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La Patria Grande non si piega
Stiamo attraversando un passaggio epocale, un momento in cui la storia sembra accelerare, mettendo a nudo tutte le contraddizioni profonde del capitalismo contemporaneo. Una crisi strutturale, sistemica, che non è un semplice ciclo economico, ma la manifestazione definitiva dell’esaurimento di un modello che ha fondato la propria espansione sull’accumulazione senza […] L'articolo La Patria Grande non si piega su Contropiano.
Il Venezuela unito e stabile sfida le minacce Usa
Qui a Caracas il clima è di grande tranquillità e serenità. Il popolo sciama per le strade per godere i frutti della ripresa economica in atto ormai da qualche tempo, risultato a sua volta della stabilità politica raggiunta con la conferma di Nicolas Maduro a presidente, avvenuta a larga maggioranza […] L'articolo Il Venezuela unito e stabile sfida le minacce Usa su Contropiano.
Torino. Vietata una conferenza del prof. D’Orsi sulla russofobia
La conferenza sul tema “Russofobia, russofilia, verità” dello storico Angelo D’Orsi (professore emerito, ordinario di storia all’università di Torino) prevista il 12 novembre a Torino nei locali del Polo del ‘900, è stata arbitrariamente annullata. Le motivazioni dell’annullamento sono le stesse che hanno impedito al direttore d’orchestra russo Gergiev, al […] L'articolo Torino. Vietata una conferenza del prof. D’Orsi sulla russofobia su Contropiano.
Aggiornamento sulla missione della Global Sumud Flotilla
Nelle ultime settimane, Israele ha intensificato la sua campagna per screditare, delegittimare e criminalizzare la Global Sumud Flotilla (GSF), tentando falsamente di dipingere la missione civile-umanitaria come una “minaccia alla sicurezza”. Per molti, questa retorica rientra in un più ampio schema di Israele volto a delegittimare gli sforzi di aiuto e a fabbricare consenso per l’uso della forza letale contro volontari umanitari pacifici. Questa escalation retorica da parte di Israele avviene in un momento in cui più droni di origine non identificata sono stati osservati seguire la flotta, aumentando le preoccupazioni per la sicurezza dei partecipanti. Il diritto internazionale è chiaro: i civili impegnati in missioni umanitarie sono protetti e qualsiasi attacco o ostruzione contro la GSF costituirebbe una violazione delle Convenzioni di Ginevra. Gli sforzi per rompere l’illegale assedio israeliano di Gaza sono essi stessi atti protetti. Gaza mantiene la sovranità sulle proprie acque, e la flottiglia naviga pienamente nei suoi diritti nel consegnare aiuti e sfidare le violazioni israeliane. Questi principi sono rafforzati dalla Corte Internazionale di Giustizia, che ha ordinato a Israele di facilitare l’assistenza umanitaria e di astenersi dall’ostacolarla — misure che la missione della GSF sostiene direttamente. Il tentativo di Israele di etichettare questa missione come illegittima è un tentativo di riscrivere il diritto internazionale e nascondere i propri crimini di guerra. Il mondo deve respingere queste menzogne, difendere l’azione umanitaria, proteggere i più di 500 volontari che navigano per rompere l’assedio e agire con decisione per porre fine al genocidio a Gaza. Senza lasciarci intimidire, continuiamo verso Gaza, un popolo che subisce incessanti bombardamenti israeliani, fame e sfollamenti di massa. La GSF è guidata da principi di pace, nonviolenza e liberazione palestinese — impegni che ogni membro dell’equipaggio ha assunto attraverso un’ampia formazione e preparazione. La flottiglia è accompagnata da imbarcazioni legali e mediche di supporto per proteggere i partecipanti e garantire piena trasparenza durante tutta la missione Redazione Italia
Venezuela. Fake news e vere bombe USA contro una barca di pescatori
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato un video con immagini false di quello che viene presentato contro il secondo attacco contro un presunto obiettivo “narcoterrorista”, una mistificazione utilizzata per minacciare il Venezuela. Nel video si vede una piccola barca, di quelle comunemente utilizzate per la pesca artigianale, […] L'articolo Venezuela. Fake news e vere bombe USA contro una barca di pescatori su Contropiano.
