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Genova, nuova vittoria dei portuali: nessuno sbarco per la nave carica di armamenti
Mobilitazione per la Palestina e contro la logistica delle armi. A Genova questa mattina i portuali del collettivo Calp, insieme al sindacato Usb, hanno annunciato che tre container contenenti materiale bellico, destinati a La Spezia e trasportati dalla nave Cosco Pisces, non verranno sbarcati né a Genova né a La Spezia. La compagnia Evergreen ha deciso di farli rientrare direttamente verso l’Estremo Oriente, dove erano stati inizialmente caricati. La decisione segue le ampie proteste portate avanti dai lavoratori portuali in questi mesi presso gli scali liguri: “Questa decisione rappresenta un risultato concreto dell’azione sindacale e della pressione esercitata da USB, che aveva proclamato 24 ore di astensione dal lavoro per il 5 agosto al terminal PSA Genova Prà”, scrivono i Calp che ribadiscono con forza: “Non lavoreremo per la guerra“. Redazione Italia
GENOVA: NUOVA VITTORIA DEI PORTUALI, NESSUNO SBARCO PER LA NAVE CARICA DI ARMAMENTI. RITIRATO LO SCIOPERO, “NON LAVORIAMO PER LA GUERRA”
Mobilitazione per la Palestina e contro la logistica delle armi. A Genova questa mattina i portuali del collettivo Calp, insieme al sindacato Usb, hanno annunciato che tre container contenenti materiale bellico, destinati a La Spezia e trasportati dalla nave Cosco Pisces, non verranno sbarcati nè a Genova nè a La Spezia. La compagnia Evergreen ha deciso di farli rientrare direttamente verso l’Estremo Oriente, dove erano stati inizialmente caricati. La decisione segue le ampie proteste portate avanti dai lavoratori portuali in questi mesi presso gli scali liguri: “questa decisione rappresenta un risultato concreto dell’azione sindacale e della pressione esercitata da USB, che aveva proclamato 24 ore di astensione dal lavoro per il 5 agosto al terminal PSA Genova Prà”, scrivono i Calp che ribadiscono con forza: “non lavoreremo per la guerra“. Da Genova Josè Nivoi, portuale dei Calp e di Usb. Ascolta o scarica.
Non lavoriamo per la guerra: il 5 agosto i portuali di Genova scioperano!
Genova si prepara a una giornata di sciopero contro la logistica di guerra. L’Unione Sindacale di Base Porto di Genova ha proclamato 24 ore di astensione dal lavoro per martedì 5 agosto 2025 al terminal PSA-GP, dopo aver ricevuto segnalazioni sul trasporto di materiale bellico all’interno di tre container della […] L'articolo Non lavoriamo per la guerra: il 5 agosto i portuali di Genova scioperano! su Contropiano.
Portuali di Genova: “Noi non lavoriamo per la guerra!”
Porti liguri chiusi alla filiera bellica e al genocidio: 25 luglio presidio al Comune di Genova, USB pronta allo sciopero per operazioni di carico e scarico. Dopo aver assistito al blocco da parte dei portuali del sindacato Enedep/Pame del Pireo allo scarico di acciaio destinato all’uso di guerra dalla nave Cosco Pisces diretta in Israele, abbiamo appreso che la stessa nave è diretta ai porti de La Spezia prima, dove è prevista arrivare il 25 luglio prossimo, e successivamente a Genova, per poi continuare il suo viaggio in altri porti del Mediterraneo. Sulla base di queste informazioni disponibili, che oramai si appoggiano su una rete di solidarietà tra portuali sempre più attiva in tutto il Mediterraneo, stiamo monitorando costantemente le possibili attività della nave. Al momento in cui scriviamo, non risultano attività di scarico previste dei container incriminati, né altre attività di carico di altro materiale bellico nei due porti liguri, ma seguiremo con la massima attenzione l’evoluzione delle operazioni. Nel caso la situazione dovesse cambiare e risultasse il coinvolgimento di portuali nelle operazioni di carico e scarico di questo materiale, USB Mare e Porti è pronto a dichiarare immediato sciopero rispetto a queste attività, chiamando alle mobilitazioni lavoratori e cittadini coerentemente con i principi del manifesto “Il lavoro ripudia la guerra”, preparato insieme a Ceing e sottoscritto in queste ore da molte associazioni, costituzionalisti, giuristi, avvocati ed esponenti di movimenti per la pace. La mattina del 25 luglio saremo comunque in presidio davanti alla sede del Comune di Genova: il nostro porto deve essere dichiarato off limits per le navi dirette o provenienti da Israele, affiancandoci in questa battaglia di pace e di civiltà contro il genocidio in Palestina, così come per qualsiasi altro luogo di guerra. Nel pomeriggio invece è convocata un’assemblea cittadina per denunciare il progetto di trasformare la diga foranea in un’enorme infrastruttura di guerra grazie ai soldi stanziati per il riarmo e sottratti ai servizi essenziali. Oramai il ruolo dei porti nel nuovo contesto internazionale di folle riarmo e di guerra assume un rilievo sempre maggiore: per questo USB, affiliato al WFTU/FSM, ha lanciato per il 25 settembre prossimo a Genova l’assemblea internazionale delle sigle sindacali dei portuali europei che vogliono schierarsi contro la guerra. L’obiettivo è di consolidare la rete di solidarietà e lanciare la prima giornata di iniziativa internazionale dei portuali europei contro la guerra. Noi non lavoriamo per la guerra! USB Porto di Genova Unione Sindacale di Base
