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La lobby israeliana si sta sciogliendo sotto i nostri occhi
Il mese scorso, un membro di spicco dell’organizzazione ebraica J Street, che aveva lavorato per Obama e Harris, ha spiegato che la tradizione del Congresso di sostenere Israele “a prescindere da tutto” è stata imposta da un “gruppo ben finanziato di ebrei“. “Un piccolo gruppo di ebrei americani, organizzato e […] L'articolo La lobby israeliana si sta sciogliendo sotto i nostri occhi su Contropiano.
La diplomazia americana tra la Russia e la Cina e la vendetta inglese contro la Germania
L’importanza di una ottima capacità di analisi si vede a distanza di tempo, non nella rissa da talk show, dove tutti cercano di prevalere in quell’ora e il giorno dopo dicono il contrario con altrettanta sicumera. Questo articolo, comparso ormai quasi nove mesi fa, su un giornale da noi distante […] L'articolo La diplomazia americana tra la Russia e la Cina e la vendetta inglese contro la Germania su Contropiano.
L’incerta strada per “la pace” in Ucraina
Seguire l’andamento delle trattative tra Stati Uniti e Russia per porre fine alla guerra in Ucraina è difficile per tutti. Ma non è impossibile capire il senso in cui vanno. L’importante è fare una “tara” drastica sui media occidentali – divisi da tra reazionari trumpiani speranzosi e “dem” guerrafondai – […] L'articolo L’incerta strada per “la pace” in Ucraina su Contropiano.
UCRAINA: PROSEGUONO I NEGOZIATI TRA RUSSIA E STATI UNITI (SENZA UE E UCRAINA)
Ieri, martedì 2 dicembre, l’inviato speciale Usa Witkoff ha incontrato Putin al Cremlino, a Mosca. Il segretario di Stato Usa Rubio ha parlato di “alcuni progressi” nei colloqui con la Russia, tuttavia oggi Witkoff avrebbe dovuto vedere Zelensky a Bruxelles, ma l’incontro è saltato, ufficialmente per il “necessario rientro a Washington”, in modo da riferire a Trump sull’esito non particolarmente positivo del viaggio moscovita, da dove Putin fa sapere: “non abbiamo bocciato il piano in toto, ma alcune sue parti”, nello specifico quelle sui territori ucraini da inglobare e – soprattutto – al ruolo di Nato e pure della Ue. Proprio la Ue incassa il niet della sull’uso di 140 miliardi di euro da girare a Kiev dagli asset congelati di Mosca, oggi all’ordine del giorno alla riunione dei Rappresentanti permanenti. Pure il Belgio, dove sono congelati i beni russi, ribadisce la propria contrarietà; in caso infatti di causa da parte di Mosca e di – probabile – vittoria russa, lo Stato belga ha fatto sapere alla Commissione Ue di rischiare concretamente la bancarotta. Per ora su questo non replica la Von der Leyen, che incassa invece l’ok di Consiglio e Parlamento europei sul regolamento per eliminare le importazioni di gas russo: stop graduale da fine 2026, totale dall’autunno 2027. “Colpirà soprattutto l’Europa”, la replica di Mosca a Bruxelles. Sul campo intanto si continua a combattere. Due persone uccise e tre ferite in un attacco russo sulla città di Ternivka (Dnipropetrovsk) dove è anche scoppiato un vasto incendio, che ha coinvolto diverse abitazioni private. Vasto incendio, per droni ucraini, pure sull’altro fronte, in un deposito di petrolio nella regione russa di Tambov. Droni a segno pure in un’altra regione russa, quella di Voronezh, su serbatoi di carburante. Due giorni fa – ma la notizia è stata diffusa solo oggi dai Servizi segreti ucraini – quinto attacco all’oleodotto Druzhba, l’Oleodotto dell’Amicizia, la più grande arteria per il trasporto di petrolio russo in Europa: in passato riforniva Bielorussia, Polonia, Slovacchia, Rep. Ceca, Ungheria, Germania e Ucraina, sebbene Ungheria e Slovacchia siano ora gli unici paesi dell’Ue a ricevere ancora petrolio russo. L’attacco all’altezza Kazinsky – Vysilky Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, il commento e l’analisi di Alberto Negri, editorialista de Il Manifesto Ascolta o scarica
Enigma venezuelano per Trump
Passano i mesi e l’attacco statunitense al Venezuela bolivariano non avviene. Una flotta potente e 15.000 militari sono stanziati al largo delle coste, ma fin qui hanno bombardato soltanto piccole barche a bordo delle quali non si sa bene chi ci fosse. L’amministrazione Trump garantisce che si trattava di “narcotrafficanti”, […] L'articolo Enigma venezuelano per Trump su Contropiano.