La lotta paga: il gruppo di digiuno è stato presente alla Fiera dell’oro e dei diamanti di Vicenza
Gazebo autorizzato: “Staffetta digiunanti per Gaza, Vicenza” presente alla Fiera dell’oro e dei diamanti di Vicenza da venerdì 4 settembre sino a lunedì 8 settembre compresi. In questi giorni di fiera abbiamo riscontrato tanti consensi. Molte persone sono venute a complimentarsi, a stringerci le mani, a chiedere di fotografare il gazebo oppure a farsi fotografare. Abbiamo raccolto diversi soldi destinati a Freedom Flotilla Italia, parlato, condiviso, esposto locandine, volantini etc. Per contro siamo state insultate, ci hanno sputato addosso, ci è stato augurato di venire stuprate, hanno strappato locandine, sono venuti in cinque per spaccare il gazebo e picchiarci e sono dovute intervenire due volanti della polizia per fermarli. Abbiamo visto e percepito molta solidarietà da parte degli espositori e abbiamo visto e percepito profondo odio da parte dei sionisti che si sono sempre identificati con frasi del tipo “Bibi is the king”, “We will kill all palestinians and then we will come for you” , “I am the genocide” (la frase più ricorrente). Hanno mandato una persona grande e grossa per venire a spaccare tutto … ma la Digos è intervenuta e uno degli agenti è stato aggredito verbalmente pure lui. Centinaia di visitatori ed espositori della fiera hanno assistito a queste scene ed hanno potuto trarre le loro conclusioni come le abbiamo tratte noi. Non si tratta solo della gomma tagliata a una delle auto delle digiunanti, che è stato il primo e più evidente gesto intimidatorio. Non volevano che fossimo li. Non volevano che difendessimo la Palestina. Non sopportavano la vista di una grande bandiera palestinese che sventolava libera e fiera. Il nostro digiuno, il nostro silenzio, il nostro non reagire alle loro continue e incessanti provocazioni e ai loro insulti li ha fatti impazzire ancora di più dalla rabbia, perché non avevano motivi per appellarsi alla rimozione del gazebo, pertanto lo volevano distruggere con le loro stesse mani. Possiamo chiudere gli occhi su questo? Possiamo fingere di non vedere? La domanda che mi sono fatta ieri sera prima di dormire è stata: ”Se la loro rabbia in fiera era così grande da non riuscire a contenerla nemmeno dinanzi alle volanti della polizia, se la loro arroganza era così grande da sputarci addosso, da insultarci, da tentare di schiaffeggiarci, da augurarci il male e la morte dinanzi a centinaia di spettatori, espositori e poliziotti … possiamo immaginare, riusciamo ad immaginare cosa fanno a Gaza, in tutta la Palestina, in Libano, in Siria, nello Yemen, a Betlemme, Gerusalemme, Jenin, Ramallah, Nablus, Massafer Yatta, Al Khalil, alle donne, agli uomini e ai bambini, agli ulivi, alle scuole e alle università … dietro al muro che hanno costruito anche per tenere all’oscuro testimoni e giornalisti? Forse non abbiamo ancora capito l’intensità della loro rabbia e del loro odio. Sarebbe stato utile venire in fiera e “sentire” con l’anima e da vicino il significato della parola “odio”. Il sionismo è questo. La gomma tagliata è solo un micro evento rispetto al macro di 4 giorni di fiera. Lunga vita alla Palestina libera. Lunga vita alla libertà. Lunga vita alla giustizia. Lunga vita alla verità. Collettivo Staffetta Digiunanti per Gaza, Vicenza Nei giorni precedenti era avvenuto l’atto vandalico contro l’auto di uno degli organizzatori. Ecco i particolari: Atto vandalico e vigliacco oggi alla Fiera dell’oro e dei diamanti di Vicenz ai danni di uno degli organizzatori del presidio di denuncia del genocidio in atto in Palestina. Durante questa fiera un’attivista che con coraggio e pacatezza stava nel gazebo con il materiale informativo in solidarietà al popolo palestinese è stata oggetto di un gesto vile e codardo. Non si è trattato di un gesto casuale, ma di un’intimidazione politica. Le è stata squarciata con un grosso coltello la gomma dell’ auto e questo è inaccettabile, perché in uno Stato che si dice democratico non possiamo tollerare che chi si impegna per i diritti umani venga minacciato o danneggiato per le sue idee. Difendere la Palestina non è un crimine, è un atto di coscienza, è una presa di posizione contro l’oppressione, contro la pulizia etnica e contro l’apartheid. A chi ha squarciato quella gomma, forse pensando di spegnere un messaggio scomodo diciamo questo: “Non ci fate paura e per ogni gomma squarciata ci saranno cento nuovi volantini, mille nuove voci e un popolo sempre più consapevole”. È intervenuta la Digos per prendere visione dell’accaduto e aprire un’indagine sul fatto. Confidando in questa autorità, speriamo che il colpevole o i colpevoli vengano identificati e garantiti alla giustizia. Perché oggi è toccato a lei, ma domani potrebbe toccare a chiunque e sperando che siano solo gomme. Collettivo Montecchio Maggiore per Gaza   ANBAMED
