Dopo Genova presidi anche a Salerno e Reggio Calabria contro la nave della morteLa partecipata manifestazione che sabato mattina ha animato il porto di Genova
ha indicato la strada: dopo che i portuali di Marsiglia si sono rifiutati di
caricare sulla nave Contship Era della compagnia ZIM munizioni destinate ad
IDF, la mobilitazione di USB Porto di Genova e Calp ha avuto il grande merito di
sollevare la questione a livello nazionale nel nostro Paese.
La nave della morte domenica sera avrebbe dovuto far scalo al porto di Salerno,
dove ugualmente è stato organizzato un presidio di protesta per controllare che
non venissero caricate armi.
Una forte mobilitazione che sta continuando a ottenere risultati: la Contship
Era ha cambiato rotta e non ha attraccato al porto di Salerno, il presidio
contro il genocidio è stato mantenuto e ha visto una numerosa partecipazione di
solidali tra cui anche USB, con una delegazione di autotrasportatori del
Coordinamento Autisti Riuniti che si stanno organizzando con il nostro sindacato
negli ultimi mesi.
La nave dovrebbe adesso fare scalo a Reggio Calabria, nel porto di Scilla: anche
qui per oggi alle ore 12:30 è previsto un presidio organizzato, fra gli altri,
da USB. Invitiamo tutte e tutti i solidali a partecipare. Il porto di Scilla
oltretutto è uno scalo turistico e peschereccio e la presenza di una nave cargo
di queste dimensioni e con un carico potenzialmente pericoloso rappresenta un
rischio grave anche sul piano della sicurezza.
La lotta contro le navi della morte, contro il traffico di armi negli scali
portuali italiani e contro il genocidio in Palestina sta diventando di ora in
ora più forte e determinata. Assume ancora più importanza in queste ore, con la
nave della Freedom Flotilla che provava a forzare il blocco su Gaza per
consegnare aiuti che è stata abbordata e sequestrata dall’esercito israeliano: a
loro e a tutti coloro che si battono contro il genocidio va la nostra piena
solidarietà.
Determinazione che USB porterà anche nella giornata di sciopero generale del
prossimo 20 giugno per fermare il genocidio in Palestina, denunciando le
politiche di guerra del governo Meloni e le complicità della politica nostrana
con lo Stato israeliano.
Il giorno seguente, 21 giugno, saremo in manifestazione a Roma, ore 14:00 a
Piazza Vittorio Emanuele, con le parole d’ordine che stanno accompagnando le
mobilitazioni di questi mesi: abbassare le armi ed alzare i salari.
Unione Sindacale di Base