Senza educazione finanziaria cresce la fragilità sociale
Cresce la preoccupazione degli italiani per il proprio futuro economico.
È quanto emerge dalla ricerca “L’età d’argento tra benessere e precarietà”,
realizzata da IPSOS e presentata durante la recente assemblea pubblica annuale
della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEduF), creata da
ABI nel 2014, un appuntamento che rappresenta un’occasione per riflettere sul
ruolo del denaro nella nostra società, sul suo significato profondo e sulle sue
implicazioni etiche e sociali.
In un’epoca segnata da incertezza economica, trasformazioni tecnologiche e
crescenti disuguaglianze, l’educazione finanziaria non può più essere
considerata un tema tecnico riservato agli addetti ai lavori.
È, piuttosto, una competenza di cittadinanza, uno strumento per rafforzare la
coesione sociale e promuovere un benessere più equo e diffuso.
In un’Italia che invecchia, dove gli over 65 rappresentano una fetta sempre più
ampia della popolazione, è fondamentale interrogarsi sul rapporto tra denaro,
dignità e benessere nella fase più matura della vita. Per molti anziani, il
denaro è la chiave per mantenere autonomia, salute e qualità della vita.
Ma in un contesto di crescente complessità finanziaria, non tutti hanno gli
strumenti per affrontare le sfide quotidiane.
La ricerca, a cura di IPSOS, “L’età d’argento tra benessere e precarietà” offre
uno sguardo approfondito sulle percezioni, i bisogni e le difficoltà economiche
di una realtà fatta di fragilità, ma anche di potenzialità inespresse.
Secondo i dati, tre italiani su quattro vivono in uno stato di apprensione, un
sentimento acuito dall’aumento del costo della vita, che incide direttamente
sulla capacità di consumo e di risparmio.
Le difficoltà economiche colpiscono in modo trasversale le fasce d’età: quasi il
50% dei 35-49enni fatica a risparmiare, mentre il 58% dei 50-64enni considera
inadeguato il proprio reddito.
In risposta, molte famiglie hanno ridotto i consumi o modificato le proprie
abitudini finanziarie, tuttavia, oltre un terzo è in saldo negativo e, tra
queste, una su due non sarebbe in grado di sostenere una spesa imprevista di
2.000 euro.
Particolarmente vulnerabili risultano gli over 65, spesso alle prese con
fragilità economiche aggravate da una scarsa alfabetizzazione finanziaria e da
un accesso limitato agli strumenti digitali.
Nonostante il 51% degli italiani si ritenga adeguatamente preparato, solo il 24%
conosce realmente i concetti base della finanza e appena il 19% può essere
considerato “esperto”.
L’importanza attribuita alle competenze finanziarie resta alta (78%), ma cala
sensibilmente tra gli over 65 (69%). Questi, pur chiamati a prendere decisioni
economico-finanziarie, risultano i meno preparati.
La scarsa consapevolezza sembra derivare più da un senso di inadeguatezza verso
la formazione che da una reale mancanza di interesse.
Tuttavia, sono proprio gli over 50 – e in particolare gli over 65 – a
riconoscere come la mancanza di educazione finanziaria penalizzi economicamente
le persone anziane.
“Investire nell’educazione finanziaria significa investire nel benessere
economico e sociale del Paese. È una priorità trasversale, ma diventa ancora più
urgente per le generazioni più esposte alle fragilità economiche, ha dichiarato
Stefano Lucchini, Presidente di FEduF. Dobbiamo coinvolgere le fasce più mature
della popolazione, sempre più attive nell’utilizzo di strumenti digitali come
conti correnti online e carte di pagamento, avvicinarle a temi concreti e
attuali, come la protezione dalle frodi online e la comprensione della
terminologia finanziaria.
FEduF auspica una grande collaborazione e un coordinamento efficace con tutte le
altre numerose – e talvolta un po’ dispersive – iniziative dedicate
all’educazione finanziaria da differenti soggetti. Crediamo fermamente che
valori come il dialogo, la condivisione e il coinvolgimento inclusivo siano
fondamentali per costruire una cultura economica diffusa e rendano tutti più
consapevoli e liberi.”
La Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEduF) è nata su
iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana per diffondere l’educazione
finanziaria in un’ottica di cittadinanza consapevole e di legalità economica.
Obiettivo della Fondazione è il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati a
promuovere una nuova cultura di cittadinanza economica, valorizzando le diverse
iniziative, superando gli individualismi e mettendo a fattor comune le
esperienze maturate in nome dell’interesse della comunità.
Opera in stretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici
Scolastici sul territorio e diffonde, nelle scuole di ogni ordine e grado,
programmi didattici innovativi nella forma e nei contenuti, anche attraverso
l’organizzazione di eventi per gli studenti, gli insegnanti e i genitori.
La Fondazione lavora sulla mediazione culturale tra contenuti complessi e
strumenti divulgativi semplici ed efficaci. Le sue iniziative si rivolgono anche
agli adulti, in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori.
Qui la ricerca:
https://www.feduf.it/assets/allegati/25-021857_FEDUF_2025_PRES_19-06.pdf.
Giovanni Caprio