Atene: No dei portuali al Pireo alle armi del Israele
"Non scaricheremo nemmeno un centimetro di questo carico omicida. I lavoratori portuali del Pireo non saranno complici quindi non scaricheremo acciaio militare dall'Ever Golden. Il porto del Pireo non è un avamposto avanzato degli Stati Uniti, della Nato, dell'Unione Europea o dei profittatori della guerra. Ci rifiutiamo di essere strumenti degli Stati Uniti, della Nato, dell'Unione Europea, di Israele, che usano le infrastrutture del nostro Paese per rimodellare il mondo ridisegnando i confini con il sangue delle nazioni e del popolo palestinese. No al coinvolgimento della Grecia. Libertà per la Palestina." Questo è il comunicato dei portuali del Pireo (Atene) che lunedì 14 luglio hanno bloccato l'Ever Golden, una nave portacontainer carica di acciaio militare destinata a Israele. Con un compagno del Sì cobas di Napoli ricostruiamo l'azione nel quadro delle mobilitazioni di portuali di molti porti europei tra cui Marsiglia, Genova e Salerno.                                
Dopo Genova presidi anche a Salerno e Reggio Calabria contro la nave della morte
La partecipata manifestazione che sabato mattina ha animato il porto di Genova ha indicato la strada: dopo che i portuali di Marsiglia si sono rifiutati di caricare sulla nave Contship Era della compagnia ZIM  munizioni destinate ad IDF, la mobilitazione di USB Porto di Genova e Calp ha avuto il grande merito di sollevare la questione a livello nazionale nel nostro Paese. La nave della morte domenica sera avrebbe dovuto far scalo al porto di Salerno, dove ugualmente è stato organizzato un presidio di protesta per controllare che non venissero caricate armi. Una forte mobilitazione che sta continuando a ottenere risultati: la Contship Era ha cambiato rotta e non ha attraccato al porto di Salerno, il presidio contro il genocidio è stato mantenuto e ha visto una numerosa partecipazione di solidali tra cui anche USB, con una delegazione di autotrasportatori del Coordinamento Autisti Riuniti che si stanno organizzando con il nostro sindacato negli ultimi mesi. La nave dovrebbe adesso fare scalo a Reggio Calabria, nel porto di Scilla: anche qui per oggi alle ore 12:30 è previsto un presidio organizzato, fra gli altri, da USB. Invitiamo tutte e tutti i solidali a partecipare. Il porto di Scilla oltretutto è uno scalo turistico e peschereccio e la presenza di una nave cargo di queste dimensioni e con un carico potenzialmente pericoloso rappresenta un rischio grave anche sul piano della sicurezza. La lotta contro le navi della morte, contro il traffico di armi negli scali portuali italiani e contro il genocidio in Palestina sta diventando di ora in ora più forte e determinata. Assume ancora più importanza in queste ore, con la nave della Freedom Flotilla che provava a forzare il blocco su Gaza per consegnare aiuti che è stata abbordata e sequestrata dall’esercito israeliano: a loro e a tutti coloro che si battono contro il genocidio va la nostra piena solidarietà. Determinazione che USB porterà anche nella giornata di sciopero generale del prossimo 20 giugno per fermare il genocidio in Palestina, denunciando le politiche di guerra del governo Meloni e le complicità della politica nostrana con lo Stato israeliano. Il giorno seguente, 21 giugno, saremo in manifestazione a Roma, ore 14:00 a Piazza Vittorio Emanuele, con le parole d’ordine che stanno accompagnando le mobilitazioni di questi mesi: abbassare le armi ed alzare i salari. Unione Sindacale di Base
VITTORIA DEI PORTUALI DI MARSIGLIA E GENOVA. RIMASTE A TERRA LE MITRAGLIATRICI, LA NAVE CARGO DIRETTA A ISRAELE VIAGGIA VUOTA
Vittoria dei lavoratori solidali con la Palestina al porto Fos-sur-mer di Marsiglia, dove i portuali francesi della CGT si sono rifiutati di caricare 14 tonnellate di munizioni e pezzi di ricambio per fucili mitragliatori israeliani su una nave cargo della compagnia ZIM diretta ad Haifa, Israele. La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”. Anche nel capoluogo ligure era stata annunciata una mobilitazione contro il genocidio e per la Palestina dai portuali del CALP e dal sindacato di base Usb. Alle 18 di questo venerdì la conferenza stampa dei portuali del CALP e di Usb Porto. Posticipato invece il presidio a domani, sabato, alle 8 del mattino al varco di Ponte Etiopia di Genova per “sorvegliare” i movimenti della nave. L’aggiornamento con Josè Nivoi, del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova e di Usb. Ascolta o scarica.
