Tag - fumagalli

VENERDÌ 5 DICEMBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI.
  Su Radio Onda d’Urto nuovo appuntamento del venerdì, in questo 5 dicembre 2025, con la rubrica di analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e nostro collaboratore Andrea Fumagalli. I temi che abbiamo affrontato: la crescita della spesa militare globale secondo i dati del Sipri; l’indagine sul fenomeno del caporalato nel mondo della moda; il futuro dell’ex Ilva e, infine, gli omicidi sul e del lavoro, che in Italia coinvolgono lavoratrici e lavoratrici con 60 anni (e più). ARMI & SOLDI – La spesa militare globale è cresciuta bruscamente nel 2024. Lo rileva l’indagine annuale del Sipri, l’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma. Le entrate dei primi cento gruppi industriali del settore hanno registrato un incremento anno pari al 5,9% per un fatturato complessivo di 679 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti, le aziende presenti nella Top 100 come la Lockheed Martin, Northrop Grumman e General Dynamics hanno registrato ricavi del +3,8%.. Le 26 aziende europee, esclusa la Russia, hanno visto crescere i ricavi del 13%, per un totale di 151 miliardi di dollari. La crescita più impressionante è quella della ceca Czechoslovak Group, che ha quasi triplicato il proprio fatturato grazie alla fornitura di munizioni a Kiev. L’italiana Leonardo è al 12esimo posto in classifica e risulta seconda in Europa. Nel 2024 il fatturato militare del gruppo italiano è stato di 13,83 miliardi di dollari, il 72% del totale. In un anno la sua crescita è stata superiore al 10%, arrivando a contendere l’11esimo posto alla cinese Norinco. Fincantieri si piazza al 53esimo posto della ‘top 100’ con ricavi militari per 2,99 miliardi di dollari, circa un terzo delle entrate societarie totali, segnando un +4,5% in dodici mesi. SFRUTTAMENTO “MADE IN ITALY” – La Procura di Milano, che sta indagando sul fenomeno del caporalato nel mondo della moda, ha chiesto ad altri 13 grandi gruppi del settore di “consegnare” tutta “la documentazione”, in particolare quella sui “sistemi di controllo” sulla catena di appalti e subappalti nella produzione affidata a stabilimenti cinesi clandestini,  violando le leggi sul lavoro e la sicurezza. Intanto chiestO la revoca della misura interdittiva nei confronti di Amazon dopo che la multinazionale ha accettato di versare 187 milioni di euro al fisco (briciole, rispetto al fatturato) e di “rivedere” la gestione del suo programma di consegna. L’indagine aveva messo in luce le condizioni di lavoro precarie e lo sfruttamento dei lavoratori da parte di Amazon. EX ILVA – Continua il blocco stradale a Genova Cornigliano in attesa del tavolo di confronto sull’ex Ilva previsto a Roma per oggi, data cruciale per i lavoratori che da lunedì bloccano piazza Savio, a Cornigliano, a qualche centinaio di metri dallo stabilimento dove a breve dovrebbe fermarsi la zincatura. La richiesta dei lavoratori sono chiare: niente dismissione e subito svariate migliaia di tonnellate di acciaio, il numero necessarie per non fermare le zincature nella fabbrica genovese. MORTI LAVORO – Una vittima su tre, di e sul lavoro, è over 60. Questo secondo i dati sia dell’Inail che dell’Osservatorio indipendente di Bologna. Nel 2025 sono 323 i decessi (su 962) di chi aveva oltre 60 anni. E ben 164 ne aveva oltre 70. Una strage nella strage dovuta soprattutto alle condizioni economiche di una popolazione costretta spesso a continuare a lavorare in condizioni di rischio moltiplicate dalla propria età. Costretti a lavorare per avere pensioni che non permettono di vivere decentemente e che si sono decurtate continuamente in questi anni, da una lunga serie di Governi. Su Radio Onda d’Urto l’intervista ad Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’Università di Pavia e nostro collaboratore. Ascolta o scarica
VENERDÌ 21 NOVEMBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI
Consueto appuntamento del venerdì con l’analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e nostro collaboratore Andrea Fumagalli. Venerdì 21 novembre 2025 abbiamo parlato delle previsoni di crescita economica dei paesi europei, delle pressioni dei grandi produttori di energia fossile alla Cop 30, del futuro dell’ex Ilva e infine della somministrazione a tempo determinato. Secondo le previsioni della Commissione europea, il PIL reale dell’UE dovrebbe crescere dell’1,4% nel 2025 e nel 2026 per poi salire all’1,5% nel 2027. L’inflazione è attesa in discesa graduale fino a raggiungere l’obiettivo del 2% nel 2027. Nel quadro delle previsioni per i singoli Stati membri, l’Italia si conferma, però, tra le economie a crescita più debole dell’Unione. La