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Venezuela. Fake news e vere bombe USA contro una barca di pescatori
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato un video con immagini false di quello che viene presentato contro il secondo attacco contro un presunto obiettivo “narcoterrorista”, una mistificazione utilizzata per minacciare il Venezuela. Nel video si vede una piccola barca, di quelle comunemente utilizzate per la pesca artigianale, […] L'articolo Venezuela. Fake news e vere bombe USA contro una barca di pescatori su Contropiano.
La lotta paga: il gruppo di digiuno è stato presente alla Fiera dell’oro e dei diamanti di Vicenza
Gazebo autorizzato: “Staffetta digiunanti per Gaza, Vicenza” presente alla Fiera dell’oro e dei diamanti di Vicenza da venerdì 4 settembre sino a lunedì 8 settembre compresi. In questi giorni di fiera abbiamo riscontrato tanti consensi. Molte persone sono venute a complimentarsi, a stringerci le mani, a chiedere di fotografare il gazebo oppure a farsi fotografare. Abbiamo raccolto diversi soldi destinati a Freedom Flotilla Italia, parlato, condiviso, esposto locandine, volantini etc. Per contro siamo state insultate, ci hanno sputato addosso, ci è stato augurato di venire stuprate, hanno strappato locandine, sono venuti in cinque per spaccare il gazebo e picchiarci e sono dovute intervenire due volanti della polizia per fermarli. Abbiamo visto e percepito molta solidarietà da parte degli espositori e abbiamo visto e percepito profondo odio da parte dei sionisti che si sono sempre identificati con frasi del tipo “Bibi is the king”, “We will kill all palestinians and then we will come for you” , “I am the genocide” (la frase più ricorrente). Hanno mandato una persona grande e grossa per venire a spaccare tutto … ma la Digos è intervenuta e uno degli agenti è stato aggredito verbalmente pure lui. Centinaia di visitatori ed espositori della fiera hanno assistito a queste scene ed hanno potuto trarre le loro conclusioni come le abbiamo tratte noi. Non si tratta solo della gomma tagliata a una delle auto delle digiunanti, che è stato il primo e più evidente gesto intimidatorio. Non volevano che fossimo li. Non volevano che difendessimo la Palestina. Non sopportavano la vista di una grande bandiera palestinese che sventolava libera e fiera. Il nostro digiuno, il nostro silenzio, il nostro non reagire alle loro continue e incessanti provocazioni e ai loro insulti li ha fatti impazzire ancora di più dalla rabbia, perché non avevano motivi per appellarsi alla rimozione del gazebo, pertanto lo volevano distruggere con le loro stesse mani. Possiamo chiudere gli occhi su questo? Possiamo fingere di non vedere? La domanda che mi sono fatta ieri sera prima di dormire è stata: ”Se la loro rabbia in fiera era così grande da non riuscire a contenerla nemmeno dinanzi alle volanti della polizia, se la loro arroganza era così grande da sputarci addosso, da insultarci, da tentare di schiaffeggiarci, da augurarci il male e la morte dinanzi a centinaia di spettatori, espositori e poliziotti … possiamo immaginare, riusciamo ad immaginare cosa fanno a Gaza, in tutta la Palestina, in Libano, in Siria, nello Yemen, a Betlemme, Gerusalemme, Jenin, Ramallah, Nablus, Massafer Yatta, Al Khalil, alle donne, agli uomini e ai bambini, agli ulivi, alle scuole e alle università … dietro al muro che hanno costruito anche per tenere all’oscuro testimoni e giornalisti? Forse non abbiamo ancora capito l’intensità della loro rabbia e del loro odio. Sarebbe stato utile venire in fiera e “sentire” con l’anima e da vicino il significato della parola “odio”. Il sionismo è questo. La gomma tagliata è solo un micro evento rispetto al macro di 4 giorni di fiera. Lunga vita alla Palestina libera. Lunga vita alla libertà. Lunga vita alla giustizia. Lunga vita alla verità. Collettivo Staffetta Digiunanti per Gaza, Vicenza Nei giorni precedenti era avvenuto l’atto vandalico contro l’auto di uno degli organizzatori. Ecco i particolari: Atto vandalico e vigliacco oggi alla Fiera dell’oro e dei diamanti di Vicenz ai danni di uno degli organizzatori del presidio di denuncia del genocidio in atto in Palestina. Durante questa fiera un’attivista che con coraggio e pacatezza stava nel gazebo con il materiale informativo in solidarietà al popolo palestinese è stata oggetto di un gesto vile e codardo. Non si è trattato di un gesto casuale, ma di un’intimidazione politica. Le è stata squarciata con un grosso coltello la gomma dell’ auto e questo è inaccettabile, perché in uno Stato che si dice democratico non possiamo tollerare che chi si impegna per i diritti umani venga minacciato o danneggiato per le sue idee. Difendere la Palestina non è un crimine, è un atto di coscienza, è una presa di posizione contro l’oppressione, contro la pulizia etnica e contro l’apartheid. A chi ha squarciato quella gomma, forse pensando di spegnere un messaggio scomodo diciamo questo: “Non ci fate paura e per ogni gomma squarciata ci saranno cento nuovi volantini, mille nuove voci e un popolo sempre più consapevole”. È intervenuta la Digos per prendere visione dell’accaduto e aprire un’indagine sul fatto. Confidando in questa autorità, speriamo che il colpevole o i colpevoli vengano identificati e garantiti alla giustizia. Perché oggi è toccato a lei, ma domani potrebbe toccare a chiunque e sperando che siano solo gomme. Collettivo Montecchio Maggiore per Gaza   ANBAMED
