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Grande successo del Convegno CESP contro le NIN del 10 ottobre, con circa 500 partecipanti
Il Convegno “Nuove Indicazioni nazionali. Un conflitto dalle grandi implicazioni ideali, culturali e politiche” svoltosi il 10 ottobre scorso è stato considerato il Convegno più rilevante di tutta la storia CESP.  Hanno partecipato circa 500 persone e sono stati oltremodo apprezzati, sia la qualità delle relazioni e degli interventi, sia l’impianto innovativo del Convegno che si è svolto in presenza, contemporaneamente, in 25 città dalle quali i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, si sono collegati online con la Sala Convegni del CESP di Roma, per seguire i lavori seminariali e intervenire secondo quanto  concordato. Tutte le sedi che hanno partecipato hanno inviato le proprie positive considerazioni sulla giornata seminariale e da più parti l’attenzione e la partecipazione da parte dei colleghi e delle colleghe è stata considerata superiore  anche a quella degli incontri solitamente svolti solo in presenza, tanto da far già pervenire richieste per replicare le modalità di svolgimento dell’iniziativa su altri argomenti e ambiti. Il convegno, diviso in più sezioni, ha fatto seguire alla parte relativa alle relazioni quella degli interventi dai territori, per poi permettere agli stessi, nella parte finale, di ritrovarsi in presenza e fare in ogni sede il punto della situazione, sia rispetto alle tematiche oggetto del Convegno, sia rispetto agli interventi da mettere in campo in vista delle manifestazioni previste per il 18 ottobre prossimo dal Tavolo inter-associativo per la scuola democratica. Mentre i territori, dopo la chiusura del collegamento nazionale online alle 12.30 hanno continuato a discutere in presenza nelle diverse sedi,  i Dirigenti e i Docenti dei CPIA e dell’Istruzione degli Adulti, sono rimasti in collegamento tra di loro per fare il punto della  situazione ed entrare nel merito di  due specifici ambiti. Così si è discusso di CPIA e Istruzione adulti nei dieci anni dall’istituzione della Nuova istruzione degli adulti , con interventi dei Dirigenti del CPIA 4 di Torino, prof.ssa Elena Gobbi e del CPIA 1 di Potenza, prof.ssa Giovanna Sardone, e delle problematiche dell’istruzione in carcere, con interventi dei Dirigenti del CPIA 1 di Pavia , prof. Daniele Bonomi e del Dirigente del CPIA 1 Stretto Tirreno-Ionio di Reggio Calabria, dott. Gaetano Marciano e dei colleghi e colleghe della rete delle scuole ristrette. Docenti e Dirigenti si sono dichiarati molto soddisfatti e hanno chiesto di riprendere il modello replicando l’iniziativa. Anna Grazia Stammati  Presidente CESP _______________________________________________________________________________________________________________ Il convegno si è svolto in un clima di grande partecipazione e interesse, con un pubblico attento e interessato. Gli interventi si sono distinti per l’elevato livello qualitativo, sia sul piano dei contenuti sia per la capacità dei relatori di proporre riflessioni critiche e stimolanti in merito alle molteplici problematiche legate alle Nuove Indicazioni Nazionali. Il dibattito finale ha rappresentato un momento di confronto vivace. I partecipanti hanno discusso sulle possibili formedi opposizione e di resistenza critica alle NIN, focalizzandosi in particolare sull’adozione di strumenti alternativi al testo scolastico e sulla ricerca di pratiche didattiche, capaci di valorizzare la libertà di insegnamento e l’autonomia professionale dei docenti. Finito il convegno molti dei partecipanti si sono avvicinati ai relatori per complimentarsi con loro. Un particolare ringraziamento ad Anna Grazia per l’organizzazione attenta e complessa dell’evento, che si è svolto in modo fluido, garantendo un’ottima riuscita del convegno. Bruna Sferra    CESP Roma
Convegno CESP A scuola di Palestina 12/11/25 Venezia
Corso di Aggiornamento Regionale per tutto il personale della scuola docente e ata (Valido ai fini dell’aggiornamento ex L.107/15) MERCOLEDI’ 12 NOVEMBRE 2025 dalle ore 8.30 alle ore 13.30 aula Magna Liceo Artistico “M. Guggenheim” di Venezia – Mestre C.po dei Carmini – Dorsoduro 2613 VENEZIA Locandina Convegno Palestina_CESP_VE121125Download richiesta permesso CESP121125VEDownload
Il CESP organizza per il 10 ottobre in 25 città un Convegno sulle Nuove Indicazioni nazionali
