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Impunità 1967-2025
Oggi vi racconto una storia degli anni Sessanta che illumina, con brutalità, ciò che sta accadendo a Gaza. È la storia di una nave americana ridotta a un relitto fumante, con decine di morti a bordo. Una vicenda capace di incendiare la politica mondiale, ribaltare alleanze, ridisegnare il Mediterraneo. Invece […] L'articolo Impunità 1967-2025 su Contropiano.
Ospedali da attrezzare per la guerra in Francia e Germania. E in Italia?
L’austerità europea è stata resa ancora più stringente col nuovo Patto di Stabilità. Vari paesi – tra cui l’Italia – sono ancora sotto procedura d’infrazione, la Francia registra forti tensione sui propri titoli di stato, persino in Germania viene spesso denunciato lo stato increscioso in cui si trovano infrastrutture ed […] L'articolo Ospedali da attrezzare per la guerra in Francia e Germania. E in Italia? su Contropiano.
IlFattoQuotidiano: Davanti a giovani soldati intrisi di disimpegno morale, si diserti il bellicismo. A partire dalla scuola
DI PASQUALE PUGLIESE PUBBLICATO SU IL FATTO QUOTIDIANO IL 31 AGOSTO 2025 Ospitiamo con piacere sul nostro sito l’interessante articolo scritto da Pasquale Pugliese pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 31 agosto 2025 in cui, nel lanciare la campagna sull’esonero di attività con militari nelle scuole da parte dei genitori e il documento “Noi siamo docenti Pacefodai“, viene ribadito quanto l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denuncia da due anni a questa parte, vale a dire un pericolosissimo processo di occupazione degli spazi del sapere e della formazione da parte delle Forze Armate e di strutture di controllo. Che fare, dunque, di fronte all’invasione militare dei luoghi della formazione? Due cose, principalmente: contrastarla, usando gli strumenti che mette a disposizione l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, come il documento proposto ai collegi dei docenti per rifiutare la partecipazione degli studenti ad attività militari; superarla, promuovendo ovunque percorsi di educazione alla pace per studenti e studentesse e di formazione alla nonviolenza, dal micro al macro, per insegnanti…continua a leggere su www.ilfattoquotidiano.it.
4 soldati israeliani dispersi, altri uccisi nel quartiere di Zeitoun, a est di Gaza
I media israeliani hanno riportato che 4 soldati sono dispersi e altri sono stati uccisi e feriti a Gaza, nel corso di una vasta imboscata tesa dalle Brigate Qassam per catturare soldati israeliani nel quartiere di Zeitoun, a est della Città di Gaza. Fonti hanno riferito che l’operazione è iniziata […] L'articolo 4 soldati israeliani dispersi, altri uccisi nel quartiere di Zeitoun, a est di Gaza su Contropiano.
Ucraina. Copertura aerea Usa ma soldati europei sul campo per renderla “un porcospino”
Continuano a circolare ipotesi sul sistema di sicurezza di cui dovrebbe usufruire l’Ucraina per trasformarsi nel “porcospino d’Europa” vagheggiato dalla Von der Leyen. L’idea di uno stato ipermilitarizzato alla frontiere orientali dell’Europa – che rende Kiev sempre più simile a Israele – continua a sollecitare le ambizioni più guerrafondaie dei […] L'articolo Ucraina. Copertura aerea Usa ma soldati europei sul campo per renderla “un porcospino” su Contropiano.
Due cazzari a contatto
Dunque, la situazione è questa, capite? È un po’ come quando ti ritrovi in mezzo a una strada e da una parte c’è un’auto che va contromano e dall’altra c’è un autobus che non si ferma alle fermate. Da che parte ti butti? Da una parte c’è Macron, che è […] L'articolo Due cazzari a contatto su Contropiano.
Pireo. Attesa e rifiutata una nave da crociera con soldati israeliani
Il 14 agosto mobilitazione al porto del Pireo contro l’attracco della nave da crociera che trasporta soldati israeliani. Non è gradito! Giovedì 14 agosto mobilitazione al porto del Pireo contro l’attracco della nave da crociera che trasporta soldati israeliani. Non è gradito! Rimandalo indietro! La Grecia non diventerà un luogo […] L'articolo Pireo. Attesa e rifiutata una nave da crociera con soldati israeliani su Contropiano.
