L’ex sindaco di Koper/Capodistria e MEP Aurelio Juri sul riarmo della SloveniaIA – Intelligenza Artificiale. Perché l’uomo l’ha creata? Considerati i tempi in
cui viviamo e gli eventi che la segnano e la determinano, direi che perché il
suo creatore non ce l’ha più. L’ha certamente creata per aiutarsi, per trarne
quanti più consigli utili e di facile utilizzo su cosa, quando e come fare, per
rendersi la vita più facile e bella. Chiediamole quindi delle decisioni che
sempre più spesso vengono prese dai leader di Bruxelles e di altre capitali
europee, compresa la nostra, in materia di armamenti. Il 2% del PIL per la
difesa non basta più, almeno il 3%, e poiché Trump minaccia di ritirare lo scudo
americano sull’Europa se non passa al 5%, alleggerendo così finanziariamente gli
Stati Uniti, anche questo obiettivo è già scritto.
Il piano di Leyen per il riarmo dell’Europa – 800 miliardi di euro nei prossimi
4 anni – è perfettamente in linea con i desideri della più grande e pericolosa
caricatura mai esistita del leader della potenza più potente del mondo. Il
motivo – affermano le signore e i signori a capo della NATO e dell’UE – è la
minaccia posta alla nostra sicurezza, ai nostri valori, al nostro stile di vita,
all’esistenza della civiltà occidentale… dalla Federazione Russa, che mostra
ogni intenzione di attaccare e soggiogare l’intero continente una volta finita
con l’Ucraina. Dopo tre anni di guerra, ha preso il controllo del 20%
dell’Ucraina e deve difendersi dai suoi droni anche nel profondo del suo
territorio. Ebbene, i leader sanno già di cosa è capace Putin, con cui tutti
sono stati buoni amici fino al 24 febbraio 2022, 25 anni dopo la sua ascesa al
potere.
Ma chiediamo all’IA cosa pensa dell’ultimo trend dell’Occidente: gli armamenti.
Ho attivato ChatGPT e ho ricevuto questa risposta:
1. Aumento delle tensioni: una militarizzazione accelerata potrebbe innescare
una corsa agli armamenti e indebolire ulteriormente i rapporti con la Russia o
altre superpotenze.
2. Costi elevati: l’aumento del bilancio militare potrebbe andare a scapito
delle politiche sociali ed economiche, il che potrebbe causare disaccordi
interni all’Unione Europea.
3. Soluzione diplomatica: invece dell’espansione militare, l’Europa potrebbe
investire nella diplomazia, nei negoziati e nel rafforzamento delle alleanze
internazionali. Dipende dagli obiettivi strategici. Se volesse mantenere la pace
e la stabilità, l’UE potrebbe cercare altre strade, come la diplomazia,
l’indipendenza energetica e lo sviluppo tecnologico.
Oddio! – direbbe il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz se leggesse questo.
E ha aggiunto:
“Chi ha permesso alle forze di pace di intrufolarsi tra i creatori dell’IA?!”.
Beh, non c’è dubbio che tutto questo lo sappia benissimo, ma non corrisponde
all’obiettivo che si era prefissato, ovvero creare la prima superpotenza
militare europea dalla Germania, proprio come il suo predecessore 90 anni fa. E
poiché il suo collega francese Emmanuel Macron e il polacco Donald Tusk non
vogliono rimanere indietro, anche per il bene della memoria storica, hanno
accettato la sfida e tutti e tre, seguiti da tutti gli altri, compresi i nostri,
stanno già gareggiando avidamente nel gioco di “chi sarà di più”.
E l’IA? Ah, è solo una macchina senz’anima. E poiché non abbiamo dato
all’intelligenza artificiale il diritto di decidere, coloro che non hanno
abbastanza del diritto divino di decidere decidono, ma sono quindi chiamati a
farlo. Secondo la volontà del popolo, che non ha quasi più volontà, viziata e
tesa come accade sempre più spesso.
Ogni volta e ovunque qualcuno proponga una richiesta riguardante l’aumento dei
bilanci della difesa, che la gente creda di più nell’IA o che le autorità
sostengano e stanziano più soldi dei contribuenti per armare lo Stato,
quest’ultimo elenca tutte le possibili ragioni per rendere impossibile
verificare la volontà del popolo. Questo è finalmente il caso. L’Assemblea
Nazionale, in conformità con la volontà del governo Golob, favorevole alla NATO,
e con i desideri del Ministro della Difesa Sajović, ha adottato giovedì una
nuova risoluzione sulla difesa, questa volta su un programma a lungo termine per
lo sviluppo e l’equipaggiamento dell’esercito sloveno fino al 2040, che, a
differenza della precedente, prevede un aumento radicale di tali spese al 2% del
PIL già quest’anno (la precedente fino al 2030) e gradualmente al 3% entro il
2030.
La Sinistra, che si oppone, sta cercando di indire un referendum al riguardo, ma
i suoi membri più fedeli del maggiore partito di coalizione, Svoboda, stanno già
dicendo loro di non preoccuparsene, perché faranno in modo che non ci sia alcun
referendum. Il motivo? La risposta è a portata di mano: ne hanno paura, sanno
che la gente mostrerebbe il cartellino rosso al governo, dicendogli che si fida
più dell’intelligenza artificiale che della sua! E… lunga vita all’IA!
Aurelio Juri
Capodistria, 13.6.2025
Redazione Friuli Venezia Giulia