Storia di venti di guerra e leader criminali
Metti insieme un Netanyahu in preda a furore criminale, un Trump sempre più
colluso e un’UE impotente e in parte connivente, ed otterrai il più esplosivo
dei cocktail geopolitici: la nullità del Tnp del 1970 (Trattato di non
proliferazione nucleare posto sotto il regime di salvaguardia dell’Agenzia
atomica di Vienna)
Quanto sta accadendo da tre giorni a questa parte tra Tel Aviv e Teheran sta
trascinando lungo una scivolosa china tutto lo scacchiere dell’Asia Occidentale,
i cui delicatissimi e precari equilibri geopolitici sono stati stravolti
dall’attacco missilistico israeliano agli impianti di ricerca e produzione di
energia nucleare iraniani del 12 e 13 giugno.
Oltre ad essersi resa responsabile della violazione di trattati internazionali e
di ogni principio di proporzionalità, Israele ha dato all’Iran la scusa buona
per ritirarsi dal Tnp e sviluppare armi nucleari in piena legalità
internazionale. Potrà farlo in base all’articolo 10 del Tnp, che ne permette il
recesso quando “eventi straordinari abbiano messo in pericolo gli interessi
supremi di uno Stato”. Vedi ad esempio un attacco militare, oltretutto con
copertura made in USA, in cui vengono bombardati impianti civili di
arricchimento nucleare e vengono uccisi degli scienziati che lavoravano in piena
legalità, oltre che due capi dello stato maggiore militare e alcune decine di
civili.
Un’immagine dell’attacco missilistico israeliano a Teheran
Gli impianti iraniani erano infatti sottoposti a regolari ispezioni
internazionali e controllati anche tramite l’accordo del 2015, che
sostanzialmente toglieva le sanzioni e riportava Teheran ai tavoli
internazionali in condizioni di parità e legalità nella produzione di energia
nucleare per scopi civili. L’Iran può prendersi fino a 90 giorni per decidere se
ritirarsi dal Tnp e in quel caso avrà ogni legittimazione di difendersi, in
quanto stato sovrano attaccato militarmente.
Quanto accaduto nei giorni scorsi stabilisce un precedente assurdo e
terrificante: qualsiasi Stato nucleare potrà bombardare i vicini per ottenere
concessioni politiche o per punirli. Se il Tnp diventa carta straccia e il
Consiglio di Sicurezza resta imbrigliato nei veti incrociati e nel suddetto
art.10, come nel caso della Corea del nord, si rischia che molto presto stati
come Arabia Saudita, Turchia, Egitto etc siano legittimati a costruirsi la
propria bomba atomica in casa.
L’incubo che abbiamo evitato per settant’anni dopo la guerra fredda potrebbe
diventare così agghiacciante realtà.
Uno dei siti iraniani di arricchimento nucleare per scopi civili colpiti da
Israele
Inoltre, particolare non da poco, la netta risposta militare iraniana, provocata
da Tel Aviv con la solita scusante di “doversi difendere” (stavolta dalla
potenziale minaccia nucleare iraniana) sta avendo un effetto più che benefico –
PURTROPPO – sugli oppositori politici di Netanyahu e l’opinione pubblica
israeliana. Malgrado il sempre maggiore dissenso interno e le pressioni
internazionali causati dal genocidio del popolo palestinese, questo attacco
sposta l’attenzione della società civile e politica israeliana sulla “difesa
dalla minaccia nucleare iraniana”. Leader dell’opposizione israeliana come Yair
Lapid, hanno dichiarato “pieno sostegno” alla missione contro l’Iran”. E molti
israeliani, inoltre, seppure dissidenti rispetto alla guerra di annientamento a
Gaza, qualora le rappresaglie iraniane causassero pesanti vittime israeliane si
dicono pronti ad appoggiare nuovamente Netanyahu e il suo governo sanguinario.
Con tanti saluti alle campagne di protesta e alle pressioni politiche per
fermare il genocidio, e la benedizione degli Stati Uniti d’America. Questi
ultimi, infatti, rinsalderebbero i propri legami con le lobby israeliane e
quelle semite in America e acquisirebbero una posizione geopoliticamente
preponderante in Asia occidentale anche nei confronti della Russia, al momento
impantanata nella guerra in ucraina. Un modo estremamente rischioso, questo, di
imporsi in quanto sovverte equilibri geopolitici faticosamente costruiti negli
ultimi 70 anni.
Trump e Netanyahu andrebbero destituiti e neutralizzati definitivamente dai loro
stessi governi e dalle loro stesse popolazioni, previo processo internazionale
per crimini di guerra, crimini contro l’umanità, violazione di numerosi trattati
internazionali e perché, rendendo di fatto nullo il Trattato di non
proliferazione nucleare a scopo bellico, mettono a rischio la pace e la
sicurezza mondiale.
Redazione Italia