MIGRANTI: ANCORA UN FERMO AI DANNI DI MEDITERRANEA SAVING HUMANS, “COLPEVOLE” DI SALVATAGGIO
Completato il soccorso e lo sbarco a Porto Empedocle di 92 persone migranti, tra
cui 31 minori non accompagnati, alla nave Mediterranea di Mediterranea Saving
Humas viene ora nuovamente contestato di “non aver raggiunto senza ritardo” il
porto assegnato di Livorno, a oltre 1.200 km di distanza. “Abbiamo deciso –
replica MSH – di far sbarcare tutte le persone a Porto Empedocle perché il
medico di bordo e lo stesso CIRM hanno certificato che non erano in grado di
affrontare altri giorni di navigazione. Nonostante ciò, la nostra nave è stata
bloccata. Un provvedimento ingiusto, che punisce chi soccorre vite e lascia il
mare senza soccorso. Non accetteremo che queste politiche disumane diventino la
norma”.
Così Mediterranea Saving Humans, nelle stesse ore in cui si è aperto a Modena il
processo che vede parte civile don Mattia Ferrari, cappellano di MSH. L’accusa è
diffamazione aggravata nei confronti del titolare di un account su X che da anni
pubblica post contro le attività delle ong e della società civile per salvare i
migranti. L’uomo dietro all’account @rgowans è risultato essere un 56enne
polacco, che in passato ha avuto un ruolo come addetto ai dati riservati del
servizio Frontex.
Di questo – oltre che del recente arresto in Libia per mano del governo di
Tripoli del torturatore Almasri – Radio Onda d’Urto ha parlato nell’intervista a
Luca Casarini, tra i fondatori e portavoce di Mediterranea Saving Humans.
Ascolta o scarica