USA: IN CALIFORNIA PROSEGUE LA RIVOLTA CONTRO TRUMP, CHE PENSA DI SPEDIRE A GUANTANAMO ANCHE CITTADINI “ALLEATI”, PURE ITALIANI
A Los Angeles, Usa, la Guardia nazionale inviata da Trump dopo 5 giorni di
lotta, radicale, contro le deportazioni di migranti sta effettuando arresti di
massa tra i manifestanti che continuano a radunarsi nelle strade nonostante sia
stato imposto il cessate il fuoco.
Migliaia di persone si oppongono, con mezzi diversi (dalle marce ai sit in, fino
alle azioni dirette contro la polizia) alle deportazioni di migranti volute da
Trump e messe in pratica con veri e propri rastrellamenti da parte dell’Agenzia
federale per Immigrazione e dogane, la ICE, nel mirino di slogan e cortei di
questi giorni Trump intanto continua a inviare militari nella città più
importante della California e a minacciare i manifestanti. La democrazia è
“sotto attacco davanti ai nostri occhi”, Donald Trump sta devastando il progetto
storico dei nostri padri fondatori”: commenta il governatore della California,
il democratico Gavin Newsom, in un appello dai toni molto forti “alle nostre
comunità”.
Manifestazioni anti-Trump e in solidarietà alle mobilitazioni californiane sono
in corso tra le altre città anche a Chicago e New York.
Secondo la stampa Usa il tycoon, dopo avere definito – in maniera confusa, come
gli è consuetudine – i manifestanti “insurrezionalisti, non so chi ma qualcuno
li paga oppure sono agitatori”, avrebbe anche imposto la deportazione di 9mila
persone, definite “immigrati irregolari”, a Guantanamo. Tra loro anche europei e
italiani. Il lager Usa sull’isola di Cuba, però, non sarebbe “la loro
destinazione finale”, fanno sapere dalla Casa Bianca. Il ministro degli Esteri
italiano Tajani, preso diplomaticamente a schiaffoni dagli Usa – al pari di
altri Paesi presunti “alleati” – non fa una piega e riferisce di “essere al
lavoro per il loro rimpatrio”.
Il commento di Raffaella Baritono, docente di Storia e politica degli Usa
all’Università di Bologna Ascolta o scarica
Le valutazioni di Mario Maffi, già docente di cultura Anglo – Americana
all’Universita’ Statale e studioso di culture urbane, migranti e giovanili
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