Il 10 ottobre, con inizio alle 9, si terrà il Convegno “Nuove Indicazioni nazionali. Un conflitto dalle grandi implicazioni ideali, culturali e politiche” che vuole essere un’occasione importante per riflettere sulle Nuove Indicazioni Nazionali e sulle loro implicazioni non solo didattiche, ma anche culturali e politiche, per ogni disciplina e in particolare per l’insegnamento della Storia. Viste le autorevoli analisi degli esperti del settore che hanno ravvisato forti criticità nelle procedure costitutive dello statuto epistemico, sono state invitate a partecipare attivamente a questo confronto, le Scuole di ogni ordine e grado, perché riteniamo importante far emergere approcci plurali che aprano spazi per una didattica realmente  inclusiva. Non a caso sono diversi i Dirigenti che hanno confermato la propria presenza, perché i cambiamenti relativi ai contenuti di alcune discipline, tra cui la Storia, pongono difficoltà non da poco, relativamente alla visione italocentrica, eurocentrica e, più in generale, occidentalocentrica che emerge dal testo delle Nuove Indicazioni. In particolare, forte interesse per il Convegno stanno dimostrando i CPIA e l’Istruzione Adulti in generale, vista la rilevante presenza di studenti stranieri cui si rivolge l’offerta formativa, i quali non solo si sono iscritti al Convegno, ma si sono resi disponibili, dalle 12.30 in poi,  a rimanere in collegamento con gli altri CPIA, per fare il punto della  situazione sull’Istruzione degli Adulti (dentro e fuori dal carcere).Proprio a questo mira l’impianto innovativo del Convegno che si svolgerà in presenza, contemporaneamente, in ognuna delle città/province indicate. Hanno aderito all’iniziativa e interverranno nel Convegno docenti, dirigenti scolastici ed esperti di 25 città: Roma, Alessandria, Caserta, Chieti, Firenze/Prato, Frosinone, Genova, Grosseto, Latina, Livorno, Napoli, Pavia, Pescara, Pisa, Pistoia,  Potenza, Reggio Calabria, Salerno,  Siena, Spoleto, Torino, Trieste/Gorizia, Verona. Il Convegno, a cui sono già iscritte 350 persone, si svolgerà, in presenza, in ognuna delle città/province indicate che saranno contemporaneamente collegate online con la Sala Convegni CESP nella sede Nazionale di Roma (V.le Manzoni 55). Il convegno sarà aperto  dai saluti e presentazione del convegno da parte della Presidente del CESP,  Anna Grazia Stammati, cui faranno seguito le relazioni introduttive di Bruna Sferra- CESP Roma, Elena Musci- Docente di Didattica della Storia- Università della Basilicata Simona D’Alessio Dirigente Scolastica Istituto Comprensivo “Octavia” ROMA. Faranno seguito gli interventi di Giovanni Bruno (CESP- Pisa), Giorgio Flamini (Rete delle scuole ristrette-Spoleto-PG), Alessandra Gaviano/Patrizia Lazzari (Rete delle scuole ristrette-Grosseto-Genova), Massimo Montella (CESP- Napoli), Gemma Reggimenti  (CESP- Pescara/Chieti), Silvana Vacirca (CESP- Firenze), Davide Zotti (CESP- Trieste/Gorizia). Alle 12.30 il collegamento nazionale online sarà chiuso , ma la discussione continuerà  in presenza nelle diverse sedi. I Dirigenti e i Docenti dei CPIA e dell’Istruzione degli Adulti, dalle 12.30 in poi rimarranno in collegamento tra di loro per fare il punto della  situazione ed entrare nel merito di  due specifici ambiti: – i CPIA e l’Istruzione adulti nei dieci anni dall’istituzione della Nuova istruzione degli adulti ( con interventi dei Dirigenti del CPIA 4 di Torino, prof.ssa Elena Gobbi, del CPIA 1 di Potenza, prof.ssa Giovanna Sardone, del CPIA 2 di Novi Ligure, con la vicepreside prof.ssa Alessandra Ferrari); – problematiche dell’istruzione in carcere (con interventi dei Dirigenti del CPIA1 di Pavia , prof. Daniele Bonomi e del Dirigente del CPIA 1 Stretto-Ionio di Reggio Calabria, prof. Gaetano Marciano). Alle ore 14.00 è previsto il termine dei lavori. ·         Il Convegno si inserisce nel contesto delle iniziative di mobilitazione contro le Nuove Indicazioni nazionali previste per il 18 ottobre (a Roma, sit in davanti al MIM dalle ore 11) organizzate dal Tavolo interassociativo per la scuola democratica, un Tavolo nazionale, ma articolato su più  territori, che ha coinvolto il mondo dell’associazionismo (circa trenta le associazioni che hanno aderito) e vuole essere un’occasione per mobilitare le scuole, contro il rischio di un ritorno a modelli educativi individualistici e nazionalisti, la riduzione della complessità scientifica in favore di un approccio (soprattutto in Storia), che punta sull’identità nazionale e sul talento individuale, a discapito di una visione comunitaria e inclusiva, sulla centralità del docente come “Maestro”, in una visione tradizionale che lo vuole mero diffusore di contenuti a  bambini e ragazzi che sono visti quali soggetti passivi, da “riempire” di sapere, e non portatori attivi di conoscenze e competenze.  Anna Grazia Stammati  presidente CESP  e Bruna Sferra CESP Roma
Convegno CESP “Nuove Indicazioni Nazionali”: il 10 ottobre in 25 città collegate la Scuola si confronta.