Minacce israeliane alla Global Sumud Flotilla. L’ANPI sollecita l’intervento del governo italiano
“Sono da prendere molto sul serio le minacce del ministro israeliano Ben Gvir di trattare come terroristi gli equipaggi della Global Sumud Flotilla che stanno portando a Gaza aiuti umanitari. Sosteniamo la coraggiosa scelta di Emergency di affiancare la flotta con la sua imbarcazione Life Support come osservatore e supporto medico e logistico per qualsiasi evenienza. Chiediamo al governo italiano di uscire dal torpore e di agire in modo preventivo, comunicando al governo israeliano che a qualsiasi tentativo di fermare con la violenza la flotilla o di trattare gli equipaggi come terroristi corrisponderà non solo la doverosa protezione diplomatica degli equipaggi italiani, ma anche la sospensione del memorandum Italia-Israele, cioè  l’Accordo Generale di Cooperazione nel Settore Militare e della Difesa e la richiesta all’UE di sospendere l’accordo di associazione commerciale con Israele per la violazione sistematica e acclarata dell’articolo 2 che tutela i diritti umani.” Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale ANPI ANPI Nazionale
La Rete Nazionale Sanitari per Gaza appoggia da remoto la Global Sumud Flotilla
Anche la Rete Nazionale Sanitari per Gaza, una realtà che esiste e resiste ormai da 21 mesi,  per prestare la propria voce ai colleghi di Gaza, vuole dare il suo contributo col supporto da remoto, alla Global Sumud Flotilla. Tanti specialisti a disposizione per consulenze 24 ore su 24,  una gara di solidarietà nei confronti della flotilla e del popolo palestinese che dovrebbe far riflettere i governi tutti. È proprio vero che hanno cercato di nascondere quello che succede a Gaza, e la prova è data dell’impossibilità per i giornalisti internazionali di avere i permessi (da Israele) di entrare o avvicinarsi alla Striscia; invece tutto il mondo, o meglio tutti i popoli del mondo sono diventati palestinesi e nessuno permetterà che la Palestina scompaia. Con questo sostegno globale, nonché coi portuali di Genova che hanno annunciato  il blocco dei  porti e degli scambi commerciali, a cui si aggiungeranno altri lavoratori, sarebbe opportuno che Israele e tutti i governi complici si diano una regolata. Minacciare di arrestare e trattare come terroristi gli equipaggi della Global Sumud Flotilla non è stata una buona mossa. Anzi, gli si sta ritorcendo contro, come è giusto che sia. Noi come sanitari abbiamo il dovere di stare dalla parte giusta della storia e quando ormai 80 anni fa si era detto mai più,  ancora di più oggi ribadiamo mai più per nessuno. Rete Nazionale Sanitari per Gaza Redazione Italia
“Noi non ci fermiamo”. La risposta di Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, alle minacce israeliane
È arrivata, tramite la portavoce italiana Maria Elena Delia, la risposta alle minacce del governo israeliano, che ha definito terroristi i partecipanti alla Global Sumud Flotilla e promesso arresti e carcere duro per gli attivisti e la confisca delle navi umanitarie. Ed è una lezione di dignità, di coraggio, di diritto: “Noi non ci fermiamo, andremo avanti. Non ci facciamo intimorire perché sappiamo di muoverci nella totale legalità. Mi auguro, nel caso in cui Israele metta in pratica arresti con il carcere duro, che il nostro governo intervenga perché siamo cittadini italiani e navighiamo in acque internazionali. Israele non ha alcun diritto di arrestarci e sequestrare le nostre navi. Noi stiamo facendo tutto secondo le regole. Questa missione è totalmente legale, pacifica e umanitaria. Non vedo come portare cibo e acqua a una popolazione che sta morendo di fame, oltre che di bombardamenti, possa essere considerato un appoggio ad Hamas.” Chi porta aiuti sta scrivendo una pagina di coraggio e di civiltà. Chi ci governa prenda un briciolo d’esempio. https://www.facebook.com/abolizionesuffragiouniversale   Redazione Italia
“La Sumud Flotilla vuole aprire un corridoio per Gaza”
Tra qualche giorno inizierà il viaggio della Global Sumud Flottilla, la più grande missione marittima civile coordinata della storia per sfidare il blocco illegale imposto da Israele sulla Striscia di Gaza. Imbarcazioni di ogni dimensione salperanno da più porti, convergendo verso Gaza per aprire un corridoio umanitario e chiedere la […] L'articolo “La Sumud Flotilla vuole aprire un corridoio per Gaza” su Contropiano.