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PALESTINA: “NEGLI USA C’È UNA TRATTATIVA AMERICANI-AMERICANI”, MENTRE I BULLDOZER SONO AL LAVORO IN CISGIORDANIA E IL GENOCIDIO PROSEGUE
Genocidio a Gaza: anche stamattina le forze israeliane continuano a colpire Gaza, un campo profughi dopo una giornata di attacchi in cui sono morti almeno 95 palestinesi. 16 le persone uccise a partire dalle prime ore di questa mattina. Tra queste, otto persone sono state uccise in un attacco al campo profughi di Shati, due sono state uccise nel bombardamento di una casa a Deir el-Balah e due sono state uccise in un attacco con drone contro le tende a Khan Younis. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si sono incontrati per la seconda volta ieri per discutere di un cessate il fuoco a Gaza, ma non sembra esserci stata alcuna svolta. Secondo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu  si stanno aprendo opportunità per ampliare gli Accordi di Abramo. Lo riporta Haaretz.  Hamas afferma che “Gaza non si arrenderà” dopo che Netanyahu ha dichiarato che libererà i prigionieri israeliani rimasti nell’enclave devastata dalla guerra e sconfiggerà il gruppo palestinese. L’esercito israeliano ha rivendicato attacchi a diversi veicoli nel nord e nel sud del Libano, affermando che uno di questi attacchi ha ucciso un comandante di Hamas a Tripoli. Abbiamo chiesto a Shoukri Hroub, dell’UDAP – Unione Democratica Arabo Palestinese – un commento sul fronte diplomatico e gli aggiornamenti sull’iniziativa di solidarietà internazionale Freedom Flotilla. Ascolta o scarica
PALESTINA: UN’ALTRA STRAGE CONTRO I CIVILI IN CODA PER LA FARINA. 60 MORTI E 250 FERITI VICINO KHAN YOUNIS
Con gli occhi – sempre più sbarrati del mondo – rivolti all’Iran, Israele ne approfitta per accelerare le politiche genocidiarie in corso da oltre un anno e mezzo contro la Palestina. All’alba almeno 60 palestinesi (ma il bilancio è parziale) sono stati uccisi e centinaia feriti dal fuoco israeliano mentre erano radunati vicino a uno dei cosiddetti Centri militarizzati di distribuzione di aiuti, quelli della “Gaza Humanitarian Foundation”, a Khan Younis, Striscia di Gaza. 250 i feriti. Oltre agli spari dei soldati, sui civili in cosa per un po’ di farina sono intervenuti i carri armati e, dal cielo, i droni. Un attacco analogo anche nella zona di al-Akwa, a ovest di Rafah, oltre a raid su case civili tra Gaza City e il nord devastato, tra Jabalia e Beit Lahia. L’aggiornamento, da Gaza, dell’agenzia di stampa palestinese Wafa, con sede a Ramallah, tradotto da Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica C’è poi la Cisgiordania Occupata: un rapporto di Amnesty International denuncia che, dal 21 gennaio a oggi, Israele ha portato avanti la più devastante operazione militare dai tempi della seconda Intifada. Almeno 80 palestinesi uccisi, di cui 14 minorenni soprattutto tra Jenin e Tulkarem, oltre a sgomberi di massa, distruzione di centinaia di alloggi e infrastrutture vitali per “impedire il ritorno delle persone residenti”. Lato solidale. La carovana della fermezza “al Soumoud”, partita il 9 giugno da Tunisi nel tentativo di raggiungere via terra il valico di Rafah per portare solidarietà alla popolazione di Gaza, ha deciso di fare marcia dopo il rifiuto opposto dalle autorità della Cirenaica a consentirne il passaggio verso l’Egitto. Il convoglio, composto da 2mila attivisti e 300 veicoli, aveva abbandonato domenica Sirte, dove era rimasto bloccato per tre giorni, per retrocedere a Misurata. Gli organizzatori hanno qui deliberato il rientro verso la Tunisia, chiedendo nel contempo la liberazione dei 15 attivisti – undici libici, due tunisini e due algerini – arrestati dalle milizie di Haftar a Sirte. Per questo una delegazione di 40 persone rimarrà a Misurata fino al rilascio totale Dall’Italia: a Roma oggi, martedì 17 giugno, ore 18, corteo da Valle Giulia con la Rete Antisionista della Capitale. Obiettivo: arrivare alla non troppo distante Ambasciata isrealiana, per ribadire la necessità di “stoppare ogni accordo e complicità italiana con Tel Aviv”.
GAZA: UN’ALTRA GIORNATA DI BOMBARDAMENTI CONTINUI, SENZA ALCUN AIUTO. LA DRAMMATICA TESTIMONIANZA DALLA STRISCIA
“La fame si trova dappertutto. Mancano pannolini, manca il latte, manca il cibo, manca la farina, manca tutto”. È drammatica la testimonianza che ha mandato Sami Abu Omar, cooperante di diversi progetti italiani, da Khan Younis, Striscia di Gaza, questa mattina.  “Stiamo soffrendo la mancanza di cibo, la sicurezza alimentare non esiste più a Gaza”. Gli sfollati non hanno nulla, “il flusso non è organizzato, ognuno si arrangia come può. Ci sono dei campi provvisori dove chi trova un pezzo di terra, ci mette la sua tenda. Manca l’acqua, mancano i servizi igienici.” Tutto questo accade “in un’altra mattinata di bombardamenti continui”. Ascolta la corrispondenza di Sami Abu Omar, da Khan Younis, Striscia di Gaza.