Minacce israeliane alla Global Sumud Flotilla. L’ANPI sollecita l’intervento del governo italiano
“Sono da prendere molto sul serio le minacce del ministro israeliano Ben Gvir di trattare come terroristi gli equipaggi della Global Sumud Flotilla che stanno portando a Gaza aiuti umanitari. Sosteniamo la coraggiosa scelta di Emergency di affiancare la flotta con la sua imbarcazione Life Support come osservatore e supporto medico e logistico per qualsiasi evenienza. Chiediamo al governo italiano di uscire dal torpore e di agire in modo preventivo, comunicando al governo israeliano che a qualsiasi tentativo di fermare con la violenza la flotilla o di trattare gli equipaggi come terroristi corrisponderà non solo la doverosa protezione diplomatica degli equipaggi italiani, ma anche la sospensione del memorandum Italia-Israele, cioè  l’Accordo Generale di Cooperazione nel Settore Militare e della Difesa e la richiesta all’UE di sospendere l’accordo di associazione commerciale con Israele per la violazione sistematica e acclarata dell’articolo 2 che tutela i diritti umani.” Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale ANPI ANPI Nazionale
La Rete Nazionale Sanitari per Gaza appoggia da remoto la Global Sumud Flotilla
Anche la Rete Nazionale Sanitari per Gaza, una realtà che esiste e resiste ormai da 21 mesi,  per prestare la propria voce ai colleghi di Gaza, vuole dare il suo contributo col supporto da remoto, alla Global Sumud Flotilla. Tanti specialisti a disposizione per consulenze 24 ore su 24,  una gara di solidarietà nei confronti della flotilla e del popolo palestinese che dovrebbe far riflettere i governi tutti. È proprio vero che hanno cercato di nascondere quello che succede a Gaza, e la prova è data dell’impossibilità per i giornalisti internazionali di avere i permessi (da Israele) di entrare o avvicinarsi alla Striscia; invece tutto il mondo, o meglio tutti i popoli del mondo sono diventati palestinesi e nessuno permetterà che la Palestina scompaia. Con questo sostegno globale, nonché coi portuali di Genova che hanno annunciato  il blocco dei  porti e degli scambi commerciali, a cui si aggiungeranno altri lavoratori, sarebbe opportuno che Israele e tutti i governi complici si diano una regolata. Minacciare di arrestare e trattare come terroristi gli equipaggi della Global Sumud Flotilla non è stata una buona mossa. Anzi, gli si sta ritorcendo contro, come è giusto che sia. Noi come sanitari abbiamo il dovere di stare dalla parte giusta della storia e quando ormai 80 anni fa si era detto mai più,  ancora di più oggi ribadiamo mai più per nessuno. Rete Nazionale Sanitari per Gaza Redazione Italia
“Noi non ci fermiamo”. La risposta di Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, alle minacce israeliane
È arrivata, tramite la portavoce italiana Maria Elena Delia, la risposta alle minacce del governo israeliano, che ha definito terroristi i partecipanti alla Global Sumud Flotilla e promesso arresti e carcere duro per gli attivisti e la confisca delle navi umanitarie. Ed è una lezione di dignità, di coraggio, di diritto: “Noi non ci fermiamo, andremo avanti. Non ci facciamo intimorire perché sappiamo di muoverci nella totale legalità. Mi auguro, nel caso in cui Israele metta in pratica arresti con il carcere duro, che il nostro governo intervenga perché siamo cittadini italiani e navighiamo in acque internazionali. Israele non ha alcun diritto di arrestarci e sequestrare le nostre navi. Noi stiamo facendo tutto secondo le regole. Questa missione è totalmente legale, pacifica e umanitaria. Non vedo come portare cibo e acqua a una popolazione che sta morendo di fame, oltre che di bombardamenti, possa essere considerato un appoggio ad Hamas.” Chi porta aiuti sta scrivendo una pagina di coraggio e di civiltà. Chi ci governa prenda un briciolo d’esempio. https://www.facebook.com/abolizionesuffragiouniversale   Redazione Italia
“La Sumud Flotilla vuole aprire un corridoio per Gaza”
Tra qualche giorno inizierà il viaggio della Global Sumud Flottilla, la più grande missione marittima civile coordinata della storia per sfidare il blocco illegale imposto da Israele sulla Striscia di Gaza. Imbarcazioni di ogni dimensione salperanno da più porti, convergendo verso Gaza per aprire un corridoio umanitario e chiedere la […] L'articolo “La Sumud Flotilla vuole aprire un corridoio per Gaza” su Contropiano.
