione di Forze Armate
IL GRUPPO SCUOLA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ HA MESSO A PUNTO UNA MOZIONE DA SOTTOSCRIVERE DA PARTE DEI GENITORI A INIZIO ANNO SCOLASTICO PER RIFIUTARE I PROPRI FIGLI E LE PROPRIE FIGLIE SVOLGANO ATTIVITÀ CHE PREVEDANO LA PARTECIPAZIONE DIRETTA O INDIRETTA DI POLIZIA DI STATO, ARMA DEI CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA, POLIZIA PENITENZIARIA, POLIZIA LOCALE, FORZE ARMATE ITALIANE E/O DI ALTRE NAZIONI. SI INVITANO I GENITORI A SCARICARE IL PDF IN FONDO, SOTTOSCRIVERE LA MOZIONE E CONSEGNARLA ALLA SCUOLA DI ISCRIZIONE. Gentile Dirigente, Gentili membri del Consiglio di Istituto, con la presente, io/noi sottoscritt……. genit…… esercenti la potestà genitoriale dell’alunno/a ……………………….. iscritto/a alla classe …..……… presso il Vostro Istituto, presentiamo la seguente dichiarazione. CONSIDERATI – la nota MIUR, prot. n. 4469 del 14 settembre 2017, che fornisce linee guida per l’educazione alla pace e alla cittadinanza glocale;
 –  l’art.1 comma 7 lettera d della Legge 107/2015, che indica tra gli obiettivi prioritari delle scuole lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso l’educazione interculturale e alla pace; – la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176 in particolare il preambolo dove si afferma: «In considerazione del fatto che occorre preparare pienamente il fanciullo ad avere una sua vita individuale nella società, ed educarlo nello spirito degli ideali proclamati nella Carta delle Nazioni Unite, in particolare in uno spirito di pace, di dignità, di tolleranza, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà»; l’art. 3: «In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente»; l’art. 29: «Gli Stati parti convengono che l’educazione del fanciullo deve avere come finalità: b) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dei principi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite»;
 CONSIDERATO INOLTRE CHE – L’educazione familiare impartita a nostra/o figlia/o è fortemente improntata alla pace e alla cultura di pace;
 – l’educazione alla pace è, a mio/nostro avviso, incompatibile con attività scolastiche che prevedano il coinvolgimento diretto o indiretto della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, della Polizia Locale, delle Forze Armate italiane, delle forze armate di altre nazioni e di corpi o istituzioni europee e internazionali che svolgono attività militari così come di enti e soggetti ad essi collegati;
 – sono/siamo fortemente contrari/o/a all’esposizione e alla diffusione nella scuola di mio/a/nostro/a figlio/a di materiale promozionale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, della Polizia Locale, delle Forze Armate italiane e di altre nazioni e di organizzazioni internazionali, e di qualsiasi materiale finalizzato a propagandare le attività belliche e militari, l’arruolamento e la vita militare (anche al fine di orientare e condizionare le future scelte professionali di mio/a/nostro/a figlio/a); – sono/siamo fortemente contrari/o/a alla partecipazione di mio/a/nostro/a figlio/a a manifestazioni militari, all’organizzazione di visite guidate, a percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), a iniziative di orientamento, presso strutture militari (quali basi militari, sedi di forze militari nazionali e non, caserme, ecc..) siano esse italiane o appartenenti ad altre nazioni e organismi internazionali (ad esempio basi statunitensi o basi NATO); –  sono/siamo fortemente contrari/a/o alla realizzazione nella scuola di mio/a/nostro/a figlio/a di progetti in partenariato con strutture militari o aziende (italiane e non) coinvolte nella produzione di materiale bellico; esprimo/iamo contrarietà anche per quelle iniziative che, prevedendo obiettivi formativi fondamentali come la prevenzione della violenza di genere, delle varie forme di dipendenza, o la semplice divulgazione della cultura scientifica in vari ambiti o l’approfondimento di periodi o fatti storici o sociali, siano svolte da esponenti delle FF.AA. o di P.S., in quanto la loro trattazione in chiave pedagogica ed educativa è di stretta competenza delle istituzioni e