Senza Tremori l’inizio
Si è svolta una strana camminata sul Cammino di Oropa
Movimento Lento, l’associazione che promuove il viaggio a piedi e in bicicletta,
insieme agli Amici Parkinsoniani Biellesi, con il sostegno di Fondazione Cassa
di Risparmio di Biella hanno reso possibili sei giorni di cammino da Cavaglià a
Oropa di un gruppo misto tra persone con il Parkinson e non.
E’ un modo per portare l’attenzione su una malattia che si sta diffondendo
moltissimo, 300mila casi in Italia nel 2024, con un tendenziale abbassamento
dell’età di insorgenza.
Lo scopo di Senza tremori è quello di rompere il silenzio e far uscire le
persone dall’isolamento. E’ molto facile che ci si chiuda, quando insorge il
Parkinson, perché non si riesce ad accettare questo nuovo invadente compagno.
Che lo si chiami Mr Pk, Lady Pk o Parki, quando arriva non solo fa sentire
costantemente la sua presenza, ma diventa sempre più invadente.
Il cammino di questi giorni ha permesso di intrecciare la rigenerazione delle
persone a quella di un territorio.
Questa esperienza verrà raccontata anche da un documentario che sta girando
Grazia Licari. Si può contribuire alla realizzazione QUI sulla piattaforma
Produzioni dal basso.
Lasciamo, ora, la parola a Tiziana Uberti e al diario che ha tenuto in questi
giorni. Cominciamo dai primi due giorni
Diario di bordo – prima giornata 09/06/2025 – la partenza
Ieri, 9 giugno 2025 , noi di Senza tremori abbiamo iniziato il nostro Cammino di
Oropa.
18 persone si sono presentate all’appello, il cielo terso e una gentil
brezzolina ci hanno accompagnato per tutto il percorso da Cavagliá a Roppolo.
Tappa facile di 3,5 km, ma così voluta per preparare le gambe.
Il primo ritrovo era stato fissato alle ore 9:30 presso l’infopoint della
storica Villa Salino di Cavaglià dove ci aspettava il sorriso e la gentilezza di
Marcello che, nel raccontare brevemente la storia del bosco degli elfi ha
omaggiato tutti del cappellino a questi dedicato.
Quindi Fiorella, esperta guida guida, ci ha accompagnato sino a Roppolo,
percorrendo al contrario un tratto della via Francigena l’antico cammino
compiuto da Sigerico da Canterbury fino a Roma.
Durante il tragitto ci siamo soffermati al bosco degli elfi, dove abbiamo potuto
apprezzare le casette a
loro dedicate, quindi abbiamo proseguito fino alla Casa del movimento lento,
dove ci siamo rifocillati con una gustosa pizza seguita da un riposo
ristoratore.
Alle ore 15:30, presso il polivalente di Roppolo, Sophie Bourkab, giovane
artista laureata, all’Accademia delle belle arti di Brera, con specializzazione
in Arteterapia ha tenuto un laboratorio di disegno, invitandoci a dare forma e
colore al mondo interiore che, ognuno di noi, ha dentro di sé. Dapprima ci ha
invitato ad esprimere le emozioni provate in quel momento ascoltando un brano
musicale e intrecciando i nostri tratti artistici con quelli degli altri
partecipanti. Quindi ad interpretare verbalmente i nostri e le altrui
composizioni.
Alle ore 18:30 presso lo stesso sito la dottoressa Stefania Macchieraldo,
psicologa e psicoterapeuta ha tenuto un incontro dove abbiamo potuto attraverso
la psicodramma (tecnica di psicoterapia attuata mediante la rappresentazione) ed
esprimere quelle che noi riteniamo essere le nostre fragilità.
La giornata si é chiusa con un’ottima cena alla Tenuta Variselle di Roppolo
10 giugno 2025 è stata portata a termine la seconda tappa da Roppolo a Sala
Biellese.
Tratta più impegnativa delle precedenti sia per la temperatura in aumento che
per la lunghezza del percorso (18 km).
Indispensabile la sosta di circa un’ora per riprendere fiato presso il Ricetto
di Magnano, dalla cui terrazza panoramica si può contemplare la bellezza delle
nostre montagne.
Ettore mi spiega che il Ricetto nel medioevo era una struttura tipica
piemontese, costituita da
una agglomerato di case circondato da mura, in cui si raccoglievano gli abitanti
della campagna per difendersi in caso di incursioni nemiche. Fu fondato nel 1204
dal Comune di Vercelli per proteggere i confini verso il Canavese. Apprezzo in
modo particolare questa spiegazione, io che poco conosco il Biellese essendo
valsesserina e penso che questo cammino mi e’ utile anche dal punto di vista
culturale.
Lungo le vie storiche la signora Maria Teresa ha gentilmente offerto al gruppo
un caffè ristoratore. Ennesimo beneficio e’ la possibilità di fare nuove
conoscenze.
La giornata si è conclusa con la cena al Barbamatto presso il campeggio Future
Is Nature.
La solidarietà del gruppo è sempre tanta e presente. A tavola ieri sera Anna
rivolgendosi a Giuliano (due
dei camminatori che hanno deciso di usufruire delle strutture ricettive del
posto per trascorrere la notte) dice “sei stato bravo, hai camminato molto bene
quasi sempre in testa alla comitiva”. Giuliano risponde “hai detto bene Anna
quasi sempre: se ben ricordi a metà percorso, dopo averci aspettato per un po’,
sei tornata indietro per sapere cos’era successo. Grazie, ti sono riconoscente”.
Piccoli gesti che ci fanno sentire sicuri e quanto sia importante camminare
insieme.
Redazione Piemonte Orientale