Commissione segnala che Roma rimarrà in fondo alla classifica anche nel medio periodo: il Pil italiano è atteso allo 0,8% nel 2026 e allo 0,9% nel 2027, unico Paese dell’Unione a restare sotto la soglia dell’1%. Una trentina di paesi ha scritto ieri (giovedì 20 novembre) alla presidenza brasiliana della Cop 30, per chiederle di rivedere la bozza e di includere una tabella di marcia per l’uscita dalle energie fossili. Un’inedita coalizione di stati europei, latinoamericani e piccoli paesi vulnerabili, è convinta che senza una traccia chiara sul fossile la Cop amazzonica si trasformi in un vertice di buone intenzioni e poco più. Sul fronte opposto si muove un blocco eterogeneo ma compatto di grandi esportatori e consumatori di combustibili fossili. Tra questi spiccano Arabia Saudita e Russia, accanto a loro, secondo varie testimonianze diplomatiche, si collocano paesi come India e Cina. Fabbriche occupate, strade bloccate e operai con bandiere e cori agguerriti nelle città per oltre 24 ore.  La protesta dei lavoratori ex Ilva ha costretto il governo a correre ai ripari. Così ieri sera ha pubblicato un nuovo decreto, uno dei tanti che hanno percorso la storia travagliata dell’acciaieria d’Italia. “Misure urgenti per assicurare la prosecuzione delle attività produttive” (titolo del decreto) mette in campo 108 milioni per finanziare il proseguimento delle attività fino a febbraio 2026, data in cui è attesa la conclusione della procedura di gara per l’individuazione dell’aggiudicatario. Per i lavoratori arrivano 20 milioni aggiuntivi per il biennio 2025-2026 di cassa integrazione. La Cassazione è tornata a pronunciarsi in materia di somministrazione di lavoro a tempo determinato, chiarendo come la reiterazione di missioni a termine dello stesso lavoratore presso il medesimo utilizzatore e per lo svolgimento di uguali mansioni sia soggetta al limite temporale complessivo di 24 mesi. Il superamento di questo termine legittima il lavoratore a chiedere la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Su Radio Onda d’Urto la conversazione con Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’Università di Pavia. Ascolta o scarica  
VENERDì 14 NOVEMBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI
Appuntamento del venerdì con il nostro collaboratore e economista Andrea Fumagalli e la sua rubrica di analisi critica dei fatti economici della settimana. Venerdì 14 novembre 2025 abbiamo parlato della fine dello shutdown negli USA, della direttiva europea sul salario minimo, della manovra economica tutt’ora in discussione e in chiusura, della ex Ilva di Taranto. USA – Lo shutdown più lungo della storia americana finisce. Dopo 43 giorni di chiusura, Donald Trump ha firmato il provvedimento approvato dal Congresso per mettere fine shutdown. Il consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca stima che lo shutdown, durato sei settimane, sia costato circa 15 miliardi di dollari a settimana, quindi in totale 90 miliardi di dollari. UE – La Corte di giustizia dell’Unione europea ha confermato la validità della maggior parte della direttiva sul salario minimo. La pronuncia arriva in seguito al ricorso della Danimarca, che aveva chiesto l’annullamento integrale della direttiva. La Corte di giustizia respinge in gran parte il ricorso della Danimarca: resta valida la direttiva, esclusi solo due articoli per ingerenza diretta sulle retribuzioni. MANOVRA – Continua la caccia alle coperture per la manovra per il 2026. I leader del centrodestra sembra abbiano messo in agenda un nuovo vertice a metà della prossima settimana. Intanto circola l’ipotesi di una tassa sull’oro un’aliquota agevolata al 12,5% per la rivalutazione di monete, lingotti e placchette. E continua la polemica sul taglio dell’Irpef previsto dalla manovra che secondo l’Istat avvantaggia “la fascia più ricca” di contribuenti. La misura principale della che prevede un taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50mila euro ILVA  – Nuovo incontro tra governo, sindacati e rappresentanti dell’ex ILVA di Taranto. L’incontro aveva lo scopo di discutere il piano per la vendita dell’acciaieria: attualmente il Governo la gestisce in amministrazione straordinaria e sta provando a venderla tra molte difficoltà. I sindacati hanno rifiutato il piano in discussione perché prevede, tra le altre cose, l’aumento delle persone in cassa integrazione. Un progetto di chiusura della fabbrica di Taranto. Questo è, per i sindacati, il piano presentato dal governo per l’ex Ilva. Su Radio Onda d’Urto Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’università di Pavia. Ascolta o scarica
VENERDÌ 31 OTTOBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI.
