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E’ in pieno svolgimento l’Onda Pride 2025
In numerosi Paesi l’orientamento sessuale, l’identità ed espressione di genere e le caratteristiche sessuali continuano a essere motivo di discriminazione, emarginazione e violenza, anche da parte delle istituzioni. In Turchia e Ungheria, in particolare, le persone Lgbtqia+ subiscono sistematiche violazioni dei diritti umani: iniziative legate ai Pride vengono spesso vietate o represse con la forza. Nell’ultimo Rapporto 2024-2025 di Amnesty International (pubblicato in Italia da Infinito Edizioni) nel descrivere il peggioramento della situazione dei diritti umani in 150 stati, con l’insinuarsi di pratiche autoritarie e di feroci repressioni contro il dissenso, viene evidenziato, in particolare, che “il futuro appare ancora più nero per molte donne, ragazze e persone lgbtqia+ a causa dell’aumento degli attacchi all’uguaglianza e all’identità di genere. In Afghanistan i talebani hanno introdotto limitazioni ancora più draconiane contro l’esistenza pubblica delle donne e in Iran le autorità hanno intensificato la loro brutale repressione contro le donne e le ragazze che sfidano l’obbligo d’indossare il velo. In Messico e in Colombia i collettivi di donne in cerca delle persone loro care scomparse hanno subito minacce e aggressioni. Malawi, Mali e Uganda hanno introdotto norme per criminalizzare o rafforzare divieti sulle relazioni omosessuali tra persone adulte e consenzienti. Georgia e Bulgaria hanno seguito la Russia nella repressione della cosiddetta “propaganda lgbtqia+”. L’amministrazione Trump sta contribuendo all’attacco globale alla giustizia di genere smantellando le iniziative per contrastare la discriminazione, attaccando senza sosta i diritti delle persone trans e interrompendo i finanziamenti ai programmi sanitari, educativi e di altro tipo a sostegno delle donne e delle ragazze di ogni parte del mondo”. Per tenere sempre alta l’attenzione sui diritti delle persone Lgbtqia+ è in pieno svolgimento l’Onda Pride, la grande mobilitazione nazionale a sostegno dei diritti delle persone LGBTQIA+, organizzata da Arcigay e da altre associazioni locali e nazionali, partita a Sanremo lo scorso 5 aprile e che proseguirà per tutta l’estate con decine di appuntamenti in tutta Italia. In particolare, sarà questo mese a far registrare il maggior numero di manifestazioni. Dal 28 giugno 1969, quando la comunità insorse contro le continue aggressioni da parte della polizia nel bar Stonewall di New York, giugno è diventato infatti il mese dell’orgoglio della comunità Lgbtqia+. A distanza di anni, sembra però che il tempo stia tornando indietro e quest’anno, come abbiamo visto, quell’orgoglio si scontra con la repressione che sta colpendo tutto il mondo. Mentre in Italia crescono i casi di aggressione, in Ungheria la persecuzione contro la comunità Lgbtqia+ è diventata addirittura legge: dal 15 aprile è in vigore una nuova normativa che aumenta il potere delle autorità e mette seriamente in pericolo i festeggiamenti per il 30esimo anniversario del Pride di Budapest. Chi scende in piazza, infatti, rischia multe e carcere. Anche quest’anno saranno tante le piazze italiane accanto alla comunità Lgbtqia+, per ricordare alle autorità che i diritti Lgbtqia+ non sono un lusso: sono diritti umani! Qui tutti i Pride in programma: https://ondapride.it/pride/. E in tema di diritti delle persone Lgbtqia+ vogliamo segnalare l’interessante iniziativa di Amnesty International che ha messo a punto una utile guida per svolgere attività nelle scuole secondarie di secondo grado su discriminazioni e violazioni dei diritti umani delle persone LGBTQIA+. La guida contiene attività educative, un glossario aggiornato e materiali di approfondimento per rendere le scuole protagoniste nella promozione dei diritti umani e nella lotta contro ogni forma di discriminazione. Sarebbe bello se il prossimo anno scolastico tale guida fosse “adottata” da tutte le scuole secondarie di secondo grado. Qui la Guida docenti di Amnesty International: https://www.amnesty.it/pubblicazioni/diritti-lgbtqia-diritti-umani-guida-docenti/? Giovanni Caprio