del personale scolastico; – sono/siamo fortemente contrari/o/a alla partecipazione di mio/a/nostro/a figlio/a ad attività di PCTO e orientamento che prevedano la presenza di personale militare o di aziende (italiane e non) coinvolte nella produzione di materiale bellico; Tutte tali attività sono, a mio/nostro avviso, in palese conflitto con la funzione istituzionale e costituzionale della scuola; TUTTO CIO’ PREMESSO Io/noi sottoscritto/i CHIEDIAMO all’Istituzione Scolastica e al/alla Dirigente Scolastico/a, in qualità di rappresentante legale della scuola, che per la durata dell’intero percorso scolastico mio/a/nostro/a figlio/a sia esentato da ogni genere di attività che preveda il coinvolgimento di forze armate o di polizia o connesse con il mondo militare anche con riguardo al settore industriale delle armi, non ravvisandone alcuna le finalità educativa; 
DIFFIDIAMO dal discriminare mio/a/nostro/a figlio/a in base a questa scelta autonoma operata dai genitori in quanto suoi rappresentanti legali; e CHIEDIAMO l’organizzazione di proposte alternative qualora la scuola preveda le attività di cui sopra. Ci riserviamo, infine, di promuovere tutte le opportune azioni, anche legali, a tutela dei nostri diritti e di quelli di mio/a/nostro/a figlio/a. Restiamo in attesa di una tempestiva risposta da parte dell’Istituzione Scolastica. Cordiali saluti,
 Luogo ……………………………. Data ……………..                                                                                                                  Firme……………………………………………. Richiesta-esonero-attivta-militari-1Download
Noi siamo docenti Pacefondai. Il Liceo “Leonardo da Vinci” di Bisceglie per la Pace e i Diritti umani
DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DAL COLLEGIO DOCENTI DEL LICEO “LEONARDO DA VINCI” DI BISCEGLIE (BT) NELLA SEDUTA DEL 7 LUGLIO 2025. Come docenti, a cui spetta anche l’insegnamento dell’Educazione Civica a ragazzi e ragazze che domani si presenteranno al mondo adulto come cittadine e cittadini, ci siamo trovate/i profondamente in imbarazzo nell’anno scolastico appena trascorso a spiegare le vicende che avvennero all’indomani del primo conflitto mondiale e quelle che si verificarono subito dopo la catastrofe nazifascista. Ai primi del Novecento la corsa al riarmo insieme al logoramento dell’equilibro internazionale generato dalla competizione imperialistica e dal nascente nazionalismo spinsero inesorabilmente verso l’ampliamento di conflitti secondari e periferici, “guerre per procura”, che diventarono lentamente di portata mondiale. In quegli anni le velleità autoritarie e le mire espansionistiche di un paio di discutibili personaggi, su cui abbiamo espresso un’inoppugnabile e contrita condanna morale, gettarono l’Europa e il mondo intero in una totale miseria corredata da un’inutile carneficina. Con sdegno e commozione abbiamo raccontato dei folli progetti dei nazifascisti, che furono comunque sostenuti dalla maggior parte del popolo, un po’ consapevolmente un po’ per indifferenza, progetti che condussero poi alla depredazione, alla colonizzazione, alla deportazione di popolazioni intere, al genocidio di gruppi di persone largamente riconducibili a categorie razziali, culturali, etniche e religiose. Il “Mai più” risuonato nel Preambolo della Carta dell’UNESCO ha trovato fondamento nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio dell’ONU entrata in vigore nel 1951, che all’articolo II riporta: «Nella presente Convenzione, per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo; c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro». A partire da queste evidenze giuridiche, come docenti, come educatori, come costruttori di una umanità di pace, non possiamo non condannare i fantomatici progetti di fare di Gaza la riviera balneare del continente asiatico con la conseguente deportazione del popolo palestinese altrove; non possiamo non condannare quello che per la Corte Penale Internazionale e per accreditate ONG, tra cui Amnesty International, viene rubricato come genocidio nei confronti di tutta la popolazione palestinese, affamata, privata di ospedali, cure mediche essenziali, scuole e università. Non