Boicottare Carrefour
ROMA, FERMATI DI NUOVO AL CARREFOUR
Siamo pericolosi! Fermati da 10 poliziotti: una chiara dimostrazione
dell’aumento della sorveglianza preventiva verso chi prova a portare un
messaggio scomodo nei luoghi quotidiani del consumo.
14 giugno 2025 Roma – Sedici attiviste e attivisti della campagna Il Giusto
Prezzo di Ultima Generazione, insieme ad attivisti e attiviste di BDS Italia
(Boicotta, Disinvesti, Sanziona), hanno messo in atto un’azione simbolica nel
Carrefour di Torpignattara. Dopo aver fatto la spesa come normali clienti, si
sono fermati alle casse per leggere un breve discorso contro la Grande
Distribuzione Organizzata (GDO), in particolare il Carrefour, invitando i
presenti a prendersi l’impegno di boicottarlo sul sito di Ultima Generazione.
Un gesto pacifico e comunicativo che però ha avuto un epilogo inaspettato: ad
attenderli all’uscita c’erano ben dieci agenti di polizia. Tutti i partecipanti
di UG sono stati identificati. E non è la prima volta. Solo una settimana fa,
alcuni attivisti erano già stati fermati e identificati ancora prima di entrare
in un supermercato, quando non era successo nulla.
Monica, psicologa, 65 anni ha dichiarato mentre la stavano identificando:
Abbiamo terminato da poco un’azione dentro il supermercato del Carrefour e siamo
circondati da poliziotti e dalla Digos. Evidentemente siamo considerati
pericolosi quando diciamo la verità. La verità è che sicurezza significa
sicurezza sul lavoro, sicurezza per le donne… Ma evidentemente la polizia ha
pensato che questa verità — quella che stiamo portando per boicottare i
supermercati che speculano sulla nostra salute e sulle spalle dei lavoratori —
sia un fatto pericolosissimo per la società. Vai Meloni!
Ma Roma è solo l’inizio. Nel corso della giornata, azioni simili si svolgeranno
in tutta Italia, in grandi città e piccoli centri, dando vita a un’ondata
crescente di interventi nei supermercati — simbolo invisibile ma centrale
dell’ingiustizia economica e climatica che viviamo ogni giorno. Un luogo
apparentemente neutro, ma in realtà terreno di speculazione, sfruttamento e
concentrazione di potere: è qui che si costruisce il messaggio, invitando le
persone a firmare l’impegno al boicottaggio sul sito di Ultima Generazione e
contribuire alla costruzione di una nuova consapevolezza collettiva. L’obiettivo
della campagna è chiaro: raccogliere almeno 100.000 adesioni entro l’11 ottobre,
per lanciare un boicottaggio nazionale e generare una pressione economica
visibile contro un sistema che mette il profitto prima della giustizia sociale e
ambientale.
LE RAGIONI DEL BOICOTTAGGIO
Le ragioni per boicottare la GDO sono molteplici. Da un lato, schiaccia gli
agricoltori italiani con prezzi insostenibili, già messi in ginocchio dalla
crisi climatica. Dall’altro, come abbiamo voluto evidenziare oggi, Carrefour è
complice del genocidio in Palestina, attraverso rapporti economici con aziende
israeliane coinvolte nell’occupazione dei territori palestinesi.
Quella in corso a Gaza e in Cisgiordania non è solo una violazione dei diritti
umani, ma una strategia deliberata di annientamento del popolo palestinese:
attacchi militari indiscriminati, colonizzazione, regime di apartheid, uso della
fame e dell’acqua come strumenti di guerra. In un momento in cui il governo
israeliano guidato da Netanyahu intensifica l’uso sistematico della fame come
arma, è fondamentale prendere posizione concreta anche qui, in Italia, contro
tutte le aziende che collaborano con questo sistema.
Carrefour non è neutrale. Come consumatori, possiamo scegliere di non alimentare
con i nostri acquisti la violenza, la speculazione e la distruzione. Per questo,
invitiamo tutte e tutti a firmare l’impegno al boicottaggio in vista
dell’autunno: per la giustizia climatica, economica e sociale. Per i diritti
delle lavoratrici e dei lavoratori. Per la Palestina.
CONTRO CARREFOUR E CONTRO LA GRANDE DISTRIBUZIONE, PER IL GIUSTO PREZZO
Dal 2022 la multinazionale francese ha avviato un franchising con la società
israeliana Electra Consumer Products e la sua controllata Yenon Bitan, entrambe
attive nelle colonie israeliane illegali. Sugli scaffali dei punti vendita della
Yenon Biten, in territori occupati illegalmente, si trovano prodotti Carrefour;
inoltre – ricorda il movimento BDS – il Gruppo Carrefour e le sue filiali locali
sostengono apertamente l’esercito di occupazione israeliano nel massacro che si
sta svolgendo a Gaza, consegnando razioni alimentari ai suoi soldati. Ciò
costituisce un sostegno logistico al genocidio dei palestinesi a Gaza.
Quello di Carrefour è l’estremo di un sistema, quello della grande distribuzione
organizzata che è già basato sullo sfruttamento e delle persone e degli
ecosistemi; un sistema che da un lato si basa sullo sfruttamento dei lavoratori
e, nel caso dei prodotti agro-alimentari – di braccianti e piccoli produttori –
con la cronaca che lo ricorda continuamente, dall’altro si arricchisce sempre di
più, come indica un recente report dell’area commerciale di Mediobanca. Un
settore che chiude il 2024 con 113 miliardi di fatturato (+3% rispetto all’anno
precedente) con i margini di guadagno ai massimi dal 2019.
PERCHÉ IL BOICOTTAGGIO?
Il boicottaggio è una tattica di pressione collettiva che può funzionare: in
Croazia ha portato il governo a calmierare i prezzi. Colpendo economicamente e
mediaticamente la GDO, possiamo spingerla a sostenere la nostra richiesta. Non
toglie responsabilità alla grande distribuzione, che è uno dei settori più
potenti e meno trasparenti del Paese: mentre milioni di famiglie e agricoltori
subiscono l’inflazione climatica, i colossi del commercio aumentano profitti e
potere, scaricando i costi su chi è più fragile.
La campagna è semplice: se entro l’autunno raccoglieremo 100.000 adesioni, da
ottobre partirà un boicottaggio organizzato contro i supermercati, per chiedere
al governo il taglio dell’IVA sui beni essenziali, finanziato con un prelievo
sugli extraprofitti delle grandi aziende responsabili della crisi climatica. Il
boicottaggio sarà complementare alle altre forme di disobbedienza civile già
praticate da Ultima Generazione: non è una rinuncia, ma un passo in avanti verso
una partecipazione di massa, accessibile, determinata ed efficace.
E se smettessimo di fare la spesa tutti assieme?
Fallo anche tu: https://vai.ug/boicottaggio
Ultima Generazione