Il tribunale conferma: la Guardia Costiera libica non è un soggetto legittimo per le operazioni di ricerca e soccorso
L’11 giugno 2025, la Corte d’Appello di Catanzaro ha respinto il ricorso del
governo italiano contro una sentenza che aveva dichiarato illegittimo il fermo
della nave di soccorso Humanity 1. In tale sentenza, il Tribunale Civile di
Crotone aveva dichiarato che il Centro di Coordinamento del Soccorso libico e la
Guardia Costiera libica non possono essere considerati soggetti legittimi per le
operazioni di ricerca e soccorso.
“La decisione odierna segna una tappa importante, poiché il governo italiano ha
nuovamente fallito in tribunale nel giustificare la detenzione illegittima di
navi di soccorso non governative e la sua crudele cooperazione con la cosiddetta
Guardia Costiera libica, che viola sistematicamente i diritti umani dei migranti
e dei rifugiati”, commenta Cristina Laura Cecchini, avvocata di SOS Humanity.
“Si tratta di una vittoria significativa per SOS Humanity e per la flotta civile
in generale, mentre il governo italiano deve rispondere dell’illegittimità della
propria legislazione”.
Detenzione illegale della Humanity 1 nel marzo 2024
Nel marzo 2024, la nave SOS Humanity dell’organizzazione di soccorso in mare era
stata sanzionata con 20 giorni di detenzione dopo aver sbarcato 77 persone in
pericolo in marea Crotone, in Calabria. Il motivo addotto: l’equipaggio avrebbe
presumibilmente ignorato le istruzioni delle autorità libiche e quindi messo in
pericolo vite umane.
Dopo che SOS Humanity era riuscita ad ottenere la revoca della detenzione con
procedura d’urgenza, il Tribunale civile di Crotone ha confermato nel giugno
2024 che la detenzione di Humanity 1 era illegale. Il tribunale ha inoltre
stabilito che il Centro di coordinamento del soccorso libico e la cosiddetta
Guardia Costiera libica non possono essere considerati soggetti legittimi di
ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Il governo italiano ha presentato ricorso
contro questa decisione, ma è stato ora respinto dalla Corte d’Appello di
Catanzaro.
Gli attori libici stanno commettendo gravi violazioni dei diritti umani, con il
sostegno dell’Europa
SOS Humanity sottolinea da anni l’illegittimità degli attori statali libici nel
Mediterraneo, confermata ieri ancora una volta dal tribunale, e critica il
continuo sostegno loro fornito dall’Europa: “La cosiddetta Guardia Costiera
libica è stata finanziata per anni dall’UE e dai suoi Stati membri, nonostante
sia stata ritenuta responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e di
ritorni forzati illegali di rifugiati in Libia”, afferma Mirka Schäfer, esperta
politica di SOS Humanity. “I sopravvissuti a bordo della Humanity 1 denunciano
regolarmente gravi torture, violenze sessuali e sfruttamento da parte di attori
legati alla cosiddetta Guardia Costiera libica. La cooperazione europea con
questi attori deve cessare immediatamente“.
Informazioni dettagliate sui respingimenti violenti sono disponibili nel nostro
nuovo rapporto ”Borders of (In)Humanity” (Frontiere dell'(In)umanità). Basato
sulle testimonianze di 64 sopravvissuti, il rapporto descrive le conseguenze
brutali e spesso mortali della politica europea di esternalizzazione e chiusura
nei confronti dei rifugiati e dei migranti.
Redazione Italia