Break the siege on Gaza by sea, by land, by air. Freedom Flotilla Coalition, Global March to Gaza e Sumud Caravan uniscono le forze
Le iniziative della Freedom Flotilla Coalition sono svolte all’insegna del motto
Break the siege on Gaza (Rompiamo l’assedio di Gaza) e sostenute dai
coordinatori delle due mobilitazioni, la Global March to Gaza e la Sumud
Caravan, che puntano a convergere al valico di Rafah.
Insieme, i gruppi di attivisti dichiarano: «La carovana di Sumud, la Global
March to Gaza e la Freedom Flotilla Coalition stanno unendo le forze in
un’azione comune, urgente e determinata. Abbiamo costituito un Comitato di
coordinamento internazionale per sostenere e rafforzare le iniziative della
società civile che, in questo mese di giugno, attraversano frontiere e barriere
per portare speranza, solidarietà e resistenza alla popolazione palestinese. Chi
non può intervenire fisicamente, può contribuire da casa, diffondendo e
condividendo i messaggi di libertà, giustizia sociale e resistenza che derivano
dalle azioni in corso».
Gli attivisti di 54 nazioni si stanno radunando al Cairo per attraversare il
deserto. Purtroppo, come raccontato in questo articolo, molti attivisti arrivati
per partecipare alla Global March to Gaza sono stati fermati all’aeroporto del
Cairo.
Nel frattempo i coordinatori di Freedom Flotilla Coalition stanno intervenendo
in ogni sede giudiziaria e diplomatica per ottenere il rilascio incondizionato
degli 8 membri dell’equipaggio e passeggeri della Madleen imprigionati nelle
carceri di Israele e a cui è stata ingiunta l’espulsione, prevista in esecuzione
nelle giornate di oggi, mercoledì 12, e domani, giovedì 13 giugno.
Le partenze infatti sono state pianificate prevedendo il trasferimento prima,
mercoledì 12, di Rima Hassan e Reva Viard a Parigi, Suayb Ordu e Yasemin Acar a
Berlino e Thiago Avila a Madrid e poi, giovedì 13, di Pascal Maurieras e Yanis
Mhamdi in Francia e di Marco van Rennes ad Amsterdam.
Ma Yasemin Acar e Thiago Avila, referenti di Freedom Flotilla Coalition e
coordinatori della missione della Madleen, nel frattempo separati dai compagni,
condotti in altre carceri e sottoposti a un regime detentivo più restrittivo,
prima di partire vorrebbero incontrare tutti i membri del gruppo, perciò si sta
aspettando la risposta delle autorità israeliane alla loro richiesta.
In queste ore la Freedom Flotilla Coalition ha diramato i messaggi scritti da
Marco van Rennes, Pascal Maurieras e dal giornalista Yanis Mhamdi e sta cercando
di ottenere, anche con il supporto delle associazioni e delle organizzazioni
umanitarie e della autorità giudiziarie internazionali, che a Israele sia
imposta la restituzione del carico di cibo e medicinali imbarcato nella nave
diretta a Gaza e la revoca dell’ingiunzione, rivolta alle persone che erano a
bordo della Madleen, che le bandisce dallo Stato israeliano, impedendo così loro
anche di entrare nei territori palestinesi occupati dai coloni e dall’esercito
israeliano.
La flotta umanitaria che aggrega i volontari impegnati a soccorrere la
popolazione di Gaza chiede a tutti di sostenere il suo impegno firmando la
lettera Formal Notice Regarding the Civilian Humanitarian Vessel Madleen and the
Legal Obligations of the State of Israel Under International Law indirizzata a
numerosi funzionari dell’ONU ed esponenti del governo israeliano e l’appello ALL
EYES ON DECK – Demand An Independent Investigation into the Attacks on the
‘Conscience’ and an End to Israel’s Blockade of Gaza con cui si propone di
raccogliere almeno, possibilmente più di 51˙200 firme. Attualmente è arrivata a
43 mila.
Informazioni e adesioni : BREAK THE SIEGE ON GAZA: BY SEA, BY LAND, BY AIR
Maddalena Brunasti