In piazza oggi a Roma contro la criminalizzazione del dissenso
In vista del voto per convertire in legge il decreto 48/2025, detto “Sicurezza”,
Amnesty International ha annunciato l’adesione alle manifestazioni in programma
in tutto il paese contro tale provvedimento
Italia, Amnesty International: “La nuova durissima legge che criminalizza la
protesta pacifica e aumenta i poteri delle forze di polizia dev’essere respinta”
Mentre il parlamento italiano si appresta a votare per tradurre in legge un
decreto governativo che pone limitazioni senza precedenti al diritto alla
protesta pacifica, Amnesty International ha annunciato l’adesione alle
manifestazioni in programma in tutto il paese contro tale provvedimento.
“Oggi manifestiamo per chiedere al parlamento di votare contro questa
legislazione repressiva. La Costituzione italiana prevede che i decreti debbano
essere usati solo in caso di situazioni straordinarie o urgenti anziché per
aggirare il controllo parlamentare. L’adozione del ‘decreto sicurezza’ ad aprile
ha destato preoccupazione circa l’aumento delle pratiche autoritarie da parte
del governo italiano”, ha dichiarato Esther Major, vicedirettrice di Amnesty
International per le ricerche sull’Europa.
“Se venisse approvata, questa durissima legge introdurrebbe nuovi reati come
l’‘occupazione illegale di proprietà’ e aumenterebbe spudoratamente le tutele
per le persone potenti. Contemporaneamente, espanderebbe i poteri delle forze di
polizia e fornirebbe sostegno finanziario agli agenti che dovessero subire
procedimenti giudiziari per atti inerenti al servizio”, ha aggiunto Major.
“La nuova legge andrebbe a creare un ambiente ostile in cui le persone che
intendono esercitare il loro diritto alla protesta pacifica pagherebbero un alto
prezzo. Autorizzerebbe un ulteriore bavaglio nei confronti del dissenso delle
persone attiviste per la giustizia climatica, per quelle in povertà, per le
persone migranti e per altre persone razzializzate, che subirebbero le
conseguenze dell’impatto discriminatorio del provvedimento. Siamo di fronte a
un’indebita limitazione dei diritti, come quelli alla libertà di espressione e
di raduno pacifico e alla libertà personale. Le disposizioni della legge non
sono conformi al diritto internazionale dei diritti umani e devono essere
respinte con decisione”, ha concluso Major.
Ulteriori informazioni
Il decreto legge 48/2025, intitolato “Disposizioni urgenti in materia di
sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime
dell’usura e di ordinamento penitenziario”, è entrato in vigore il 12 aprile e
dev’essere approvato entro 60 giorni, pena la decadenza. Il voto finale è
previsto entro il 10 giugno.
La decisione del governo di presentare un decreto, pressoché identico al
precedente disegno di legge bloccato in parlamento, è stata criticata da esperti
di diritto costituzionale. Relatori speciali delle Nazioni Unite hanno espresso
preoccupazione circa il mancato rispetto dei diritti umani da parte di molte
delle disposizioni del decreto.
In base alla nuova legge, chiunque “occupa un immobile destinato a domicilio
altrui” potrà subire una condanna fino a sette anni di carcere (art. 10).
Bloccare la circolazione stradale potrà comportare una condanna fino a due anni
di carcere (art. 14).
Alcune norme avranno un impatto sproporzionato sulle persone manifestanti, che
saranno criminalizzate con pene maggiori e attraverso l’aggiunta di nuove
circostanze aggravanti ai reati esistenti. I poteri delle forze di polizia
saranno ampliati e le pene per i reati contro i pubblici ufficiali saranno
inasprite.
Amnesty International Italia prenderà parte alla manifestazione contro la
conversione in legge del decreto 48/2025, in programma oggi a Roma con partenza
alle 14 da piazza Vittorio Emanuele II.
Qui puoi firmare l’appello per proteggere il diritto di protesta in Italia
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