Consueto appuntamento del venerdì con l’analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e nostro collaboratore Andrea Fumagalli. Oggi, venerdì 31 ottobre 2025, ai nostri microfoni abbiamo parlato dell’accordo sui dazi raggiunto tra Usa e Cina; di tassi invariati da parte della Bce e della riduzione dello 0,25% da parte della Fed, ferme nell’economia dell’Eurozona Italia e Germania; abbiamo poi affrontato i dati sull’occupazione in Italia fotografati dall’Istat, tra inflazione, contratti scaduti e occupazione povera che prosciugano il potere d’acquisto; in ultimo, abbiamo affrontato il tema posto dalla Ragioneria Generale dello Stato, cioè che in quasi 5 anni i ministeri hanno impiegato solo il 32% dei Fondi di coesione. Su Radio Onda d’Urto Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’Università di Pavia e nostro storico collaboratore. Ascolta o scarica.
VENERDì 17 OTTOBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI.
Appuntamento del venerdì con il nostro collaboratore e economista Andrea Fumagalli e la sua rubrica di analisi critica dei fatti economici della settimana. Nella puntata di venerdì 17 ottobre 2025, abbiamo parlato del business della ricostruzione di Gaza, dei dazi sulle navi Usa che approdano in Cina, della manovra economica italiana e della legge delega sul lavoro, che non prevede un salario minimo. La guerra è un grande business e l’intreccio con la politica è oramai evidente. Dietro infatti l’accordo proposto da Trump, per fermare la guerra israeliana a Gaza, si nascondano nuove forme di colonialismo e di depredazione/saccheggio a danno dei palestinesi e dei territori occupati. La guerra delle armi e delle macerie lascia così lo spazio a una nuova guerra: quella del business della ricostruzione, della speculazione e del profitto per pochi. Nel giorno in cui Washington ha dato il via ai nuovi dazi sulle navi cinesi, la Repubblica Popolare ha risposto con una misura speculare: le navi americane che attraccano nei porti cinesi pagheranno una tassa speciale, una sorta di «pedaggio di rappresaglia» che sancisce l’apertura di un nuovo fronte nella guerra commerciale tra le due maggiori economie del pianeta. La misura cinese prevede tasse portuali iniziali di circa 56 dollari a tonnellata netta, che saliranno gradualmente fino a 157 dollaroi entro il 2028. Colpiranno tutte le navi di proprietà, gestione o bandiera statunitense, nonché quelle costruite negli Stati Uniti o controllate da società americane per più del 25% Nella manovra economica 2026, non ci sarà alcuna tassa sugli extraprofitti bancari. I partiti di governo avrebbero trovato la quadra in un vertice di maggioranza, convocato dalla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, per chiudere la partita sulla legge di Bilancio. Il governo punta a recuperare circa 4,4 miliardi per finanziare la legge di bilancio, che oggi approderà in Cdm. Secondo quanto si apprende non ci sarà una tassa sugli extraprofitti delle banche ma un’imposta al 27,5%, anziché il 40%, sulle riserve relative al 2023. Non ci sarà un salario minimo uguale per tutti, ma si prenderanno come riferimento i minimi previsti dai contratti collettivi principali di ciascun settore. Con la legge delega il Governo definisce i “trattamenti economici complessivi minimi” dei CCNL maggiormente applicati, estendendoli anche ai lavoratori non coperti e agli appalti di servizi.  Si Accantona dunque l’idea del salario minimo di 9 euro e  si punta invece sulla contrattazione. Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’università di Pavia, su Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica
VENERDì 10 OTTOBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI. FINANZIARIA ITALIANA, SHUTDOWN USA E IL CASO TOD’S
