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CARCERE: 150 DETENUTI IN RIVOLTA NEL PENITENZIARIO DI COMO, “UN FATTO DRAMMATICAMENTE ANNUNCIATO”
Altissima tensione nel carcere di Como dove, nella tarda serata di giovedì, “sarebbe stato sventato un tentativo d’evasione”. Pochissime le notizie filtrate dal carcere Bassone, se non le veline della polizia penitenziaria, in cui si parla “disordini da parte di circa 150 detenuti e di contusi tra agenti e reclusi“. “Purtroppo non siamo stupiti di quanto è accaduto”, – afferma Fabrizio Baggi, compenente della direzione nazionale di Rifondazione Comunista ai microfoni di Radio Onda d’Urto – “da anni denunciamo le condizioni disumane nelle quali versano le persone private della libertà personale all’interno della stragrande maggioranza delle carceri italiane e, in modo particolare, nella nel penitenziario di Como che, come è risaputo, è uno dei peggiori sul piano del sovraffollamento, della mancanza pressoché totale di attività di reinserimento sociale, della mancanza di personale qualificato come psicologi e mediatori culturali”. Fabrizio Baggi, compenente della direzione nazionale di Rifondazioe Comunista. Ascolta o scarica
Marocco. Generazione Z 212 e le proteste giovanili: dalle reti digitali alle strade
Nell’autunno del 2025, il Marocco ha assistito a un vasto movimento di protesta guidato dai giovani, che ha riportato al centro del dibattito nazionale questioni fondamentali come la giustizia sociale, i diritti basilari e la legittimità politica. Il movimento – conosciuto come Generazione Z 212, in riferimento al prefisso telefonico […] L'articolo Marocco. Generazione Z 212 e le proteste giovanili: dalle reti digitali alle strade su Contropiano.
Madagascar: la rivolta di un popolo contro corruzione e miseria
Il Madagascar è una delle isole più affascinanti del pianeta ma è anche uno dei paesi più poveri del mondo. Da decenni la popolazione sopravvive tra disoccupazione, fame e servizi essenziali precari. La ricchezza naturale e turistica del Paese non si è mai tradotta in benessere diffuso: al contrario, le […] L'articolo Madagascar: la rivolta di un popolo contro corruzione e miseria su Contropiano.
MADAGASCAR IN RIVOLTA: GEN-Z CACCIA IL PRESIDENTE RAJOELINA, MILITARI ANNUNCIANO LA PRESA DEL POTERE
Rivolta in Madagascar. Dopo settimane di proteste e oltre 30 morti in piazza, l’Assemblea nazionale del Parlamento magascio ha votato per l’impeachment nei confronti del presidente Andry Rajoelina per diserzione dal servizio. La risoluzione votata ieri, martedì 14 ottobre, è stata approvata con 130 voti a favore, ben al di sopra della soglia costituzionale dei due terzi richiesta dalla Camera composta da 163 membri. Dopo settimane di manifestazioni contro il governo del Paese insulare, Rajoelina – rifugiatosi in un “luogo sicuro” – ha respinto il voto in quanto “privo di qualsiasi base giuridica”, mentre l’unità militare d’elite scesa in piazza con i manifestanti ha dichiarato di aver preso il potere dopo il voto di impeachment. L’unità militare d’élite è la stessa che ha consegnato le chiavi del potere a Rajoelina 16 anni fa, quando a essere scalzato di sella fu l’allora capo di Stato Marc Ravalomanana. Rajoelina si sarebbe imbarcato a bordo di un aereo militare francese diretto all’isola della Réunion. I manifestanti, i cui protagoni sono soprattutto giovani e giovanissimi, da settimane protestano contro la corruzione, povertà e disparità sociali in Madagascar. Il movimento “25 settembre”, giorno in cui sono iniziate le proteste contro i continui blackout e la mancanza d’acqua, si sono trasformate rapidamente in una rivolta contro la corruzione e la mala gestione del Paese. Martedì la Corte Suprema del Madagascar ha invitato il colonnello Michael Randrianirina, comandante dell’esercito che aveva annunciato la presa del potere da parte dei militari dopo aver guidato una rivolta a sostegno dei manifestanti della Generazione Z, ad assumere la carica di nuovo presidente del Paese. Il punto della situazione con Marco Trovato, direttore editoriale della rivista Africa. Ascolta o scarica.
Madagascar. Una rivolta popolare e giovanile contro la povertà e per riforme profonde
Riceviamo e pubblichiamo dal Madagascar la corrispondenza di un lettore di Contropiano La situazione nella capitale Tananarivo è caotica e le notizie ultime parlano del Presidente Andry Rajolina che potrebbe essersi rifugiato nell’ambasciata francese. Poco fa un piccolo aereo proveniente dal Madagascar è atterrato a Mauritius dopo essere stato respinto […] L'articolo Madagascar. Una rivolta popolare e giovanile contro la povertà e per riforme profonde su Contropiano.
VENEZIA: OCCUPATO L’HILTON, LA CATENA DI RESORT CHE OSPITA I MILITARI ISRAELIANI IN VACANZA IN ITALIA
Decine di attivisti e attiviste del centro sociale Rivolta di Marghera e del laboratorio climatico Pandora hanno occupato nel pomeriggio di sabato la hall dell’albergo Hilton Garden Inn a Mestre, Venezia. La catena di resort di lusso è la stessa che in Sardegna e nelle Marche ha dato ospitalità a militari israeliani, venuti in Italia per “decomprimere” dal genocidio portato avanti a Gaza. “Hilton ospita chi ha le mani sporche del sangue palestinese“, recita la scritta sul grande striscione srotolato all’interno dell’ingresso dell’albergo in cui attiviste e attiviste hanno presenziato per circa un’ora. Il collegamento con Sebastiano del centro sociale Rivolta di Marghera (VE). Ascolta o scarica.
Cinque tesi sulla situazione in Nepal
Se la tua casa non è pulita, le formiche entreranno dalla porta e attireranno i serpenti. La crisi in Nepal si è aggravata all’inizio di settembre, facendo cadere il governo di centro-destra del primo ministro KP Oli. Lo stimolo immediato è stata la regolamentazione e il divieto dei social media il […] L'articolo Cinque tesi sulla situazione in Nepal su Contropiano.
La rivolta della Gen-Z in Nepal riguarda lavoro, dignità. E un modello di sviluppo fallito
Kathmandu è sull’orlo della crisi non a causa di “app”, ma perché una generazione cresciuta con la promessa di democrazia e mobilità sociale si è scontrata con un sistema economico e politico che continua a chiudere ogni porta. Il grilletto immediato è stato normativo: il governo ha ordinato a 26 […] L'articolo La rivolta della Gen-Z in Nepal riguarda lavoro, dignità. E un modello di sviluppo fallito su Contropiano.
LEVANTE: APPROFONDIMENTO SULLA SITUAZIONE POLITICA IN BANGLADESH A UN ANNO DALLA RIVOLTA DEL LUGLIO 2024. INTERVISTA A ROMANE CAUQUI
Levante: la puntata di luglio 2025 dell’approfondimento mensile di Radio Onda d’Urto sull’Asia orientale, in onda all’interno di “C’è Crisi”, trasmissione dedicata agli scenari internazionali in onda ogni giovedì dalle ore 20 alle ore 21. In collegamento Dario Di Conzo, collaboratore di Radio Onda d’Urto, co-curatore di “Levante”, assegnista di ricerca alla Scuola Normale Superiore e docente a contratto all’Università Orientale di Napoli, e Romane Cauqui, dottoranda in Scienze politiche e sociali alla Scuola Normale Superiore, dove si occupa di condizioni di lavoro nel settore dell’abbigliamento nelle catene di produzione globali in Bangladesh e in Turchia. Romane Cauqui si è collegata con noi direttamente da Dacca. Con Romane Cauqui abbiamo parlato della storia recente e dell’attualità del Bangladesh, dove la ricercatrice si trova in questo momento proprio per condurre il proprio studio. In un primo momento le abbiamo chiesto una panoramica sulla realtà di questo paese del quale si sente parlare poco sui media alle nostre latitudini. L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo. Le manifestazioni, guidate dagli studenti, sono scoppiate in un primo momento per protestare prima contro un sistema di quote nei concorsi pubblici. Una repressione violenta da parte delle autorità ha però contribuito a trasformare la mobilitazione in un movimento nazionale contro l’autoritarismo. Il 5 agosto 2024, la prima ministra Sheikh Hasina, al potere da oltre 15 anni, ha lasciato il Paese. Questi eventi hanno aperto un nuovo capitolo nella vita politica del Bangladesh, che a distanza di un anno si sta ancora definendo. Da un anno, al potere c’è un governo provvisorio guidato da Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace e figura di spicco dell’opposizione ad Hasina. Il governo di transizione è incaricato di portare a termine alcune riforme strutturali e di creare delle commissioni tematiche (sul lavoro, sulle questioni di genere, sulla riforma strutturale). Il lavoro dell’esecutivo risulta però molto lento e sta ricevendo critiche da tutte le forze politiche. In generale, si registra una forte frammentazione politica e, mentre si preparano le celebrazioni del primo anniversario della rivolta dell’estate 2024, tensioni e violenze tra gruppi e fazioni politiche diverse sono in aumento. La puntata di luglio 2025 di “Levante” su Radio Onda d’Urto con Dario Di Conzo e Romane Cauqui, dedicata alla situazione politica in Bangladesh. Ascolta o scarica.