Venezuela, un paese pacifico e democratico sotto assedio dell’imperialismo USA
Il Venezuela rappresenta uno degli esempi più chiari di come l’imperialismo statunitense continui a minacciare la sovranità dei popoli che scelgono un cammino alternativo al capitalismo neoliberista. Nato dalla Rivoluzione Bolivariana e ispirato a principi di giustizia sociale, il processo venezuelano ha garantito al popolo conquiste fondamentali: alfabetizzazione diffusa, accesso […] L'articolo Venezuela, un paese pacifico e democratico sotto assedio dell’imperialismo USA su Contropiano.
Modena. Sionisti fuori controllo, minacciano per fare affari
Alcuni giorni fa, sui canali sionisti social Telegram e Facebook – “Free4Future” e “Israele Senza Filtri” – è apparsa una invettiva violenta, falsa e diffamatoria che mette nel bersaglio con nome e cognome e foto, 2 giornalisti, 2 attivisti e il presidente della Regione Emilia-Romagna. Il post dal titolo “Intifada […] L'articolo Modena. Sionisti fuori controllo, minacciano per fare affari su Contropiano.
La coda del serpente. Giornalisti e attivisti italiani sotto tiro dei sionisti
Alcuni giorni fa, sui canali sionisti social, Telegram e Facebook, “Free4Future” e “Israele Senza Filtri”, è apparsa una invettiva violenta, falsa e diffamatoria che mette nel bersaglio con nome e cognome e foto, 2 giornalisti, 2 attivisti e il presidente della Regione Emilia-Romagna. Il post dal titolo “Intifada contro la […] L'articolo La coda del serpente. Giornalisti e attivisti italiani sotto tiro dei sionisti su Contropiano.
“Non accetteremo intimidazioni.”Il candidato sindaco di New York Zohran Mamdani respinge le minacce di Trump
A New York, i funzionari elettorali hanno dichiarato Zohran Mamdani vincitore delle primarie democratiche del mese scorso per la carica di sindaco di New York. La pubblicazione dei risultati delle votazioni a scelta differenziata mostra che Mamdani, membro dell’Assemblea dello Stato di New York e socialista democratico, ha sconfitto facilmente il secondo classificato ed ex governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, con il 56% dei voti rispetto al 44% di Cuomo. Mamdani ha vinto con oltre 545.000 voti, più di quanto abbiano ottenuto 27 senatori degli Stati Uniti nelle loro ultime elezioni. Martedì scorso, Donald Trump ha minacciato di arrestare Mamdani per l’impegno preso in campagna elettorale a non collaborare con gli agenti federali dell’immigrazione che eseguono gli ordini di deportazione di massa del Presidente. “Beh, allora dovremo arrestarlo. Sentite, non abbiamo bisogno di un comunista in questo Paese, ma se ne abbiamo uno, lo sorveglierò molto attentamente a nome della nazione. … Molti dicono che è qui illegalmente. Controlleremo tutto” ha dichiarato Trump. Zohran Mamdani ha condannato la provocazione di Trump come un attacco alla democrazia affermando: “Non accetteremo questa intimidazione”. “Quello che stiamo vedendo nella retorica del Presidente Trump è un tentativo di concentrarsi su chi sono, da dove vengo, come appaio, come parlo, in contrapposizione a ciò per cui sto effettivamente combattendo, perché farlo significherebbe mostrare lo stridente contrasto con la nostra sincerità e il nostro impegno per i lavoratori che sono stati abbandonati dalla sua politica” ha replicato Zohran Mamdani in un’intervista con il canale televisivo NY1. Traduzione dall’inglese di Anna Polo     Democracy Now!