Appuntamento del venerdì con il nostro collaboratore e economista Andrea Fumagalli e la sua rubrica di analisi critica dei fatti economici della settimana. Nel corso della trasmissione andata in onda su Radio Onda d’Urto venerdì 10 ottobre, abbiamo analizzato le norme previste nella prossima manovra finanziaria in Italia; la crisi Usa degli uffici federali per il mancato ok alla legge di bilancio (il cosiddetto “shutdown“) e, infine, la richiesta della procura di Milano di amministrazione giudiziaria per Tod’s, ennesimo colosso della moda “Made in Italy” chiamato a rispondere legalmente per la situazione di sfruttamento che imperversa nella catena di appalti e subappalti del settore. MANOVRA ECONOMICA – La Finanziaria italiana 2026, del valore complessivo di circa 16 miliardi di euro, è in dirittura d’arrivo. Attesa l’approvazione in Consiglio dei ministri all’inizio della prossima settimana. Dopo la riunione a Palazzo Chigi tra la premier Meloni, i leader della maggioranza di destra e il ministro dell’Economia Giorgetti, il governo accelera sulle norme da inserire nella Legge di bilancio. Sullo sfondo resta l’impegno dell’Italia ad aumentare a dismisura le spese per la cosiddetta difesa, cioè il riarmo. Entro la scadenza del 20 ottobre Palazzo Chigi punta a chiudere l’approvazione del disegno di legge e del Documento programmatico di bilancio (Dfp) da inviare a Bruxelles. SHUTDOWN – Continua la crisi del bilancio federale negli Stati Uniti; siamo nella seconda settimana di shutdown. Al Senato non si trova la quadra, con i democratici che hanno respinto le misure di finanziamento a breve termine approvate dalla maggioranza repubblicana alla Camera. Dietro il braccio di ferro, che riduce al minimo tutti i servizi federali (lasciando a casa centinaia di migliaia di dipendenti), gli ennesimi tagli monstre voluti dai repubblicani – in particolare sulla sanità – ma respinti, al momento, dai democratici. “MADE IN ITALY” – Infine, con Andrea Fumagalli commentiamo la richiesta della Procura di Milano di amministrazione giudiziaria per Tod’s, famoso marchio di scarpe, con l’accusa di agevolazione di sfruttamento del lavoro. Il noto marchio di scarpe, pelletteria e abbigliamento avrebbe tenuto una “condotta agevolatoria…non controllando fenomeni di sfruttamento del lavoro” nella propria catena di produzione, affidata – come in molti altri casi – a opifici dove le condizioni di lavoro sono quelle di vero e proprio caporalato e “operai messi in condizioni paraschiavistiche”. Come spiega Il Manifesto, la Procura milanese segnala, come esempio tra i tanti, che una tomaia in produzione in una ditta in subappalto per Tod’s costasse tra 8 e 14 euro, per scarpe tuttavia vendute al pubblico a…690 euro, circa 100 volte di più del costo materiale. Come? Grazie a “condizioni di lavoro ottocentesche” e lavoratori e lavoratrici pagati, festivi compresi, 2.75 euro all’ora, in assenza di ogni misura di sicurezza, il tutto per aumentare la produttività. L’azienda, che fattura 1.1 miliardi di euro all’anno ed guidata da Diego e Andrea Della Valle – nel board ci sono pure Luigi Abete e Luca Cordero di Montezemolo – ha respinto le accuse. Il 19 novembre la decisione del Tribunale meneghino, che nei mesi scorsi ha già disposto misure analoghe per – di fatto – caporalato nella filiera altri colossi della moda come Armani, Loro Piana, Valentino, Dior e Alviero Martini. Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’università di Pavia. Ascolta o scarica
VENERDì 5 SETTEMBRE: L’ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI
Appuntamento settimanale, in questo venerdì 5 settembre, con il nostro collaboratore e docente di economia politica, Andrea Fumagalli e la sua rubrica di analisi critica dei fatti economici della settimana. Gli argomenti affrontati sono il summit della Shanghai Cooperation Organisation che si è tenuto in Cina, le accuse francesi di dumping fiscale nei confronti del Governo italiano, i recenti dati sull’occupazione diffusi dall’Istat e il risiko finanziario e politico attorno a MedioBanca. CINA – Xi Jinping ha annunciato al summit della Shanghai Cooperation Organisation (SCO) in Cina la volontà di trasformare l’organizzazione in un punto di riferimento globale alternativo all’egemonia statunitense, promuovendo un mondo multipolare e una globalizzazione inclusiva. Ha anche annunciato investimenti e prestiti per rafforzare il blocco di Paesi membri. A Tianjin si è deciso di creare la SCO Development Bank, che sosterrà progetti economici, infrastrutturali