possiamo non guardare con preoccupazione la folle corsa al riarmo, che punta all’investimento del 5% del PIL nazionale in spese legate alla difesa e alla sicurezza, mentre le nostre scuole avrebbero bisogno di interventi strutturali per rendere più decoroso il nostro lavoro e più sicura la permanenza degli studenti e delle studentesse nelle aule. Il rischio che si intravede è che, oggi come un secolo fa, la mediocre normalità diventi abulia morale anche nell’ambito dell’educazione, giacché è proprio nell’abulia dei molti che trova spazio l’affaccendarsi violento e spregiudicato di pochi avidi di potere, mentre la consapevole scelta partigiana di pace viene messa costantemente sotto scacco. Come docenti, come educatrici ed educatori, noi ci opponiamo a questa deriva con questo documento che sottoscriviamo. Lavoriamo per costruire convivenze pacifiche, abilità nella cooperazione, pace come modello di vita autentica, fatta di responsabilità condivise. Insegniamo che ogni persona ha diritto a vivere con dignità, ad immaginare un futuro migliore, a coltivare sogni e quindi non accettiamo che questi valori vengano calpestati. Esistono alternative alla violenza: gli strumenti del diritto internazionale, le vie diplomatiche, le forme di pressione nonviolenta, come il disinvestimento o il boicottaggio e di questo vogliamo farci portavoce con il nostro lavoro. Noi siamo lavoratori e lavoratrici per la diffusione della cultura, della libertà, della dignità umana, della ricerca della giustizia. Noi siamo docenti Pacefondai.
Documento Docenti IISS “Ragusa Kiyohara-Parlatore” Palermo per la PACE e il DIALOGO
SI AGGIUNGE ANCHE IL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL’IISS “RAGUSA KIYOHARA – PARLATORE” DI PALERMO ALLE SCUOLE CHE HANNO PRESO LA PAROLA A SOSTEGNO DEL DIALOGO – E CONTRO OGNI VIOLENZA – PER LA RISOLUZIONE PACIFICA DI OGNI CONTROVERSIA. LO PUBBLICHIAMO AUSPICANDO CHE ANCORA ALTRE SCUOLE SI UNISCANO A QUESTI APPELLI. Il Collegio dei Docenti dell’IIS Ragusa Kiyohara – Parlatore da molti anni svolge il proprio ruolo di comunità educante nella città di Palermo. Dopo attenta riflessione, nella consapevolezza del significato di ogni parola e di ogni silenzio e nel rispetto di tutti quei valori su cui fondiamo la nostra attività quotidiana, non possiamo restare indifferenti a quanto sta accadendo in altri Paesi ai danni di uomini, donne, anziani, giovani e bambini. Pertanto ribadiamo il nostro RIFIUTO e SDEGNO assoluti e la nostra ferma CONDANNA verso ogni forma di violenza, sopraffazione, abuso e trasgressione di tutti quei diritti fondamentali, che un Paese civile, non solo non può negare, ma deve garantire giorno per giorno e che sono sanciti anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Ogni giorno nelle nostre aule si lavora per accrescere la cultura, per valorizzare la bellezza e l’ingegno, per COSTRUIRE e non per DISTRUGGERE. Si educano i ragazzi al dialogo, all’integrazione e al superamento pacifico di ogni controversia e alla consapevolezza che nessuna forma di VIOLENZA possa mai essere giustificata nè tantomeno ignorata o tollerata. Albert Einstein affermava che «il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie, ma per quelli che osservano senza fare nulla» e il Collegio dei Docenti dell’IIS Ragusa Kiyohara Parlatore, decide oggi, come ogni giorno, di non restare in silenzio a osservare e CHIEDE a gran voce che sia fermato il massacro che si sta perpetrando a Gaza e confida che tutte le comunità scolastiche del Paese aderiscano ad un comune appello in nome di tutti quei valori per cui ogni giorno entriamo nelle aule. Ugualmente si impegna a garantire un’azione costante e sempre più incisiva per la sensibilizzazione dei giovani, affinchè tutti tengano sempre ben presente l’importanza della pace e del dialogo, senza cedere alla corsa all’aggressione. Infine si chiede a gran voce la condanna di tutte le attività belliche, che minano i precari equilibri della nostra epoca. In qualità di fucina di civiltà e umanità, ci appelliamo al senso di responsabilità che deve animare tutti i Paesi nell’operare scelte che tendano alla risoluzione pacifica di ogni controversia.