Due soldati israeliani arrestati in Belgio per crimini di guerra a Gaza
La polizia federale belga ha arrestato due soldati israeliani al festival Tomorrowland, in seguito a una denuncia della Fondazione Hind Rajab e del Global Legal Action Network. I due sono sospettati di aver commesso crimini di guerra nella Striscia di Gaza. La Fondazione è stata creata in memoria di Hind Rajab, una bambina di sei anni di Gaza. Intrappolata in auto con la famiglia, circondata dai carri armati israeliani, chiese aiuto per ore, ma venne uccisa dall’esercito israeliano insieme ai parenti e ai paramedici accorsi per soccorrerla. L’indagine è stata avviata grazie all’articolo 14/10 del codice di procedura penale belga, in vigore dall’aprile 2024, che consente ai tribunali del Paese di esercitare giurisdizione su crimini internazionali — come crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio — anche se commessi all’estero, in base alle Convenzioni di Ginevra e alla Convenzione ONU contro la tortura. È la prima volta che in Europa si procede con un arresto formale di soldati israeliani applicando il principio della giurisdizione universale. Le ONG coinvolte definiscono l’operazione una «svolta storica» verso l’accertamento delle responsabilità per le violazioni commesse a Gaza. Fonti https://chronocol.com/voxes/zjdjsl60eded4qgxyfny2jqe https://www.thenorthstar.com/p/breaking-2-genocidal-israeli-war Redazione Italia
Che ci fanno i soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?
Pubblichiamo in italiano un reportage del giornalista indipendente Témoris Grecko realizzato a partire da una denuncia del Comité Acción Palestina Chiapas di San Cristóbal de Las Casas riguardo la presenza di veterani di guerra israeliani nelle scuole elementari del Chiapas. Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali […] L'articolo Che ci fanno i soldati israeliani nelle scuole del Chiapas? su Contropiano.
Militari israeliani in “libera uscita” in Italia
Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza. L’IDF, insomma, cerca varie strategie per mandare in decompressione i propri soldati alle prese con droni che valicano corridoi e scale e che per colpirne uno ne ammazzano altri dieci, venti o trenta, spesso bambini. In patria sono stimati in almeno 6.500 quelli sottoposti a percorsi di psicoterapia  ovvero in un breve periodo, tre volte tanto le terapie somministrate in tutto il 2022 (fonte: ministero israeliano ripresa in Italia dall’agenzia Nova). Il centro di riabilitazione psichiatrica del Ministero della Difesa di Israele assiste più di 64.000 soldati, tra cui 8.000 affetti da disturbi da stress post-traumatico. Per alcuni invece, l’anomalo pacchetto turistico è stato organizzato da un’agenzia marchigiana specializzata proprio in “itinerari ebraici marchigiani” che facendo tappa fissa tra Fermo e Porto S. Giorgio, ha poi raggiunto anche mete naturalistiche di grande pregio come la riviera del Conero o le grotte di Frasassi, entrambe a poca distanza una dall’altra. Dalla nostra inchiesta giornalistica emergono diverse testimonianze dirette che raccontano di gruppi di giovani israeliani, con la kippah indosso, che hanno girato di recente le Marche apprezzandone i numerosi siti naturalistici e culturali, bellissimi e rilassanti, ma soprattutto un po’ più “defilati” rispetto a città d’arte come Roma o Firenze. A parte le guide che hanno aperto le porte di sinagoghe semisconosciute e altri luoghi di interesse ebraico, le altre persone che non indossavano la kippah erano appunto gli agenti della DIGOS. Questi turisti con particolari esigenze di riservatezza, “vengono presentati agli albergatori – ci ha rivelato la fonte presso una di queste agenzie specializzate – con nomi di fantasia e solo all’ultimo con quello reale, al momento della loro registrazione. Nei siti naturalistici e culturali – ha aggiunto – si può accedere in via riservata con visite a loro dedicate, in via del tutto esclusiva”. Più di una guida, incuriosita dagli insoliti gruppi con scorta al seguito, ci ha confermato la loro presenza nel fermano e il fatto che non fossero dei semplici cittadini israeliani, ma appunto, dei militari in libera uscita “defatigante”. “Sono guida ambientale AIGAE” ci ha rivelato la nostra fonte “e lavoro da anni tra il Parco del Conero e quello dei Sibillini. A inizio dicembre 2025, mentre stavo a Sirolo sul Conero per lavoro, ho visto in paese un gruppo di giovani dai tratti mediorientali, alcuni dei quali indossavano la kippah. Con loro un uomo di età più matura. Erano accompagnati da un italiano mio conoscente. Incontrandolo ho chiesto chi fossero e mi ha risposto che erano dei militari israeliani che sotto la copertura di semplici turisti stranieri, trascorrevano un periodo di vacanza nelle Marche, dopo essere stati impiegati in servizi operativi a Gaza. Poi sarebbero tornati in servizio. Un periodo di decompressione dallo stress del combattimento. Durante la loro permanenza nelle Marche, venivano