e sociali. Putin ha anche proposto l’emissione di bond comuni e la creazione di un sistema di pagamenti multilaterale, rafforzando l’integrazione economica. DUMPING – Il primo ministro francese Bayrou, atteso l’8 settembre da un complicato voto di fiducia e, il 10 settembre, dalla mobilitazione popolare “Blocchiamo tutto”, ha accusato l’Italia di “dumping fiscale”. Secondo François Bayrou sono state introdotte agevolazioni fiscali per favorire l’arrivo di contribuenti dell’estero, a svantaggio della Francia. DISOCCUPAZIONE – Secondo l’Istat, a luglio 2025 il tasso di occupazione è salito al 62,8% e il tasso di disoccupazione è sceso al 6,0%. Il tasso di inattività sale al 33,2% (+0,1 punti).Aumentano i dipendenti permanenti (16 milioni 448mila) e i dipendenti a termine (2 milioni 567mila), mentre diminuiscono gli autonomi. Ancora una volta ad aumentare sono gli occupati over 50 (+4,2%) mentre calano quelli tra 35 e 49 anni (-1,8%).Colpisca come l’aumento di occupati sia composto unicamente da uomini (+49mila) mentre la componente femminile è in calo (-37mila). MEDIOBANCA – L’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena sulle azioni ordinarie di Mediobanca ha raggiunto una soglia di adesione del 38,5%. Hanno aderito all’offerta alcuni dei principali azionisti italiani: Del Vecchio, Caltagirone e Benetton, rafforzando il peso dell’operazione finanziaria, “benedetta” anche da pezzi importanti del Governo italiano, in particolare di Fratelli d’Italia. L’intervista su Radio Onda d’Urto ad Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’Università di Pavia. Ascolta o scarica
ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI CON ANDREA FUMAGALLI: LA CONFERENZA SULLA RICOSTRUZIONE UCRAINA; I DATI OCSE SUI SALARI REALI (E AL PALO) IN ITALIA; L’ORO ITALIANO NEI CAVEAU STATUNITENSI
Consueto appuntamento del venerdì mattina con l’Analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e collaboratore di Radio Onda d’Urto Andrea Fumagalli. Nella puntata di venerdì 11 luglio viene approfondita la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina a guerra ancora in corso e senza vedere all’orizzonte spiragli di tregua; un approfondimento anche sui dati economici, dai numeri Ocse sui salari reali in Italia – ancora fanalino di coda – e sui dati della produzione in calo a maggio, con il comparto auto in forte crisi; in ultimo un focus sulle riserve auree italiane nei caveau degli Stati Uniti che preoccupano gli economisti. La puntata di venerdì 11 luglio 2025. Ascolta o scarica.
ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI CON ANDREA FUMAGALLI: IL “BIG BEAUTIFUL BILL” DI TRUMP, IL SUMMIT 2025 DEI BRICS, I DATI INAIL SUGLI INCIDENTI SUL LAVORO E L’INFLAZIONE
L’analisi critica dei fatti economici della settimana di venerdì 4 luglio 2025, come sempre insieme all’economista e collaboratore di Radio Onda d’Urto, Andrea Fumagalli. In questa puntata parliamo dell’approvazione, negli Usa, del “Big Beautiful Bill” voluto da Trump, dell’apertura del summit dei Brics in Brasile, dell’aumento dei prezzi del “carrello della spesa” e,  in chiusura, dei dati Inail riguardo gli infortuni sul lavoro. La Camera dei Rappresentanti Usa ha dato il via libera definitivo alla legge di bilancio fortemente voluta dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che l’ha chiamata “Big Beautiful Bill”. Si tratta di una manovra economica ultraliberista che prevede, tra l’altro, l’aumento della spesa militare, il finanziamento di una campagna di deportazione di massa dei migranti e lo stanziamento di 4.500 miliardi di dollari per estendere le agevolazioni fiscali alle imprese. In cambio aumenterà il deficit di altri 3.400 miliardi di dollari in dieci anni. Dal 5 all’8 luglio 2025 si terrà in Brasile il diciassettesimo Summit dei BRICS. Gli stati fondatori – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – puntano a rafforzare la cooperazione con i sei nuovi membri: Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti, Indonesia e Arabia Saudita. Il blocco di stati che compongono i Brics rappresenta quasi il 50% della popolazione mondiale e