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Anche la Svizzera punta sul riarmo
> La scorsa settimana, il neo-consigliere federale svizzero Martin Pfister ha > tenuto una conferenza stampa presso la base militare di Bure (nel cantone > francofono di Jura, N.d.T.) per presentare le sue priorità in materia di > politica di sicurezza. Il GSsE (Gruppo per una Svizzera senza Esercito) > critica l’unilateralità della politica di difesa incentrata sugli armamenti e > sul riavvicinamento alla NATO. Solo poche settimane fa, il GSsE ha avuto uno scambio di lettere con il Consigliere federale Pfister, che già lasciava presagire che il nuovo Consiglio federale non avrebbe adottato un approccio innovativo alla politica di sicurezza. Il Dipartimento Federale della Difesa continuerà a puntare su armamenti insensati e su un riavvicinamento alla NATO che il popolo non vuole. Pfister ripete anche la narrazione del presunto esercito “sotto-armato” e la favola dell’industria della difesa in difficoltà. Spera inoltre, invano, in un chiarimento sull’acquisto del jet da combattimento F-35. “Martin Pfister sta facendo quello che ha fatto il suo predecessore: riarmare senza coraggio, usare fatti falsi e cedere alla lobby delle armi”, afferma Joris Fricker, segretario politico del GSsE. Pfister sottolinea giustamente che il diritto internazionale viene violato sempre più spesso. Tuttavia, non si esprime a favore del rafforzamento di questo stesso diritto internazionale. Peggio ancora: il consigliere federale Pfister critica le presunte sfide per l’industria degli armamenti, anche se la cooperazione svizzera in materia di armi con Israele è ancora in corso e fino a poco tempo fa i componenti delle armi svizzere venivano forniti alla Russia. “Difendere il diritto internazionale e l’industria degli armamenti allo stesso tempo è una contraddizione in termini”, riassume Fricker. Tuttavia, il GSsE prende in parola Pfister su un punto. “Sulla base delle minacce e dei pericoli, la prossima strategia di politica di sicurezza del Consiglio federale fisserà obiettivi chiari e mostrerà come possiamo raggiungerli”. Il GSsE è certo che se Pfister vuole basare la sua strategia di politica di sicurezza sulle minacce e i pericoli reali, allora nulla osta a finanziamenti aggiuntivi per la protezione contro la violenza di genere, per la lotta alla crisi climatica o per la costruzione della pace internazionale. “Se il Consigliere federale Martin Pfister effettua davvero una sobria analisi delle minacce per la sua strategia di sicurezza, allora l’esercito deve essere abolito a favore di una vera sicurezza”, aggiunge Fricker. Il GSsE parteciperà alla consultazione sulla strategia della politica di sicurezza. Inoltre, chiede ancora una volta al Consigliere federale Pfister di sottoporre il bilancio dell’esercito a una votazione popolare e di fermare immediatamente l’acquisto del caccia F-35. Traduzione dal tedesco di Thomas Schmid. Pressenza Zürich