accompagnati in altre località naturalistiche e città d’arte della regione”. La Regione Marche, dove ad Ancona e in altri centri minori, sono attive alcune delle più antiche comunità ebraiche italiane, con una legge regionale ha istituito del 2021, proprio l'”Itinerario Ebraico Marchigiano” che mette a sistema il patrimonio ebraico di 25 Comuni tra i quali Fermo, dove sembrerebbe abbiano fatto tappa fissa i giovani dell’IDF. I militi ebrei insomma, per superare i traumi dei massacri perpetrati pochi giorni prima contro donne e bambini palestinesi, si ritemprano, lontani da occhi e orecchie indiscrete, con le bellezze italiche di una regione che ha dato i natali a musicisti, pittori, scrittori e architetti del calibro di Rossini, Raffaello, Leopardi e Vanvitelli, solo per citarne alcuni. D’altra parte, l’Itinerario Ebraico Marchigiano rappresenta uno dei tanti tasselli di iniziative sparse finalizzate a riscoprire le radici comuni delle comunità giudaico-cristiane nel quadro di un dialogo interreligioso dove spicca, per iniziative di rilievo e organizzazione, il Cammino Internazionale Neocatecumenale, con sede proprio tra Porto S. Giorgio e Fermo. Ma è invece in Galilea dove, sul Monte delle Beatitudini, vicino al lago di Tiberiade, viene ospitata la cosiddetta Domus Galilaee. Il Cammino Internazionale Neocatecumenale, esattamente dieci anni fa, si è reso protagonista dell’incontro forse più significativo della storia delle due religioni, cristiana ed ebraica: 120 rabbini provenienti da ogni parte del mondo si sono incontrati con laici e religiosi cristiani, tra i quali 20 vescovi e 7 cardinali. Il tentativo, più che lodevole, di avvicinare le due religioni prosegue tuttora anche con visite svolte presso la Domus Galilaee addirittura dell’esercito israeliano. “A scaglioni vengono a visitare il nostro centro” ci spiega il direttore, don Rino Rossi “incuriositi dalla struttura, ma soprattutto per conoscere la fede cristiana”. Una curiosità che deve aver contagiato anche un alto ufficiale dell’IDF, che visitando la Domus “ne è rimasto impressionato”. Ciò che sorprende, però, vista la vicinanza tra questo centro di preghiera e i luoghi ad altissima intensità bellica, dove l’esercito insieme a coloni ebrei ultra-ortodossi sta spianando interi villaggi palestinesi in Cisgiordania, imprigionando decine di migliaia di persone attraverso l’abuso della cosiddetta detenzione amministrativa, è che la realtà del momento non traspare in nessun modo nelle parole dei responsabili del Cammino intervistati. Nemmeno le notizie di guerra in un periodo tragico come quello recentissimo, intorno ai giorni di Pasqua, hanno fatto sì che durante l’incontro che ha coinvolto nella Domus 250, tra vescovi e arcivescovi, provenienti dai cinque continenti, per un totale di 500 persone tra laici e religiosi da tutto il mondo, si facesse il minimo cenno a un dialogo interreligioso che comprendesse, in maniera sistematica e concreta, la terza più importante religione monoteista al mondo, quella mussulmana, ampiamente maggioritaria, proprio lì, in Medio Oriente: insomma un dialogo interreligioso a dir poco sbilanciato verso la sola riscoperta delle comuni radici culturali giudaico-cristiane, considerato che musulmani e i cristiani rappresentano, ognuna, una fetta di circa il 30% della popolazione mondiale, mentre l’ebraismo sfiora lo 0,2%. Leggendo il sito web ufficiale della location neocatecumenale di Porto S. Giorgio, l’unico scossone emotivo degno di essere riportato nella newsletter è stata la morte di Bergoglio. Il cammino neocatecumenale, per quanto riguarda il dialogo interreligioso tra ebrei e cristiani, secondo le testimonianze rilasciate al telefono dai responsabili, è molto attivo in numerosi Paesi del mondo, tra i quali gli USA, dove si cita anche un memorabile concerto a New York offerto dalla comunità ebraica locale.  Per quanto riguarda invece un’eventuale accoglienza in Italia di ebrei organizzati in gruppi, tutte le fonti laiche e religiose intervistate si sono trincerate dietro un generico “no-comment”; anzi, di eventuali presenze sul territorio marchigiano di gruppi provenienti da Israele non se ne vuole proprio parlare. Su un piano invece laico, accademico e strategico-militare, prosegue a gonfie vele l’impegno dell’Italia, in questo caso lontano dai riflettori mediatici, in sostegno attivo all’IDF. È di non molte settimane fa, infatti, la notizia riportata da “Il Manifesto”, dell’ennesimo carico di armi che il tribunale del riesame di Ravenna ha definitivamente bloccato in porto confermando la sentenza di sequestro di 14 tonnellate di componenti per un valore di 250 mila. La fornitura proveniva dalla Valforge di Lecco ed era destinata alla IMI System, principale produttore di armi e munizioni per l’esercito israeliano. Il tutto in violazione di quel che resta della legge 185 del 1990 e senza essere iscritta nell’infame registro nazionale degli esportatori di sistema d’armamento. Stefano Bertoldi