Presidi di solidarietà alla Freedom Flotilla e ai palestinesi. Le richieste degli attivisti
Ieri pomeriggio, in seguito a una chiamata di getto da Potere Al Popolo
nazionale, si sono tenuti presidi in tutte le principali città italiane a
sostegno della nave Madleen della Freedom Flotilla.
Cosa c’è da aggiungere sui crimini di Israele e del suo governo
nazifasciosionista? Cosa altro dobbiamo sopportare prima che il governo
italiano, l’Europa e il resto del mondo facciano qualcosa di concreto per
fermare Israele nel suo colonialismo, rubando la terra dei palestinesi? Bisogna
innanzitutto pretendere il cessate il fuoco immediato e permanente, revocare
tutti i contratti in essere e quindi applicare sanzioni, bisogna riconoscere lo
Stato di Palestina e restituire la terra rubata dai coloni, bisogna finirla con
questo genocidio del popolo palestinese che ha tutto il diritto di pretendere
l’autodeterminazione e la liberazione.
Questi i requisiti minimi emersi dalla piazza e da tutte le realtà intervenute a
sostegno della Palestina e degli attivisti, che non sono andati là, mettendo la
propria vita in pericolo, per farsi pubblicità (come ha sostenuto un certo
Ministro degli Esteri, miracolato della politica), ma per richiamare
l’attenzione di tutti i Paesi finora complici di Israele, sul genocidio e il
massacro del popolo palestinese chiedendo di sbloccare gli aiuti umanitari e
ripristinare l’arrivo a Gaza di derrate alimentari e di farmaci.
Le varie piazze d’Italia hanno risposto tutte positivamente considerando il poco
preavviso e il giorno feriale. Senza stare a guardare chi avesse convocato i
presidi, tanta gente anche non iscritta a organizzazioni, associazioni e
sindacati ha partecipato per dimostrare solidarietà alla Freedom Flotilla e ai
palestinesi.
Francesca Anna Perri