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Forum internazionale: “I movimenti generazionali possono porre fine alla corruzione sistemica? Lezioni da Nepal, Indonesia e Filippine”
> Le proteste guidate dai giovani della Generazione Z (nati tra il 1997 e il > 2012, Ndt.) si stanno diffondendo in tutto il mondo, provocando la caduta di > governi e causando grandi sconvolgimenti politici. Al centro di questa ondata psico-sociale c’è il risveglio di una generazione stanca delle pratiche corrotte della classe politica radicata al potere, insieme ai disordini socio-economici e alla percezione di discriminazione e mancanza di opportunità future per i giovani. Al di là dell’esigenza di un rinnovamento politico, c’è una forte richiesta di coerenza e di comportamento integro, una richiesta di detronizzare l’ipocrisia sistemica di coloro che abusano del loro potere e spendono i fondi pubblici come se fossero propri. Sono i “walang hiya” in filippino, i ‘malu’ in bahasa indonesiano e i “लाज नलाग्नु” (laj nalagnu) in nepalese, che ostentano spudoratamente i loro eccessi a spese della gente comune che riesce a malapena a sopravvivere in una democrazia. Di fronte a questi eventi, sorge la domanda se si tratti solo di una serie di esplosioni catartiche o della possibilità di cambiamenti profondi e duraturi. Per affrontare in tempo reale questa questione di profondo significato storico, il 28 ottobre si terrà un Forum Internazionale dal titolo “I movimenti generazionali possono porre fine alla corruzione sistemica? Lezioni dal Nepal, dall’Indonesia e dalle Filippine”. L’obiettivo principale del forum è quello di ottenere informazioni accurate e stimolare il dibattito su questi significativi movimenti generazionali, contribuendo alla trasformazione della storia contemporanea con proposte realizzabili per un cambiamento sistemico duraturo. L’evento è un’iniziativa collaborativa del World Humanist Forum (WHF), del World University Network for Innovation for Leaders (WUNI-L), degli uffici relazioni internazionali e collegamenti esterni di università partner quali la Baguio City Central University, la Urdaneta City University, la Negeri Malang University (UM), la Bandung Islamic University e la Tarlac Agricultural University, dell’agenzia stampa internazionale Pressenza e di Humanists Nepal. Questa convergenza riunirà giornalisti, attivisti, educatori, studenti, sostenitori della pace, ricercatori, responsabili politici, leader giovanili e parti interessate della società civile per esaminare un momento critico nelle società e nella governance. Più di 500 studenti, docenti e amministratori di varie istituzioni educative hanno confermato la loro partecipazione. A loro si uniranno membri partner del Movimento Umanista provenienti da diversi continenti. Questi contributi forniranno la prospettiva delle nuove generazioni come protagoniste principali degli eventi attuali. Il programma vedrà la partecipazione di relatori quali la professoressa Tasya Aspiranti e il professor Surya Desismansyah Eka, entrambi indonesiani, gli attivisti umanisti Tulsi Maya Sigdel e Raghu Ghimire dal Nepal, mentre per analizzare il fenomeno dalle Filippine interverranno il sindaco di Baguio City, l’onorevole Benjamin Magalong, il dottor Sonny Soriano (WUNI-L) e il coordinatore generale dell’evento, decano della Scuola di specializzazione e responsabile delle relazioni internazionali della Central University di Baguio City, la dottoressa Genevieve B. Kupang. Ci saranno anche contributi da varie parti del mondo. Antonio Carvallo, Dorothy Adenga, Remigio Chilaule e Javier Tolcachier, membri del Segretariato del Forum Umanista Mondiale, parteciperanno alle sessioni dal Regno Unito, dal Kenya, dall’Argentina e dal Mozambico. Il dottor Godfrey G. Mendoza, supervisore educativo II del CHED-CAR e responsabile del Servizio Affari Internazionali, parteciperà dalle Filippine. La signora Sheena Pearl L. Pangda sarà responsabile delle presentazioni, mentre il messaggio di chiusura sarà pronunciato dal presidente della Rete Mondiale delle Università per l’Innovazione (WUNI-I), il dottor Robert Frederick Hayden, e da Remegio Van Eys Chilaule (WHF, Mozambico). Il Forum avrà inizio alle 19:00 (ora delle Filippine) del 28 ottobre, che corrisponde alle ore 13:00 in Italia (CET). Le conclusioni del forum saranno presentate alla prossima 4a Assemblea del Forum Umanista Mondiale che si terrà il 6 e 7 dicembre di quest’anno. Lo spirito è che esse serviranno come fonte di riflessione e ispirazione per le azioni di cambiamento in corso e allo stesso tempo come base per future ricerche accademiche. È possibile accedere alle sessioni del Forum internazionale a questo link (password 571546). Oppure potete accedere a questo link: https://heyzine.com/flip-book/4d4d67a6b9.html. Il codice QR è riportato di seguito.             -------------------------------------------------------------------------------- Traduzione dall’inglese di Thomas Schmid con l’ausilio di traduttore automatico. Pressenza IPA