I portuali francesi impediscono l’imbarco delle armi destinate a Israele
Grande vittoria dei portuali del Golfo di Fos: sono riusciti a impedire l’imbarco di munizioni e mitragliatrici sulla nave Contship ERA della compagnia ZIM, diretta in Israele. A Genova, la nave farà scalo sabato mattina per un rifornimento tecnico. I portuali francesi ci hanno comunque chiesto di sorvegliarla per assicurarci che sia effettivamente vuota. Il lavoro portato avanti in questi anni dai portuali genovesi, ai quali si sono poi aggiunti greci, marocchini e oggi i francesi, dimostra che il coordinamento sta dando risultati concreti. Il presidio inizialmente previsto per le 15:00 di venerdì è sospeso: invitiamo tutte e tutti a partecipare alla conferenza stampa venerdì 6 giugno, alle ore 18:00 presso Music For Peace (sala Vick) e al presidio di sabato mattina, dalle ore 8:00, al Varco di Ponte Etiopia. Unione Sindacale di Base Porto di Genova Unione Sindacale di Base
Francia, i portuali si rifiutano di caricare armi dirette in Israele
I portuali in Francia si rifiutano di caricare armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova. Dopo il porto di Marsiglia, il cargo israeliano prevede un primo scalo a Genova e un secondo a Salerno, prima di tornare a Haifa, da dove è salpato il 31 maggio. Una nave cargo israeliana dovrebbe approdare oggi al porto francese di Fos-sur-Mer, vicino a Marsiglia, per imbarcare “in segreto 14 tonnellate di pezzi di ricambio per fucili mitragliatori” destinati all’esercito israeliano, hanno rivelato ieri il media d’inchiesta francese Disclose e il media irlandese The Ditch. Il sindacato dei portuali di Fos-sur-Mer ha reagito immediatamente. In un comunicato pubblicato ieri, la sezione Cgt dei portuali ha avvertito che “il container non sarà caricato sulla nave”, perché gli operatori non intendono “partecipare al genocidio in corso orchestrato dal governo israeliano”. Il container con i pezzi di ricambio per l’esercito israeliano “è stato identificato e messo da parte”, si legge nel comunicato, nel quale i portuali affermano che «il porto di Marsiglia non deve servire ad alimentare l’esercito israeliano». “I lavoratori portuali del Golfo di Fos e Marsiglia non parteciperanno al genocidio in corso orchestrato dal governo israeliano”. Così i sindacalisti francesi della Confederazione generale del lavoro (CGT) annunciano il rifiuto di caricare il cargo di armi destinato all’esercito israeliano, come rivelato dall’inchiesta congiunta del sito investigativo Disclose e il media irlandese The Ditch. “Ci hanno informato che giovedì 5 giugno avrebbero caricato dal nostro porto pezzi di ricambio per mitragliatrici che l’esercito israeliano utilizza per proseguire il massacro della popolazione palestinese” spiega il più rappresentativo sindacato francese. “Siamo a favore della pace tra i popoli e contro tutte le guerre; dopo aver avvisato datori di lavoro e autorità competenti, siamo riusciti a individuare questo container carico di componenti per munizioni prodotte dall’azienda marsigliese Eurolinks. I pallet sono stati messi da parte e i lavoratori portuali non li caricheranno sulla nave diretta a Haifa”.   Osservatorio Repressione