Nessuno tocchi il torrente del Solstretto e il passo dell’avifauna protetta
Nei cieli dei crinali di Corella e di Villore lo scorso fine settimana sono
apparse due coppie di Grifoni (Gyps fulvus) a conferma delle caratteristiche
dell’area ad alta concentrazione di biodiversità che richiede l’immediato
riconoscimento ad area tutelata inidonea a impianto industriale eolico e una
speciale protezione in quanto zona cuscinetto di espansione ai confini del Parco
Nazionale Foreste Casentinesi.
Il Grifone ha priorità di conservazione secondo la Direttiva Uccelli (2009/147/
CE), come altri rapaci già segnalati agi Enti competenti su questi crinali.
La recente osservazione riveste infatti grande importanza perché conferma la
funzione di corridoio ecologico di questa parte dell’Appennino quale cerniera
naturale di congiunzione tra l’arco alpino e la penisola tutta nei confronti dei
grandi uccelli veleggiatori.
La LIPU Italia e l’Associazione Altura Rapaci hanno segnalato e informato da
tempo le Istituzioni della presenza dell’areale stabile dell’Aquila reale sul
Monte Giogo di Villore, allegando le mappe satellitari che in questi anni hanno
rilevato gli spostamenti dell’aquila Gaia monitorata con GPS satellitare, così
come attestano le puntuali Relazioni aggiornate del Parco Nazionale Foreste
Casentinesi.
Le Associazioni Atto Primo, Italia Nostra, Comitato Tutela Crinale Mugellano,
attualmente aderenti alla Coalizione ambientale TESS, Transizione Energetica
Senza Speculazione, da anni segnalano agli Enti competenti la presenza di
avifauna e fauna protetta da Direttive Comunitarie e Leggi Regionali nei
territori di Villore e Corella, nell’Appennino Mugellano.
L’area Villore Corella vede la presenza riconosciuta e attestata di 7 specie
protette di chirotteri fondamentali nella catena ecologica, indispensabili per
le funzioni da loro svolte, riguardo alla salute delle foreste e dei prodotti
agricoli; dal 2023 le Associazioni e il Comitato attestano la presenza nel
torrente del Solstretto della Salamandra pezzata e di un prezioso bioindicatore
di acque di elevata qualità, il crostaceo a rischio di estinzione
Austropotamobius pallipes complex, confermata da attuale monitoraggio segnalato
al Comando Carabinieri Forestali competente.
L’habitat dell’Austropotamobius è protetto da Legge Regionale 30/2025 Allegati
in L.R. 56/200 e anche dalla Direttiva Habitat 21 maggio 1992. Siamo inoltre
prossimi alla Zona a Speciale Protezione Muraglione-Acquacheta di grande pregio
paesaggistico e naturalistico.
Il Torrente del Solstretto è anche l’habitat protetto del Gatto selvatico che
sia nel 2024 che nel 2025 è stato identificato e riconosciuto nell’ambito del
Progetto italiano scientifico sul Felis silvestris silvestris.
La scorsa settimana sono stati segnati con le X dell’abbattimento “alberi
meriggio”, memoria della Transumanza in Appennino, sul Sentiero 00 tagliato,
sbancato e interrotto, e faggi adulti dentro l’impluvio del torrente del
Solstretto le cui sorgenti scaturiscono dal monte poco più in alto.
Il Torrente del Solstretto è anche l’habitat della Salamandra pezzata e della
Salamandrina perspicillata protette da Direttive Comunitarie e Regionali.
Il torrente del Solstretto e la sua rete idrografica sono fondamentali per la
produzione del marrone biondo di Villore.
Il Solstretto è il principale alimentatore dell’acquedotto pubblico del Comune
di Vicchio di Mugello, Firenze.
Entro breve verrà sbancato un costone sopra il torrente per eliminare una curva
troppo stretta per i mezzi eccezionali, verrà abbattuta la faggeta, riempito
l’impluvio, con cosa? Con i detriti dello sbancamento del costone? Verrà tombato
nel cemento il torrente per farci passare la strada per i mezzi speciali che
trasporteranno pale eoliche alte 160 metri, prima 170 metri sopra crinali oltre
i mille metri, di cui la più vicina al torrente, è prevista proprio sopra la sua
rete idrografica e proprio sul passo dell’avifauna in migrazione del Parco
Nazionale Foreste Casentinesi.
Il passo e i crinali devono invece rimanere assolutamente liberi e l’habitat del
torrente del Solstretto deve rimanere inalterato per la conservazione della
qualità delle acque, della microflora, della microfauna e delle specie protette.
La presenza di torri eoliche su montagne e crinali con i loro ampi e profondi
basamenti di cemento con sottostanti micropali che mai verranno tolti
costituisce una grave minaccia per tutti gli uccelli rapaci e in particolar modo
per i grandi veleggiatori a priorità di conservazione quali aquile, nibbi,
pecchiaioli, falchi e grifoni; questi ultimi, per la loro grandezza e
metodologia di esplorazione del territorio effettuata anche in gruppi di
individui, sono particolarmente esposti a collisioni fatali come testimoniano le
tante morti accertate negli ultimi anni a ridosso d’impianti eolici
nell’Appennino.
La tutela di specie protette si garantisce solo con la salvaguardia e la
conservazione degli ambienti naturali.
Chiediamo urgentemente di fermare i lavori per il rispetto delle normative
tuttora vigenti in materia di tutela ambientale e di vincolo paesaggistico, dato
il disastro ambientale in atto che ha già prodotto la frana sul Giogo di Corella
e il rischio per 14 km di Sentieristica Nazionale, Europea e GEA di venire
definitivamente e irreversibilmente interrotta, cementificata e
industrializzata.
Fermiamo questo impianto industriale eolico sui confini del Parco Nazionale che
è talmente folle da essere davvero motivato solo dall’intento di acquisire un
precedente accreditato per industrializzare e devastare tutto l’Appennino.
Questo Impianto deve essere fermato per procedere a una Transizione ecologica
rispettosa della vocazione dei territori dell’Appennino Mugellano al turismo
naturalistico ed escursionistico, alla salvaguardia delle produzioni locali e
alla protezione dei confini del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, le cui
foreste sono state riconosciute come Patrimonio Mondiale UNESCO.
Comitato Tutela Crinale Mugellano – Crinali Liberi – Coalizione ambientale TESS
Transizione Energetica Senza Speculazione.
Redazione Toscana