Referendum, il commento dell’Arci
«È mancato il #quorum, è un dato di fatto. C’è anche un po’ di amarezza, inutile
nasconderlo, ma c’è anche la consapevolezza che oltre 14 milioni di cittadinɜ
che si sono recatɜ alle urne meritano rispetto. Sembra persino strano doverlo
dire ma di questi tempi, per quello che si sente, vale la pena ribadirlo. Non
c’è delusione: l’#Arci, da nord a sud, si è mobilitata con forza e generosità,
perché questi referendum non erano un punto d’arrivo, ma una tappa di un
percorso collettivo di protagonismo politico, di partecipazione e di lotta per i
diritti e la giustizia sociale. Quello che serve al nostro paese per ripartire.
Sull’affluenza, che altro dire? È indubbio che abbiamo promosso i referendum
all’interno di una grande crisi democratica e di sfiducia nel voto. Non si può
poi negare il peso del silenzio complice dei media e il boicottaggio politico da
parte del governo. Una presidente del Consiglio che va al seggio e si rifiuta di
ritirare le schede, la seconda carica dello Stato che invita all’astensione, un
partito di governo che ironizza dicendo “eravamo tutti al mare”. Sono gesti
gravi, che rivelano il disprezzo per la democrazia e un’arroganza istituzionale
che dovrebbe indignare chiunque creda nella partecipazione popolare.
Eppure in queste settimane si è vista un’altra Italia. Il percorso promosso
dalla CGIL e da una vasta alleanza sociale ha riportato al centro un’idea di
politica che parte dal basso, si nutre di conflitto e mira a cambiare davvero la
vita delle persone. Le nostre vite. Non è poco, soprattutto in un tempo in cui
ci vorrebbero passivi e rassegnati. Il lavoro, la sua dignità, la dignità delle
lavoratrici e dei lavoratori, il futuro dellɜ ragazzɜ sono un punto di partenza.
Tutti temi che tornano con forza grazie a una mobilitazione diffusa e
determinata, che parla a chi non si arrende e non accetta che i diritti vengano
smantellati nel silenzio.
Fare politica oggi vuol dire alzare la testa, istruirsi, organizzarsi e provare
a cambiare lo stato attuale delle cose. E noi, da qui, non torniamo indietro.»
Walter Massa, presidente nazionale Arci
Redazione Italia