Insieme alle arance torna il Rosarnofilmfest
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Una delle sedi per gli eventi del Rosarnofilmfest Fuori dal Ghetto è un luogo
conosciuto soprattutto per il progetto “Casa dignità” destinato ai lavoratori
braccianti, strappati alla vergogna della tendopoli di San Ferdinando. Il
progetto è stato replicato in Piemonte nel saluzzese a Revello. Si chiama Dambe
So, ed è un luogo che garantisce un letto, un bagno, una cucina per chi lavora
tutto il giorno. L’ostello è sostenuto da Mediterranean Hope e dalla Federazione
Chiese Evangeliche. Il Rosarnofilmfestival Fuori dal Ghetto ha molti partner (14
associazioni, fra questi la redazione di Comune) ed è promosso da Rete Comunità
Solidale e SoS Rosarno che proprio in queste settimane torna a raccogliere
ordini di arance dai gas in tutta Italia e anche all’estero. La campagna delle
arance solidali di Etika sostiene una filiera etica di produzione e acquisto, il
lavoro regolare e giustamente retribuito, e il diritto all’abitare presso gli
ostelli sociali Dambe So.
La programmazione del Rosarnofilmfest è partita alta il 5 novembre con don
Nandino Capovilla (coordinatore nazionale di Pax Chisti), parroco di Marghera, e
la presentazione a Cinquefrondi del suo libro su Gaza. Nell’estate don Nandino
era stato protagonista di un episodio a Tel Aviv, bloccato al suo arrivo
all’aeroporto di Ben Gurion e trattenuto per sette ore lunedì 11 agosto e
successivamente espulso “per motivi di sicurezza”. Don Nandino ha poi aperto la
82ª Mostra del Cinema di Venezia con un intervento sul disumano massacro in
corso a Gaza.
A Palmi nei giorni successivi due proiezioni di film: Berlinguer, la grande
ambizione, e il docufilm Noi e la grande ambizione con la presenza di Andrea
Segre. Il progetto “Valigia” presentato da Lorenzo Terranera illustratore e
scenografo (suoi fondali appaiono in alcuni programmi televisivi come Di
Martedì), ha permesso ai ragazzi di alcuni istituti scolastici di Palmi,
Cinquefrondi, Rosarno di apprendere le tecniche della comunicazione. Venerdì 14
novembre è stata una giornata densa di appuntamenti, iniziata a Palmi al teatro
Manfroce con lo spettacolo di Ture Magro “Malanova”: la storia di una ragazzina
abusata per anni da persone vicine alla ‘ndrangheta, una violenza tenuta
nascosta per anni. La capacità di Ture Magro ha ottenuto attenzione e un
assoluto silenzio da parte di ragazzi provenienti da scuole, spesso difficili,
della Piana di Gioia Tauro. Nel pomeriggio sempre in una scuola a Rosarno si è
svolto il concorso corti, quest’anno con la collaborazione dell’Archivio Memorie
e Migranti.
La giuria, come al solito composta da studenti e da lavoratori braccianti che
hanno lavorato insieme, ha deciso il vincitore. Una scelta particolare che
caratterizza il festival sta nel premio, volutamente non in denaro ma in
prodotti della terra. Dambè So è stato il luogo dove alla fine di una lunga
giornata ha accolto musica e cena africana con il Madya Trio.
Il Rosarnofilmfestival Fuori dal Ghetto proseguirà ancora con incontro con le
scuole, seguito da Sciara Progetti un laboratorio attivo, usando dei visori,
partecipativo condotto in classe da formatori specializzati sui temi del
bullismo e violenza di genere. A fine mese un incontro con “Il Patto
territoriale” un confronto promosso dalla Chiesa Evangelica Valdese Reggio
Calabria. Agroecologia e abitare ecosociale come fattori di cambiamento.
Sabato 6 dicembre la presentazione di alcuni libri Schiavi mai di Antonio
Olivieri e Boris Pesce, Integrazione di Ibrahim Diabate e Insorge l’aurora
sull’oblio della frontiera di Francesco Piobbichi. Nelle settimane successive
inizierà un percorso “Terra-la musica come legame ecosociale”. Intrecci sonori
l’armonia dei canti popolari calabresi con Valentino Santagati.
www.rosarnofilmfesti.org sostenuto dall’8xmille Tavola Valdese.
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