MESSICO E MONDIALI DI CALCIO 2026: “NON C’E’ GIOCO PULITO IN UNA TERRA DERUBATA”
Venerdì 5 dicembre il John F. Kennedy Center for the Performing Arts di Washington, Usa, ospita i sorteggi per i Mondiali di Calcio 2026, in calendario tra Canada, Usa e Messico. Alla cerimonia ha annunciato la propria presenza il presidente Usa, Donald Trump, nuovo sodale globale di Gianni Infantino e della multinazionale del pallone (ma, soprattutto, degli affari), cioè la Fifa. Una liason che, proprio venerdì, potrebbe vedere Infantino premiare il tycoon, con un premio inventato di sana pianta sul momento, il cosiddetto “Premio per la pace”. Si tratta del “FIFA Peace Award: Football Unites the World”, annunciato da Infantino senza alcun preavviso al Consiglio FIFA:  molti delegati avrebbero appreso dell’esistenza del premio…direttamente dal comunicato stampa. Nel frattempo, lo stesso Trump ha già ribadito che vieterà l’ingresso negli States ai tifosi di quei Paesi – in primis, Haiti – che considera “indesiderati”, nell’ambito della guerra contro i migranti in corso dentro i confini Usa. Non solo: lo stesso tycoon sta provando a convincere la Fifa – pare senza risultati, al momento – a escludere il Messico dai Mondiali stessi, con la scusa dei rischi di sicurezza per squadre e tifosi. Il tutto mentre a Città del Messico gli interventi infrastrutturali già in corso verso l’estate 2026 stanno provocando crisi idriche, impennate degli affiti e la cacciata delle classi popolari dalle zone più “appetibili” per turisti occidentali, gentrificazione e speculazione immobiliare. Su quest’aspetto, Radio Onda d’Urto ha raggiunto Andrea Cegna, curatore della newsletter sul Latino America “Il Finestrino”, oltre che nostro collaboratore. Ascolta o scarica
Il corrotto Netanyahu chiede la “grazia” per continuare il genocidio
È una mossa che era stata paventata da più parti, ed era stata invocata pure dal presidente statunitense Donald Trump, ma che rimane tuttavia piuttosto insolita dal punto di vista giuridico, soprattutto perché preventiva: il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto la grazia al presidente Isaac Herzog. Sono 111 […] L'articolo Il corrotto Netanyahu chiede la “grazia” per continuare il genocidio su Contropiano.
Il coraggio del Venezuela davanti all’arroganza statunitense
Nel corso delle celebrazioni per il 105º anniversario dell’Aviazione militare bolivariana, il presidente Nicolás Maduro ha rivolto un appello al popolo venche suona come una chiamata alla difesa collettiva della patria: rimanere vigili, imperturbabili, pronti a rispondere a ogni minaccia esterna. Maduro ha ricordato come ormai da 17 settimane gli […] L'articolo Il coraggio del Venezuela davanti all’arroganza statunitense su Contropiano.
L’Ucraina, senza più “amici” credibili, deve scegliere
Ma quale “piano” c’è per arrivare ad una pace in Ucraina? Col passare delle ore e dei giorni si affastellano notizie probabili e completamente false, ipotesi e testi del tutto differenti. E non si tratta di semplici dettagli: possibilità di entrare nella Nato oppure no, limiti alla dimensione dell’esercito e […] L'articolo L’Ucraina, senza più “amici” credibili, deve scegliere su Contropiano.
Indiscrezioni su una nuova fase delle operazioni USA contro il Venezuela
Quattro ufficiali degli Stati Uniti avrebbero rivelato all’agenzia di informazione britannica Reuters, a condizione di rimanere anonimi, che Washington è pronta a lanciare una nuova fase delle operazioni contro il Venezuela, probabilmente già nei prossimi giorni. Non è stato però possibile determinare nei i tempi precisi, né la dimensione e […] L'articolo Indiscrezioni su una nuova fase delle operazioni USA contro il Venezuela su Contropiano.