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No Kings Day: 7 milioni di persone partecipano alle manifestazioni anti-Trump in tutti gli Stati Uniti
Circa 7 milioni di persone hanno partecipato sabato 18 ottobre al No Kings Day contro l’autoritarismo del presidente Trump. Secondo gli organizzatori, le manifestazioni si sono svolte in circa 2.600 località in tutti i 50 Stati, in quella che è stata una delle più grandi giornate di protesta nella storia degli Stati Uniti, superando il primo No Kings Day di giugno. A Chicago la protesta si è estesa per due miglia, con circa 250.000 persone scese in strada. Il sindaco Brandon Johnson si è rivolto alla folla e ha chiesto uno sciopero generale. Si stima che 200.000 persone abbiano manifestato a Washington, D.C., dove il senatore Bernie Sanders ha denunciato: “Questo momento non riguarda solo l’avidità di un uomo, la corruzione di un uomo o il disprezzo di un uomo per la Costituzione. Riguarda una manciata di persone tra le più ricche della Terra, che nella loro insaziabile avidità si sono appropriati della nostra economia e del nostro sistema politico per arricchirsi a spese delle famiglie lavoratrici di tutto il Paese.” Ad Atlanta è intervenuta tra gli altri l’ex candidata governatrice e attivista per il diritto di voto Stacey Abrams. “Viviamo in un momento in cui gli etnofascisti sono al comando del governo, in cui i nazionalisti cristiani stanno definendo la politica economica, in cui una polizia segreta ci dice chi siamo. La loro destinazione è la divisione. La loro destinazione è la distruzione. E la loro destinazione è negata. Non torneremo indietro e non gli permetteremo di farci cambiare idea“ ha dichiarato.  Il presidente Trump ha risposto alle proteste pubblicando un video generato dall’intelligenza artificiale che lo mostra con indosso una corona mentre pilota un jet con la scritta ”King Trump” e versa quello che sembra essere liquame sulla testa dei manifestanti. Trump ha anche ripetuto la sua minaccia di indagare sul filantropo miliardario George Soros, che accusa di aver contribuito a finanziare la protesta. Il No Kings Day ha attirato folle enormi nonostante i tentativi del presidente della Camera Mike Johnson e di altri repubblicani di etichettarlo come una manifestazione di “odio verso l’America”.       Democracy Now!
No Kings Day, uno slogan legato alla storia americana
Sabato 17 ottobre i cittadini degli Stati Uniti da costa a costa sono scesi in piazza per la seconda edizione del “No Kings Day” durante la quale si sono svolte 2.700 manifestazioni. La prima si è tenuta il 14 giugno 2025 e secondo gli organizzatori ha portato nelle strade del Paese oltre cinque milioni di americani (undici secondo altre stime), proprio nel giorno della commemorazione nazionale dei 250 anni dell’esercito; data che, sempre a detta dei “maligni pacifisti”, era stata scelta dal governo in coincidenza con il compleanno del neo presidente per compiacerne il narcisismo. Il No Kings Day è stato il pacco regalo a sorpresa. In verità dietro agli slogan “No Thrones, No Crown, No Kings” (no ai troni, no alle corone, no ai re) si trova una delle pagine più importanti della storia americana. Alla fine di settembre mio marito ed io ci siamo regalati un weekend a Filadelfia con annesso tuffo storico nelle vicende che hanno portato alla nascita di questo immenso Paese. La città, che fu sede del primo Congresso e dove venne scritta la Costituzione (congegnata nel 1787 e ratificata nel 1788), oggi offre ottimi tour storici, a cui siamo stati felici di partecipare. I partecipanti vengono invitati a sedere negli scranni che furono occupati dai padri fondatori (a me è toccato il posto di Robert Rutherford della Virginia) mentre una giovane ben istruita racconta i fatti dell’epoca. Molta enfasi viene posta sulla figura di Benjamin Franklin, un po’ perché è stato un personaggio chiave del periodo, un po’ perché elesse Filadelfia come sua dimora. Di lui possiamo dire che fu un patriota e padre fondatore oltre che un fine diplomatico, uno scienziato, un inventore, un attivista, un giornalista, un pubblicista, un editore e un musicista (e probabilmente ho dimenticato qualcosa). Chiaramente siamo di fronte a un uomo d’intelligenza superiore, che, forse anche influenzato dall’epoca in cui visse, sposò gli ideali e la filosofia illuminista mettendo la ragione al centro e alla guida di scelte epocali, di cui, mi permetto di scrivere, beneficiamo ancora oggi. La guida ha spiegato che è alle sue idee illuministe e al suo grande carisma che dobbiamo una Costituzione laica e senza re. Alcuni dei patrioti infatti pensavano che la forma migliore fosse una copia della monarchia; non ne conoscevano altre e ai loro occhi appariva come la struttura più stabile. Si era ipotizzato un presidente eletto a vita. Fu Benjamin Franklin a smontare le loro idee e a convincerli che la scelta di ripetere una forma di potere che si era dimostrata stupidamente autoritaria non si addiceva agli