Un ragazzo su 5 non conosce il proprio medico di famiglia
Un’indagine condotta tra studenti degli ultimi anni delle scuole superiori
rivela un preoccupante scollamento tra le nuove generazioni e il Servizio
Sanitario Nazionale (SSN): oltre la metà non sa cos’è il ticket, 1 ragazzo su 5
non conosce il proprio medico di famiglia e oltre l’80% non ha mai usato il
Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
In controtendenza, quasi il 40% utilizza tutti i giorni strumenti di
intelligenza artificiale (IA) come ChatGPT, un dato che apre uno scenario
ambivalente: se utilizzati per cercare informazioni su temi sanitari, l’assenza
di adeguate competenze scientifiche e digitali può esporre i giovani a contenuti
fuorvianti, con possibili ripercussioni sulla loro salute e sul corretto
utilizzo dei servizi sanitari.
Alla domanda “Conoscete il vostro Medico di Medicina Generale (MMG)?”, l’83,3 %
degli studenti dichiara di averlo già incontrato, mentre il 16,7 % non sa ancora
chi sia il proprio medico di famiglia.
E anche in merito al ticket, il 53,6% degli studenti dichiara di non sapere a
cosa serva il ticket sanitario, ovvero la quota che i cittadini versano per
contribuire alle spese del SSN.
Una lacuna significativa, sulla quota a carico dei cittadini per visite, esami e
farmaci di fascia A, indispensabile a co-finanziare il SSN.
Per quanto riguarda il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), l’82,3% degli
studenti dichiara di non aver mai utilizzato il FSE né per sé né per un
familiare.
Un dato in parte spiegabile con l’età – molti sono minorenni o appena
maggiorenni – ma che rivela comunque una più ampia carenza di informazione,
anche tra chi ha pieno accesso allo strumento.
E sui 3 programmi di screening oncologici offerti gratuitamente dal SSN, solo
poco più della metà degli studenti ha risposto correttamente, identificando i
tre screening oncologici inclusi nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA):
mammella, cervice uterina e colon-retto.
Il resto del campione ha fornito risposte errate o ha ammesso di non conoscere
la risposta.
Alla domanda ”È sempre vantaggioso fare controlli periodici per tutti i
tumori?”, il 71,9% degli studenti risponde poi erroneamente che è sempre utile
sottoporsi a esami di laboratorio o strumentali per diagnosticare precocemente
qualsiasi tipo di tumore.
Quando poi si chiede gli antibiotici assunti per un’infezione delle alte vie
respiratorie (es. raffreddore), uno studente su 5 risponde “spesso”, uno su 2
“qualche volta” e il 18,9% “mai”; il 12,3% dichiara di non aver mai avuto una
infezione delle alte vie respiratorie.
E per quanto attiene all’equità di accesso ai LEA da garantire allo stesso modo
in tutte le Regioni, due studenti su tre (66,2 %), si dichiarano in totale o
parziale disaccordo; il 21,1 % resta neutrale e il 12,7 % ritiene che il SSN sia
uniforme su tutto il territorio nazionale.
Infine, in merito all’uso di ChatGPT o applicazioni simili, il 37,2% degli
studenti usa quotidianamente tali strumenti e il 36,5% sporadicamente.
Segno che l’intelligenza artificiale sta diventando parte integrante della
quotidianità delle nuove generazioni. Tuttavia, questa diffusione non è
accompagnata da un’adeguata alfabetizzazione all’uso critico e consapevole,
soprattutto in ambito scientifico o sanitario.
“I risultati della survey, ha sottolineato Nino Cartabellotta, presidente della
Fondazione GIMBE, restituiscono un quadro di luci e ombre.
I giovani sono in larga parte consapevoli delle diseguaglianze regionali in
sanità. Mancano però conoscenze specifiche sugli screening oncologici offerti
dal SSN e 7 studenti su 10 sono convinti che eseguire test diagnostici in
maniera indiscriminata equivalga sempre a “più salute”.
Altri dati evidenziano criticità importanti: la scarsa conoscenza circa il
corretto uso degli antibiotici per infezioni respiratorie e le lacune del
passaggio di consegne tra pediatra medico di famiglia.
In sintesi la survey conferma la necessità di trasferire già in età scolastica
una solida cultura della prevenzione, della promozione della salute e dell’uso
consapevole del SSN.
La difesa del diritto costituzionale alla tutela della salute deve coinvolgere
anche le nuove generazioni, già a partire dall’età scolastica”.
Per questo, GIMBE nel gennaio 2023 ha avviato il progetto “La Salute tiene
banco” per offrire agli studenti strumenti concreti per diventare cittadini
consapevoli, in grado di tutelare la propria salute e riconoscere il valore del
SSN.
Ad oggi, il progetto ha coinvolto oltre 5.500 studentesse e studenti degli
istituti superiori di tutta Italia. Durante gli incontri, i partecipanti hanno
risposto a quiz interattivi su temi cruciali come il funzionamento del SSN, la
prevenzione e l’uso degli strumenti digitali.
Nel periodo ottobre 2024-marzo 2025 la Fondazione GIMBE ha realizzato 33
incontri in 30 istituti scolastici di varie città italiane: Alanno (PE), Bari,
Bologna e provincia, Cesena, Chiavari (GE), Cuneo, Ferrara, Foggia, Modena,
Parma e provincia, Piacenza, Ravenna e Roma.
“Vogliamo espandere il progetto La Salute tiene banco, ha dichiarato
Cartabellotta, anche alle aree più remote del Paese, per offrire a tutti
l’opportunità di conoscere i propri diritti e doveri e come prendersi cura della
propria salute. Per questo abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding, attiva
fino al 13 giugno.
Abbiamo bisogno del supporto di tutti: insieme possiamo crescere una nuova
generazione di cittadini consapevoli, capaci di proteggere il bene più prezioso
che hanno: la salute”.
E sempre in tema di sanità, si segnala che l’Istituto Tedesco Qualità e Finanza
(ITQF), che conduce indagini di mercato finalizzate ad analizzare l’aspetto
economico e qualitativo delle aziende attive in diversi settori, ha pubblicato
nei giorni scorsi la seconda edizione della ricerca “Ospedali di Eccellenza”,
non una classifica, ma un database con diversi parametri in grado di valutare
aspetti importanti come l’igiene e l’accessibilità, permettendoci di verificare
come si è curati nei diversi ospedali italiani per le diverse patologie e come
funzionano i centri attorno a noi:
https://istituto-qualita.com/ospedali-di-eccellenza-2025/.
Qui per approfondire l’indagine di GIMBE:
https://www.gimbe.org/pagine/341/it/comunicati-stampa.
Giovanni Caprio