Mozione dell’IIS “Barsanti” di Massa in favore della popolazione palestinese
Come docenti sentiamo l’urgenza di prendere parola sulla situazione a Gaza. Il dramma della popolazione palestinese non può infatti lasciare indifferente il mondo della scuola. I numeri del massacro sono impressionanti (fonte: Medici Senza Frontiere): più di 53.000 morti, tra cui 15.000 bambine e bambini, e oltre 122.000 feriti; l’89% delle scuole è stato distrutto o seriamente danneggiato, insieme ad altre infrastrutture tra cui gli ospedali e Israele ha per settimane bloccato l’accesso agli aiuti (inclusi cibo, acqua, medicinali) all’interno della Striscia. Un’intera popolazione rischia di morire di fame, sete, malattie. Siamo di fronte a una catastrofe umanitaria di dimensioni inaudite, le cui ripercussioni dureranno per decenni. Come docenti, sentiamo il dovere di esprimerci contro il genocidio in Palestina, perché il nostro ruolo di educatori ed educatrici ci impone di difendere i diritti umani, promuovere la giustizia e coltivare nei nostri studenti una coscienza critica e solidale. Pensiamo quindi che il mondo della scuola debba prendere posizione ed esprimere il proprio sdegno per il massacro della popolazione palestinese. E poiché l’indignazione di per sé non basta, è necessario chiedere con forza al Governo, per prima cosa, un’azione decisa di politica estera per la fine dei bombardamenti su Gaza, la distribuzione immediata di aiuti umanitari e il ritiro dell’Esercito Israeliano dalla Striscia. Occorrono azioni concrete, tra cui l’interruzione di ogni collaborazione, la cessazione della vendita di armi e la revoca del memorandum di intesa sulla cooperazione nel settore militare con lo Stato di Israele. I bambini e le bambine palestinesi sono nostri alunni, sono nostri figli. E la scuola ha il preciso compito di occuparsi del presente: non si può rimanere inerti davanti all’orrore di questi mesi. Condanniamo quindi il genocidio che lo Stato di Israele sta commettendo contro i cittadini e le cittadine di Gaza e chiediamo che tutto questo abbia fine adesso. Inviamo il seguente documento alla stampa per diffondere la nostra presa di posizione alla cittadinanza tutta.
