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MIGRANTI: MEDITERRANEA SAVING HUMAN SOTTO ACCUSA PER UN SALVATAGGIO. È IL PRIMO PROCESSO A UN’ONG IN ITALIA
Per la prima volta in Italia un’ONG rischia il processo per aver soccorso e salvato migranti nel mediterraneo. Il salvataggio di vite umane nel Mediterraneo centrale è diventato terreno di scontro politico e giudiziario. Per la prima volta in Italia, un’organizzazione non governativa – Mediterranea Saving Humans – e l’equipaggio della nave Mare Jonio saranno processati con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare aggravato da presunto profitto economico. I fatti risalgono all’11 settembre 2020, quando l’equipaggio intervenne per soccorrere 27 persone abbandonate per oltre un mese sulla prua metallica di una petroliera danese, la Maersk Etienne. Il caso, già allora al centro dell’attenzione internazionale, si trasforma in un processo che inizierà il 21 ottobre. Tra gli elementi che pesano sulla decisione del Tribunale di Ragusa c’è anche una donazione posteriore da parte della compagnia armatoriale all’ONG, interpretata dalla procura come presunta “ricompensa”, e dunque come aggravante. Ad aumentare l’ambiguità della situazione è la presenza, tra gli atti, di intercettazioni, pedinamenti e vere e proprie attività di profilazione da parte dei servizi di sicurezza italiani. Eppure, nonostante il processo e le minacce, Mediterranea rilancia: una seconda nave, la Sea-eye 4, è pronta a partire. «Questi processi servono a farci smettere. Noi raddoppiamo», dichiara Luca Casarini, capomissione e fondatore di Mediterranea Saving Human ai microfoni di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica.