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MIGRANTI: LA LIBIA ARRESTA ALMASRI, IL TORTURATORE DI MIGRANTI COCCOLATO DAL GOVERNO ITALIANO
La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la ratifica e l’esecuzione del trattato sulla deportazione delle persone detenute tra l’Italia e la Libia, dove la Procura libica ha ordinato la detenzione di Osama Al-Masri, il torturatore libico, e il suo rinvio a giudizio con l’accusa di tortura di detenuti e della morte di uno di loro sotto tortura. Si tratta dello stesso Almasri su cui pendono accuse analoghe della CPI; fermato a gennaio in Italia, era stato liberato e caricato in tutta fretta da Governo e Servizi italiani su un aereo di Stato e riportato, sano e salvo, in Libia. L’ordine di carcerazione preventiva dell’ex dirigente della polizia giudiziaria a Tripoli – di fatto, uno dei ras dei lager per migranti – segue gli interrogatori e la raccolta di elementi su violazioni dei diritti dei migranti nella principale struttura di riforma e riabilitazione della capitale. ‘Felice per l’arresto, ma per Italia è una figuraccia’, commenta Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana, da anni residente in Italia e vittima delle torture di Almasri, che annuncia oggi la volontà di chiedere un risarcimento al Governo italiano, mentre +Europa vuole le dimissioni di Nordio. Su Radio Onda d’Urto Alice, Baobab di Roma, realtà impegnata da 10 anni al fianco dei migranti arrivati in Italia dopo essere transitati, in gran parte, proprio dai lager libici di Almasri e degli altri gerarchi, foraggiati dall’Unione Europea. Ascolta o scarica
PALESTINA: GLI USA ANNUNCIANO UN NUOVO ACCORDO SULLE TREGUA MENTRE ISRAELE CONTINUA IL GENOCIDIO
“Credo che siamo sul punto di inviare un nuovo accordo preliminare sulla tregua a Gaza che, si spera, verrà consegnato oggi. Ho ottime sensazioni sul fatto che si arriverà a una risoluzione di lungo termine” ha dichiarato l’inviato speciale Usa Witkoff. Ma intanto, sul campo, il genocidio nella Striscia prosegue. Solo nelle ultime 24 ore l’esercito israeliano ha ucciso almeno 67 palestinesi; alcune decine di queste persone sono state massacrate in raid che hanno preso di mira una scuola-rifugio e un’abitazione a Jabalia, nel nord. Un’altra strage è stata provocata da una serie di attacchi israeliani su edifici residenziali nel campo profughi di Al-Bureji. Questo mentre Israele – con la copertura degli Stati Uniti – istituisce una finta ong militarizzata per escludere le organizzazioni internazionali dalla distribuzione degli aiuti. La finta ong ha creato proprio ieri un nuovo centro di distribuzione militarizzato tra Rafah e Khan Yunis, nel sud. Intanto il relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alimentazione, Michael Fakhri, afferma che Israele ha portato Gaza allo “stadio più pericoloso della fame” e che gli effetti dureranno per generazioni, sottolineando ancora una volta che quanto sta accadendo costituisce “genocidio, fame, crimine contro l’umanità e grave violazione dei diritti umani” Nel frattempo, anche nella Cisgiordania Occupata continuano arresti arbitrari, demolizioni e aggressioni da parte di coloni e soldati israeliani. La Corte Penale Internazionale valuta mandati di cattura contro i ministri dell’ultradestra Smotrich e Ben Gvir, mentre cresce la pressione internazionale. Il commento, ai microfoni di Radio Onda d’Urto, di Shukri Hrub dell’UDAP, l’Unione Democratica Arabo Palestinese. Ascolta o scarica