Mozione Istituto “Giordano Bruno” di Budrio di condanna massacro nella Striscia di Gaza
I sottoscrittori del presente appello, docenti e personale ATA del “Giordano Bruno” di Budrio (BO), condannano fermamente il massacro indiscriminato messo in atto dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, e chiedono con decisione al proprio governo la cessazione della compravendita di armamenti con l’esecutivo d’Israele. * Massimiliano Martino * Maria Giovanna Di Carlo * Graziella Colagiacomo * Matteo Cardillo * Valentina Morabito * Daniele Auditore * Chiara Cappelli * Raffaella Tacconi * Luca Gulisano * Ilaria Minghetti * Amelio Maria * Martina Garufi * Luca Tosadori * Diana Suriano * Cristina Sciacca * Lorenzo Biagini * Giuseppe Lazzara * Elisa Petri * Anna Gnudi * Francesco Savino * Federica Rimondi * Erika Panaccione * Chiara Marcovecchio * Luna Martelli * Alessia Martorana * Annalisa Sepe * Alessandra Bottino * Elena Iotti * Sandra Alzani * Fabio Barbagallo * Elena Gnudi * Maria Lucia Mastrolia * Nadia Arena * Silvia Lodini * Ilaria Santi * Silvia Dalferro * Valeria Giglia * Paolo Patruno * Massimo Mantovani * Elisabetta Simoni * Chiara Lorenzi * Marcello Malpensa * Mariangela Cesari * Alessandro Velonà * Caterina Fiore * Margherita Guerra * Claudia Scavariello * De Vita Toni * Rita Nerini * Manuela Montalbano * Roberta Bariola * Federica Magro * Roberto Perotti * Laura Orsi * Nicola Cenni * Cinzia Simoni * Giorgia Pavlica * Lisa Amore * Fatima Zahra Bendya * Simone Bertelli * Sandra Paradiso * Giovanni Figliuzzi * Riccardo Barilli * Lucia Caramanico * Roberta Panzini * Andrea Paupini * Beatrice Minotta * Alessio Vizzini * Simona Zagni * Serena Ragogna * Marina Melotti * Anna Rita Ramazzotti * Elisa Di Gennaro * Stefania Perino * Marie T. Caroli * Annalisa Cacciatore * Michela Fabbri * Anna Sarmenghi * Paola Romeo * Michela Gregorace * Chiara Diazzi * Daniela Bressan * Maria Chiara Neri * Alberto Botti * Ilaria Zambetta * Anna Teresa Masanelli * Roberta Triberti * Antonella Maria Lateana * Giancarlo Marra * Valeria Andrenacci * Dorotea Pisani * Massimo Zichella * Valentina Sartucci Marco Moretti * Benedetta Cervieri * Caterina Origlia * Carlo Giulio Sarnizzi               * Davide Valentini * Rossella Parente * Rosa Baroncini * Patrizia Angelone * Elisa Rossini * Marchione Roberta Alessandra * Masina Graziella * Marta Napoli * Cristian Pintacorona * Bartolini Annunziata * Gualtiero Via * Fabiola Frongia * Elisabetta Marsigli -------------------------------------------------------------------------------- Budrio, 26 maggio 2025
Mozione IC “Sauro-Errico-Pascoli” di Napoli contro discriminazione, segregazione e colonizzazione del popolo palestinese
Il Collegio Docenti dell’IC “Sauro-Errico-Pascoli” si dichiara CONTRO la politica di discriminazione, segregazione e colonizzazione che lo Stato di Israele utilizza nei confronti del popolo palestinese e che viola i principi e i dettami del diritto internazionale e le risoluzioni ONU sui Diritti Umani. Oggi in particolare, di fronte ai massacri ed al genocidio in atto nella striscia di Gaza ad opera dell’esercito israeliano, vogliamo evidenziare questa posizione in modo chiaro, aderendo alla campagna internazionale “Spazi Liberi dall’apartheid israeliana” che promuove la creazione di una rete di strutture pubbliche e private libere da ogni forma di discriminazione. Questi luoghi, che prendono ispirazione dalla lotta contro l’apartheid in Sudafrica, e rappresentano una Rete oggi attiva in diversi paesi del mondo, sono contro l’occupazione militare e le politiche di apartheid in Palestina come in ogni parte del globo, e si impegnano a non contribuire in alcun modo alle gravi violazioni delle libertà fondamentali del popolo palestinese. Come Istituzione scolastica impegnata da sempre nella lotta contro ogni tipo di razzismo, discriminazione e segregazione e ispirata, com’è doveroso che sia, ad educare le giovani generazioni ai valori di rispetto, solidarietà, giustizia, spirito critico, propri della nostra Costituzione, intendiamo quindi prendere posizione rispetto al genocidio in atto, impegnandoci a non restare in silenzio ed a continuare nella nostra missione di costruttori di pace e dialogo tra le persone ed i popoli. Napoli, 13/05/2025 Mozione-PalestinaDownload