genera circa il 40% del PIL globale. Un recente rapporto del Fondo Monetario Internazionale prevede che le economie Brics cresceranno del 3,4% nel 2025, superando la media globale del 2,8%. Gli undici paesi della coalizione rappresentano insieme il 24% del commercio globale. La composizione del summit riflette una nuova mappa del potere globale, in cui la rivalità tra Stati Uniti e Cina si estende sempre più coinvolgendo anche l’America Latina. Il significativo aumento dei prezzi che si registrò tra il 2021 e il 2023 – fino a oltre il 10% di inflazione – oggi è molto meno intenso. Nonostante questo il costo della vita sta continuando a salire.  Continuano a registrarsi rincari significativi e oltre la media per quanto riguarda il cibo e tutti i prodotti da supermercato, quelli raccolti nell’indice che l’Istat definisce il “carrello della spesa”, aumentato del 3,1%. Inail ha pubblicato i dati su infortuni e morti sul lavoro in Italia nel 2024. Lo scorso anno gli infortuni denunciati sono stati 593mila con una crescita dello 0,4% sul 2023 legata in particolare alla crescita delle denunce da parte di studenti in alternanza scuola-lavoro (il Pcto), che sono salite a 78mila. I casi mortali sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023. Per i lavoratori si registrano quattro decessi in meno, ma i 13 casi mortali rilevati tra gli studenti sono cinque in più rispetto agli otto dell’anno precedente. Le denunce di malattie professionali hanno toccato quota 88mila, il dato più elevato dal triennio 1976-1978, in crescita del 21,8% rispetto al 2023. L’analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e collaboratore di Radio Onda d’Urto Andrea Fumagalli. Ascolta o scarica
ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI CON ANDREA FUMAGALLI: L’INCONTRO SINDACATI – CONFINDUSTRIA, LE SPESE MILITARI NATO, “NO SPACE FOR BEZOS” E IL RISIKO BANCARIO
Consueto appuntamento del venerdì mattina: l’analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e collaboratore di Radio Onda d’Urto, Andrea Fumagalli. I temi della puntata di oggi, venerdì 27 giugno: l’incontro sindacati Confindustria, la decisione degli alleati Nato di aumentare al 5% del Pil le spese militari, le proteste del collettivo No space for Bezos alle sue nozze a Venezia e il risiko bancario, stavolta con Monte dei Paschi di Siena. Dopo un anno, riparte il confronto tra Confindustria e sindacati confederali e, stando alle dichiarazioni di tutti i protagonisti, riparte alla grande. Portando con sé anche lo sblocco del contratto dei metalmeccanici: come ha dichiarato il presidente degli industriali Emanuele Orsini. Nelle tre ore di confronto, nella sede confindustriale, Orsini e i tre leader sindacali Maurizio Landini, Daniela Fumarola e Pierpaolo Bombardieri hanno parlato di tutto. Dalla revisione del patto della fabbrica alle politiche industriali, dalla rappresentanza alla sicurezza sul lavoro, passando, anche, per i contratti ancora bloccati, in primo luogo, appunto, quello dei metalmeccanici. Al vertice Nato del 24 e 25 giugno, oltre alle guerre in Ucraina e Medio Oriente, si è parlato e deciso il nuovo budget occidentale per quanto riguarda le spese militari. Gli alleati si sono impegnati ad investire il 5% del Pil annuo in difesa e nelle spese relative alla sicurezza entro il 2035. In Italia si passerebbe dagli attuali 45 miliardi (pari a circa il 2% del Pil) di cui 35 miliardi in difesa e 10 in sicurezza, a 145 miliardi. E ancora: Monte dei Paschi di Siena ha comunicato di aver ricevuto dalla Banca Centrale Europea l’autorizzazione all’acquisizione del controllo diretto di Mediobanca.Che cosa rappresenta questo passaggio? Infine Venezia, con la coalizione No Space for Bezos impegnata a denunciare la svendita di un pezzo intero di città, occupata dalle nozze del patron di Amazon, Jeff Bezos, a Venezia. Una galassia degli attivisti che criticano questo farzoso matrimonio che si oppongono alla mercificazione e alla privatizzazione degli spazi pubblici. Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’università di Pavia, nella conversazione di venerdì 27 giugno 2025. Ascolta o scarica