Filippine, proteste contro il progetto di una diga sul fiume Kaliwa
RICHIESTA DI ANNULLAMENTO IMMEDIATO DEL PROGETTO La coalizione Stop Kaliwa denuncia con forza l’approvazione di ulteriori 3,1 miliardi di Pesos filippini per il progetto di una diga sul fiume Kaliwa (30 km a est della capitale Manila, N.d.R), aumentando il suo costo totale a 15,3 miliardi di pesos. Questa decisione, promossa dal Consiglio dell’Autorità nazionale per l’economia e lo sviluppo (NEDA), sotto il presidente Ferdinand Marcos Jr, ignora palesemente le questioni gravi e irrisolte che riguardano il progetto. Il Sistema Idrico e Fognario Metropolitano di Manila ha ripetutamente violato i requisiti essenziali del suo certificato di conformità ambientale. Il progetto continua senza soddisfare le condizioni intese a salvaguardare l’ambiente, le popolazioni indigene e le comunità locali; un tradimento della fiducia pubblica e della tutela ambientale. > “Mi chiedo perché sono stati aumentati i fondi se la Commissione Nazionale per > i Popoli Indigeni ha già violato molte leggi in materia di consulta previa > delle popolazioni locali (FPIC). Non dovrebbe aumentare i fondi, ma fermare la > diga di Kaliwa”, ha affermato Marcelino Tena, un leader tribale. Il presidente > Marcos ha detto che il cambiamento climatico dovrebbe essere protetto, ma ora > è lui ad aumentarlo.” Il processo di consenso libero, preventivo e informato (FPIC), una salvaguardia vitale per i diritti degli indigeni, è stato gravemente violato. Il consenso è stato ottenuto attraverso processi manipolati pieni di irregolarità, ignorando le vere preoccupazioni e l’opposizione delle comunità Dumagat-Remontado. “Contrariamente a quanto dice Marcos, è stata aggiunta un’area dove la terra ancestrale dei nostri nativi Dumagat sarà distrutta”, ha denunciato Ma. Clara Dullas, presidente di K-GAT, un’organizzazione femminile nella Sierra Madre. Nonostante le evidenti violazioni legali ed etiche, non è stato pubblicato alcuno studio ambientale aggiornato che rifletta il grave impatto ecologico e sociale del progetto. Non sono state condotte vere e proprie consultazioni pubbliche. Le comunità locali rimangono disinformate o deliberatamente escluse. Diamo anche l’allarme per l’esborso anomalo della cosiddetta “tassa di disturbo” di 160 milioni di pesos. Il processo manca di trasparenza, scavalca la consultazione delle comunità e alimenta la divisione tra i popoli indigeni, una chiara tattica per indebolire la legittima resistenza. > “Questa mossa del presidente è deludente. Il Sistema Idrico e Fognario > Metropolitano di Manila e la Cina stanno festeggiando, mentre noi stiamo dando > la vita per proteggere la nostra terra e la nostra tribù “, ha affermato Ramcy > Astoveza. “Spero che quest’anno, prima di negoziare con la nostra terra, > parlino prima con noi.” Anche l’irresponsabilità finanziaria del governo è sotto esame. Il progetto è sintomatico di un modello di costi delle dighe gonfiati e di un debito estero insostenibile. > Conrad Vargas di PICOPI cita studi globali: “Ciò che dice lo studio della > Commissione mondiale sulle dighe è corretto. Il costo sta aumentando di quasi > il 200% rispetto all’originale.” Avverte: “Ogni filippino sopporterà l’onere > di pagare questo debito. Mettiamo in discussione la legittimità di queste > decisioni alla Corte Suprema.” Il Presidente Marcos Jr. non si è presentato durante la marcia di Alay Lakad (processione religiosa che si svolge durante la Settimana Santa, N.d.R.)  di 9 giorni nel 2023, dove le comunità indigene e non indigene hanno camminato per la giustizia e hanno chiesto la sua attenzione. Oggi lo esortano di nuovo ad ascoltare le persone che ha promesso di servire. > “Chiediamo al presidente Marcos Jr. di annullare immediatamente il progetto > della diga di Kaliwa, interrompere tutte le attività di costruzione e avviare > un dialogo autentico con le comunità colpite. Le nostre foreste, i fiumi, le > culture e vite non sono in vendita. Chiediamo soluzioni sostenibili e > incentrate sulle comunità per le esigenze idriche di Metro Manila, non > progetti distruttivi che violano i diritti umani e il dominio ancestrale”. Fermiamo subito la diga di Kaliwa! Proteggiamo le nostre foreste, difendiamo i diritti degli indigeni! ——— STOP Kaliwa Dam Network (SKDN) è una coalizione di varie organizzazioni locali e nazionali, istituzioni e gruppi indigeni che si oppongono e si battono attivamente contro la costruzione del controverso New Centennial Water Source-Kaliwa Dam nella catena montuosa della Sierra Madre meridionale nelle Filippine. Traduzione dall’inglese di Filomena Santoro. Revisione di Thomas Schmid. Pressenza Philippines