CIA e Amministrazione Biden sapevano che IDF usava i palestinesi come “scudi umani”
Una notizia, nei giorni scorsi, è passata in sordina e senza troppo clamore.
Il 12 novembre 2025 l’agenzia britannica Reuters ha diffuso le informazioni
ottenute da due ufficiali dell’intelligence statunitense, rimasti anonimi,
secondo i quali i servizi stelle-e-strisce avevano raccolto in autonomia già
alla fine del 2024 prove dell’uso da parte israeliano di palestinesi come scudi
umani.
L’amministrazione di Joe Biden era stata informata sull’uso di scudi umani da
parte dell’esercito israeliano a Gaza. La Casa bianca sapeva che i militari
costringevano palestinesi a ispezionare tunnel o abitazioni dove si riteneva che
Hamas potesse aver piazzato esplosivi. I funzionari dell’intelligence arrivavano
a chiedersi se si trattasse di azioni isolate o di ordini dati dagli ufficiali.
Fonti governative hanno raccontato all’agenzia Reuters che le azioni israeliane,
contrarie al diritto internazionale, rappresentavano motivo di preoccupazione
per Washington, soprattutto nelle ultime settimane dell’amministrazione Biden,
alla fine del 2024. La sistematicità della procedura è stata largamente
documentata dalle testimonianze dei soldati.
Le fonti hanno rivelato che gli agenti USA avevano prove di funzionari
israeliani che discutevano di come l’IDF avesse inviato, in tunnel sotto Gaza
ritenuti potenzialmente minati, dei palestinesi con lo scopo evidente di usarli
come ‘esca’ per possibili trappole. Inoltre, queste prove sono state condivise e
discusse con la Casa Bianca, che dunque era informata delle azioni israeliane.
Le IDF hanno ribadito – come migliaia di altre volte in casi simili – che
proibiscono l’uso di questa tattica criminale, e che stanno indagando. Invece,
il governo israeliano, la CIA ed ex funzionari dell’amministrazione Biden hanno
rifiutato qualsiasi commento. Del resto, questa rivelazione peggiora la
posizione USA nei riguardi delle accuse di complicità nei crimini di guerra
israeliani.
Sempre Reuters, poco più di una settimana fa, aveva rivelato che prove di questo
tipo di violazioni erano arrivate ai vertici statunitensi, ma erano state
sostanzialmente insabbiate. Non è difficile capire perché sia avvenuto anche con
le prove sull’uso di scudi umani. Mentre intanto un nuovo documentario mostra
che il suprematismo e la mentalità genocidiaria non sono solo di Ben Gvir e
Smotrich, ma nella società israeliana sono invece maggioritari.
Breaking Ranks: Inside Israel’s War riporta le voci, alcune anche non anonime,
di militari dell’IDF che affermano con chiarezza come il diritto di guerra sia
stato completamente ignorato durante le operazioni a Gaza (anche con l’uso
sistematico di scudi umani) e di come siano stati bersagliati i palestinesi che
raggiungevano i punti di distribuzione degli aiuti umanitari.
Alcuni dei soldati intervistati hanno affermato di essere stati influenzati dal
linguaggio dei politici e dei leader religiosi israeliani. Quello che volevano
far passare era che, dopo il 7 ottobre 2023, ogni palestinese era da considerare
un “bersaglio legittimo”, non esistevano più civili. E così hanno prodotto un
genocidio, con una responsabilità politica chiara e con un intento inscritto
nella stessa natura di colonialismo di insediamento del sionismo.
Ulteriori Informazioni:
https://contropiano.org/news/internazionale-news/2025/11/16/palestinesi-usati-come-scudi-umani-silenzio-dellintelligence-usa-0188722
https://ilmanifesto.it/inchiesta-sugli-scudi-umani-palestinesi-e-su-torture-a-livelli-senza-precedenti
Redazione Italia