uomini del nuovo mondo (che proprio nuovo non era) e che loro dovevano architettare qualcosa di meglio del re! Da questi presupposti nacque la prima Costituzione degli Stati Uniti. Nei secoli il testo ha subito diverse modifiche, che non ne hanno intaccato l’originario spirito rivoluzionario e antimonarchico. Il movimento NoKings con la sua pacifica esuberanza ricorda al presidente quali sono le sue origini e che se per caso si fosse montato la testa dopo il ricevimento al Castello di Winsor è meglio che torni in fretta con i piedi per terra, si dia una calmata e ascolti il popolo, il quale non vuole che la Guardia Nazionale invada le strade, i parchi e i quartieri delle città, così come mal sopporta che i propri vicini vengano braccati da nerboruti personaggi mascherati (gli agenti dell’ICE, Immigration and Customs Enforcement) e per niente al mondo è disposto a limitare la propria libertà di parola, per la cui difesa è disposto a tutto. Dunque non basteranno le minacce e le rappresaglie sui posti di lavoro e dentro le università per farlo desistere dal difendere la democrazia, la libertà e i diritti civili. Marina Serina
“No Kings” in Florence: le foto
Una folta partecipazione di residenti americani a Firenze ha animato questa mattina un presidio davanti all’ingresso del Comune di Firenze in Piazza della Signoria. Tutti rigorosamente con coloratissimi cartelli hanno protestato in concomitanza con altri presidi simili in varie città di  Italia e all’estero. La  Sinistra Americana si fa sentire contro il Presidente  Donald Trump visto come tiranno ed identificato come un nuovo re . “No Kings” risuona ora  come nuovo slogan nelle piazze non solo americane. Questo il comunicato stampa del movimento : No Kings COS’È? – Gli statunitensi a Firenze, insieme a turisti e a studenti USA,  scenderanno in piazza sabato 18 ottobre per una manifestazione pacifica in solidarietà con le proteste in più di 2.500 città che si svolgeranno quel giorno negli U.S.A. e all’estero a Roma, Bologna, Milano, Venezia,  Torino, Ottawa, Toronto, Vancouver, Londra, Parigi, Berlino, Dublino, Barcellona e tante altre città del mondo, contro il governo sempre più autoritario degli U.S.A. Si prevede la partecipazione di diversi milioni di persone alle proteste. Si invitano i cittadini italiani ed immigrati e tutte le realtà progressiste e democratiche a Firenze di unirsi a noi accanto al Palazzo Vecchio!   La mobilitazione rappresenta la 2^ giornata “No Kings” (niente re) che già a giugno aveva visto la partecipazione di più di 5 milioni di persone negli USA e all’estero.   CHI ORGANIZZA? – La manifestazione a Firenze è organizzata dai gruppi progressisti Good Trouble Firenze e Women’s March Florence, gruppi composti da attivisti cittadini statunitensi.   Il 18 ottobre, gli statunitensi all’estero e i loro alleati si riuniranno pacificamente in tutto il mondo in solidarietà con milioni di persone che si mobiliteranno negli Stati Uniti per opporsi a Donald Trump e all’autoritarismo sempre più violento e corrotto della sua amministrazione, nell’ambito della giornata di azione “No Kings”. Queste manifestazioni internazionali sono organizzate da gruppi pro-democrazia al di fuori degli Stati Uniti, guidati da attivisti statunitensi, che stanno crescendo in numero e forza mentre Trump e i suoi compari intensificano la loro repressione con la violazione dei diritti civili e costituzionali del popolo USA e dei nostri fratelli e sorelle immigrati. Condanniamo la crescente militarizzazione della politica USA in patria e all’estero – no alla complicità USA con il genocidio in Palestina e alle minacce di intervento militare in Venezuela!   Il messaggio degli organizzatori è chiaro: l’amministrazione Trump e i suoi sostenitori non hanno e non hanno mai avuto un mandato per calpestare i nostri diritti costituzionali!   “Per molti americani residenti all’estero, i paesi in cui vivono hanno subito un regime autoritario a memoria d’uomo, vedono le loro frontiere minacciate da Trump o Putin, o assistono all’ascesa dell’estrema destra”, afferma Mary Bythell, cofondatrice di Indivisible Abroad. “Questo aumenta la nostra urgenza di difenderci dagli abusi di potere perpetrati contro la popolazione nel nostro Paese”.   Sito organizzativo USA www.nokings.org Good Trouble Firenze https://linktr.ee/goodtroubleFI Women’s March Florence https://www.facebook.com/womensmarchflorenceitaly/ ph. Cesare Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana No KIngs in Florence ph C.Dagliana     Redazione Toscana
No kings day a Firenze
