Sentenza definitiva della Corte d’Appello di Catanzaro: il fermo della nave di soccorso Humanity 1 era illegale e la Libia non è un Paese sicuro
SOS Humanity ha vinto la sua prima causa contro il governo italiano nel contesto
di decine di fermi illegali e arbitrari di navi di ricerca e soccorso non
governative. Una corte d’appello ha ribadito la storica sentenza del Tribunale
di Crotone del giugno 2024, chiarendo che la cosiddetta Guardia Costiera libica,
finanziata dall’UE, non può essere considerata un soggetto legittimo di ricerca
e soccorso nel Mediterraneo. Inoltre, la sentenza ha confermato che SOS Humanity
ha agito in conformità con il diritto internazionale nello svolgimento delle sue
operazioni di ricerca e soccorso e che il fermo della sua nave di soccorso è
stato illegale. SOS Humanity sta ora chiedendo un risarcimento al governo
italiano.
Nel giugno 2025, la Corte d’Appello di Catanzaro ha respinto un ricorso
presentato dal governo italiano contro una sentenza del 2024 del Tribunale di
Crotone, che aveva dichiarato illegittimo il fermo della nave di soccorso
Humanity 1 nel marzo 2024 e stabilito che la cosiddetta Guardia Costiera libica
non può essere considerata un soggetto legittimo di ricerca e soccorso
(SAR). Inoltre, ha confermato che la Libia non può essere considerata un luogo
sicuro per i rifugiati e che SOS Humanity ha agito in conformità con il diritto
marittimo internazionale in ogni momento.
I ricorrenti – i Ministeri italiani dell’Interno, dei Trasporti e delle Finanze
– hanno deciso di non impugnare questa sentenza, mentre SOS Humanity chiede un
risarcimento per i danni finanziari causati dal sequestro illegale della sua
nave di soccorso.
Contesto: fermo della Humanity 1 nel 2024 e conseguente azione legale
Nel marzo 2024, dopo aver soccorso 77 persone in pericolo in mare, la nave di
soccorso Humanity 1 di SOS Humanity era stata fermata dal governo italiano con
l’accusa di aver ignorato le istruzioni delle autorità libiche e di aver messo
in pericolo vite umane. L’organizzazione di ricerca e soccorso (SAR) ha
presentato con successo ricorso contro la decisione in un procedimento
accelerato presso il Tribunale civile di Crotone, che ha dichiarato illegale il
fermo della nave di soccorso Humanity 1 e ne ha ordinato l’immediato rilascio.
Nel giugno 2024, il tribunale civile ha confermato e motivato la sua sentenza
sottolineando che la cosiddetta Guardia Costiera libica non può essere
considerata un attore SAR legittimo nel Mediterraneo. Ha inoltre chiarito che le
istruzioni illegali della cosiddetta Guardia Costiera libica non devono essere
seguite.
Nel giugno 2025, il ricorso del governo italiano contro questa decisione è stato
respinto dalla Corte d’Appello di Catanzaro, confermando la posizione di SOS
Humanity circa l’illegittimità della cosiddetta Guardia Costiera libica e la
pratica illegale di trattenere le navi di soccorso.
Da anni la cosiddetta Guardia Costiera Libica è finanziata e equipaggiata
dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri per intercettare i migranti nel
Mediterraneo centrale e riportarli in Libia, nonostante gli abusi ampiamente
documentati contro migranti e rifugiati che, secondo le Nazioni Unite,
costituiscono crimini contro l’umanità. Pertanto, secondo il diritto
internazionale, la Libia non può essere considerata un luogo sicuro per le
persone salvate dal pericolo in mare.
La sentenza definitiva della Corte d’Appello di Catanzaro è disponibile qui.
Redazione Italia