Occupare l’utopia
Lunedì 16 giugno alle 16.15 all’Istituto Gramsci Siciliano di Palermo sarà
presentato il volume “Occupare l’utopia. Per la liberazione e la costituente del
Comune” a cura di Toni Casano e Antonio Minaldi, Multimage, Firenze 2025
Il primo ciclo di seminari del Caffè Filosofico Beppe Bonetti del 2021/22, che
diede origine al libro Sfruttamento e dominio nel capitalismo del XXI secolo,
edito da Multimage nel febbraio 2023 e curato – come quest’ultimo – da Casano e
Minaldi, costituiva un’analisi dello “stato delle cose presente”.
Affrontava infatti le contraddizioni del cosiddetto antropocene o capitalocene,
il capitalismo della sorveglianza, la produzione immateriale, la
finanziarizzazione dell’economia, i disequilibri geopolitici e le guerre legate
alla precaria riconfigurazione del nuovo ordine mondiale.
Il secondo ciclo di seminari del 2023/24, invece, ha prodotto questo secondo
libro, uscito sempre per Multimage nel gennaio ’25, Occupare l’utopia. Per la
liberazione e la costituente del Comune, che vuole essere la prosecuzione di
quei ragionamenti, ma con una curvatura propositiva, il “che fare” insomma.
Ecco perché tutte le sue sezioni hanno a che vedere con la liberazione:
liberazione della Terra (natura, ambiente, giustizia climatica)
liberazione delle donne (femminismi e transfemminismo, movimenti di donne in
Chiapas, Kurdistan, Iran, movimenti per la pace)
liberazione dei popoli (palestinesi, curdi, messicani zapatisti, migranti tutti)
liberazione dal debito (internazionale, pubblico e privato, in quanto funzione
essenziale del capitalismo)
liberazione del o dal lavoro (operaismo, postoperaismo e pensiero libertario)
liberazione del Comune (il bene comune autogestito come alternativa alla
dicotomia pubblico/privato)
Leggiamo nell’introduzione: Le pratiche di liberazione ci permettono di capire
che i luoghi di utopia, i luoghi del mondo che non c’è, in realtà sono qui tra
noi. Appartenendo già alle nostre vite, le attraversano in silenzio e in
trasparenza, cercando voce per urlare tutta la loro dirompenza rivoluzionaria.
La prospettiva di una necessaria unità dei movimenti e delle istanze di
liberazione, per quanto lontana e difficile oggi possa apparire, non può e non
deve essere concepita nei termini della semplice alleanza politica tra interessi
diversi. È necessario pensare in grande e andare oltre. È necessario pensare da
subito la convergenza e l’intersezionalità come la messa in comune di parti di
un mondo futuribile, in cui il comune valoriale è già tra noi e ci fa da guida.
Da quando abbiamo cominciato come Caffè Filosofico questo percorso (che contiamo
di riprendere nel prossimo autunno con nuovi seminari di lettura e studio),
l’instabilità economica e geopolitica del pianeta si è indicibilmente aggravata:
il “mondo grande e terribile”, come lo definiva Gramsci, è insanguinato da più
di 50 guerre ed è in corso un genocidio che forse supera per efferatezza quello
nazista, da quando la vittima si è fatta carnefice, ossia dalla Nakba.
Il “crepuscolo del vecchio ordine imperiale”, come lo abbiamo chiamato
nell’ultimo annale di Pressenza, e la crisi del modello economico capitalistico
– che conosce da sempre solo l’ipertrofia dell’industria delle armi, finanziata
dagli Stati-Nazione, come rimedio ultimo a concorrenza e sovrapproduzione –
dovrebbero indurci allo sconforto e alla rassegnazione.
Pure ci ostiniamo nella speranza e nella proposta: è questione di sopravvivenza,
ma è anche questione di dare un senso alla nostra vita e un futuro ai nostri
giovani.
Ecco perché l’intento dell’incontro di lunedì sera non è tanto quello di parlare
del libro, quanto di utilizzarlo come spunto – e pretesto quasi – per continuare
e approfondire il dibattito sul “che fare”.
Converseranno insieme, oltre a divers* redattor* di Pressenza Palermo, Rosario
Lentini, studioso di storia dell’economia siciliana moderna e contemporanea, e
Luca Casarini, animatore del Social Forum di Genova nel 2001 e fondatore di
Mediterranea che, con la nave Mar Jonio, tanti soccorsi di migranti in mare ha
effettuato, incurante delle denunce per favoreggiamento di immigrazione
clandestina, dei processi e del recente spionaggio informatico.
Daniela Musumeci