Anche Firenze si è associata alle iniziative del “No kings day” per protestare contro il governo Trump in solidarietà con le donne, gli immigrati, la comunità LGBTQ+ e tutti coloro che vedono minacciati i propri diritti da tale amministrazione. Circa 100 persone, statunitensi e non solo, hanno risposto all’appello dell’Associazione Good Trouble Firenze e si sono radunate nel pomeriggio del 14 giugno in via dei Gondi, a lato di Palazzo Vecchio. I manifestanti esibivano cartelli in inglese, colorati e dal contenuto ironico. Si leggeva ad esempio “melt ICE”, in riferimento all’ Immigration and Customs Enforcement (ICE), la famigerata agenzia federale statunitense responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’immigrazione o “I think therefore I am not a Trump supporter”. Diversi oratori si sono alternati al microfono in inglese e in italiano, intervallati da interventi musicali, tra cui una partecipatissima Bella Ciao e la canzone del Che, suonati da un gruppo di musicisti sudamericani. Il mattino seguente i partecipanti sono stati poi allietati dalle notizie provenienti da media indipendenti americani riguardo al fallimento della parata organizzata da Trump a Washington, per celebrare il proprio 79 esimo compleanno in coincidenza con il 250 esimo anniversario della fondazione dell’esercito statunitense. Per la parata – costata all’erario USA 45 milioni di dollari, con il coinvolgimento di 7000 uomini, 150 mezzi terrestri e 50 aerei – erano attese 200 mila persone, ma ne sono arrivate solo 20 mila, come si è potuto osservare dalle tribune allestite restate semi vuote. Dalle facce evidentemente deluse di Trump e dei suoi collaboratori è stato possibile rilevare tutto il loro disappunto per il clamoroso fiasco di un evento che, nelle intenzioni del borioso presidente, avrebbe dovuto assomigliare alla parata del 14 luglio a Parigi. A tale notizia non è stato purtroppo dato il giusto risalto dai media italiani. Sono andate invece bene le manifestazioni del “No kings day”, che si sono svolte in 2000 città statunitensi, con il coinvolgimento di circa 11 milioni di americani, e in numerose città europee e non solo, tra cui appunto anche Firenze. https://www.facebook.com/profile.php?id=61576013661049 https://economictimes.indiatimes.com/news/international/global-trends/trumps-45-million-birthday-parade-turns-into-a-drowsy-disaster/articleshow/121861068.cms?utm_source=chatgpt.com Enrico Campolmi
No Kings Day: 11 milioni di persone manifestano contro Trump in tutti gli Stati Uniti
Nonostante la pioggia, la mobilitazione lanciata dal Movimento 50501 (50 proteste, 50 Stati, un movimento) sabato 14 giugno, nel giorno del compleanno di Donald Trump e di una parata militare a Washington,  costata 45 milioni di dollari, per celebrare il 250° anniversario della nascita dell’esercito americano ha avuto pieno successo, con proteste pacifiche in tutto il Paese contro le politiche migratorie del presidente e in difesa della democrazia. Le manifestazioni si sono svolte senza problemi, salvo qualche eccezione. Ad Atlanta la polizia ha lanciato lacrimogeni contro un gruppo di manifestanti che si stava dirigendo verso un’autostrada e a Los Angeles le forze dell’ordine hanno sparato proiettili di gomma e lacrimogeni contro la folla. Uno degli organizzatori del Movimento 50501 è stato colpito da un proiettile di gomma mentre distribuiva mascherine. A Denver la polizia ha bloccato una strada e lanciato proiettili al peperoncino e lacrimogeni contro i manifestanti pacifici. “Oggi abbiamo fatto la storia” si legge nel sito del Movimento. “Il 14 giugno 2025, più di 11 milioni di persone in oltre 2.000 città e paesi degli Stati Uniti si sono sollevate in un unico giorno di protesta pacifica per dichiarare: l’America non ha un re. Abbiamo la Costituzione e continueremo a difenderla. Si tratta della più grande protesta contro Donald Trump nella storia degli Stati Uniti e di una delle più grandi azioni di protesta coordinate mai registrate sul suolo americano. Ci siamo mobilitati dappertutto – Stati repubblicani, Stati democratici, centri urbani, città rurali, riserve, coste e campagne. In tutta la nostra diversità, attraverso ogni generazione, gli americani hanno inviato un messaggio più forte di qualsiasi pubblicità politica, opinionista o donatore miliardario: Non ci faremo governare. Abbiamo visto questa amministrazione sguinzagliare l’ICE come una forza di polizia segreta, sequestrando i nostri vicini senza un giusto processo. Abbiamo visto giornalisti presi di mira, manifestanti pacifici colpiti da lacrimogeni e intere comunità minacciate per zittirle. Ma oggi abbiamo rotto il silenzio. Oggi abbiamo ricordato al mondo chi detiene il vero potere in questa democrazia: noi. Questo è un punto di svolta. Questa è la linea che tracciamo. Questo è il momento che la storia ricorderà – quando milioni di persone si sono unite per dire NO a Trump, Vance, Vought, Theil e a tutti i loro corrotti compari. Condanniamo il fascismo che è qui ora in America e i fascisti che hanno pervertito la nostra Costituzione, smantellato i nostri controlli ed equilibri e stanno terrorizzando il nostro popolo”. Nei social media del Movimento 50501 si possono vedere video delle varie manifestazioni: https://bsky.app/profile/50501movement.bsky.social https://www.facebook.com/50states50protests https://www.instagram.com/50501movement       Redazione Italia