Il 10 ottobre prossimo si terrà il Convegno “Nuove Indicazioni nazionali. Un conflitto dalle grandi implicazioni ideali, culturali e politiche” che vuole essere un’occasione importante per riflettere sulle Nuove Indicazioni Nazionali e sulle loro implicazioni non solo didattiche, ma anche culturali e politiche, per ogni disciplina e, in particolare, per l’insegnamento della Storia. Venticinque città collegate tra loro, si confrontano su quale idea di cittadinanza, memoria e società vogliamo costruire o “ricostruire” . L’incontro ha come obiettivo quello di coinvolgere i docenti e i dirigenti, non solo della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, cui le Nuove Indicazioni Nazionali sono rivolte, ma le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole per l’Istruzione degli Adulti, sia “ liberi” che “ristretti”, perché il modo in cui insegniamo parla direttamente di quale idea di cittadinanza, memoria e società vogliamo costruire o “ricostruire” . Viste le autorevoli analisi degli esperti del settore che hanno ravvisato forti criticità nelle procedure costitutive dello statuto epistemico, sono state invitate a partecipare attivamente a questo confronto, le Scuole di ogni ordine e grado, i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, i Percorsi di Istruzione di secondo livello realizzati dalle istituzioni scolastiche di secondo grado (esterni ed interni agli istituti penitenziari), con i dirigenti e i docenti di ogni disciplina, perché si  ritiene importante far emergere approcci plurali che aprano spazi per una didattica realmente  inclusiva. Diversi sono  i Dirigenti che hanno confermato e stanno confermando la propria presenza, perché i cambiamenti relativi ai contenuti di alcune discipline, tra cui la Storia, pongono difficoltà non da poco, relativamente alla visione italocentrica, eurocentrica e, più in generale, occidentalocentrica che emerge dal testo delle Nuove Indicazioni. Forte interesse per il Convegno hanno dimostrato, peraltro, anche i CPIA e le sezioni scolastiche con percorsi di istruzione per gli adulti in generale, vista la rilevante presenza di studenti stranieri cui si rivolge l’offerta formativa, i cui Dirigenti scolastici, non solo si sono iscritti al Convengo, ma si sono resi disponibili, dalle 12.30 in poi,  a rimanere in collegamento con i rappresentanti di tale tipo di istruzione, intervenuti al convegno, per fare il punto della  situazione su quanto sta accadendo nell’Istruzione degli Adulti, dentro e fuori dal carcere. Il Convegno, con un impianto innovativo che mira a coinvolgere il maggior  numero di territori e di dirigenti e docenti, senza rinunciare alla loro partecipazione diretta e concreta, si svolgerà in modalità blended. Così, in circa venticinque città/province , il personale delle scuole di ogni ordine e grado si ritroverà in presenza nelle sedi scelte e, contemporaneamente, sarà collegato online con la Sala Convegni del CESP, nella sede Nazionale di Roma (Viale Manzoni, 55),per seguire i lavori seminariali e intervenire secondo quanto predisposto. La giornata sarà aperta dalla Presidente del CESP, seguiranno, poi, gli interventi di tre relatrici e dei rappresentanti del CESP e della Rete delle scuole ristrette. Alle 12.30 il collegamento si chiuderà e su ogni territorio si trarranno, tra i presenti, le conclusioni della giornata che saranno successivamente inviate al CESP e da questo raccolte e messe a disposizione dei partecipanti come materiale utile per ulteriori  approfondimenti. I referenti dell’Istruzione Adulti, come anticipato, continueranno, invece,  ad interloquire in un collegamento online a loro riservato, per fare il punto della situazione sulle condizioni del proprio segmento di istruzione, dentro e fuori dal carcere. Ad oggi, le sedi di svolgimento del convegno sono le seguenti: Ø  Roma –  Sala Convegni CESP- Viale Manzoni,55- RM Ø  Alessandria – Due sedi: –          CPIA 1 Alessandria- Casale- Sede di Alessandria: Via Plana,42-AL –          CPIA 2 Alessandria, Novi Ligure – Via Paolo Giacometti, 22 -AL Ø  Caserta – “Sala Moscati” – Piazza Pitesti, 1 – CE Ø  Chieti – Pescara – Istituto omnicomprensivo 1 “R. Mattioli – Salvo D’Acquisto”- Aula Magna IPSIA Via Montegrappa, 69 – San Salvo- CH Ø  Firenze/Prato –  Piazza dei Ciompi 11 presso Arci ore 8.30 – FI Ø  Frosinone – Convitto Nazionale Anagni – Piazza Bonghi, 2 -FR Ø  Genova – CPIA Centro Levante, Vico Vegetti, 2- GE Ø  Grosseto – CPIA 1, via Papa Giovanni XXIII, 13/B-GR Ø  Latina- Sala Circolo Cittadino- Piazza del Popolo,2 – LT Ø  Livorno – Sala Convegni CESP, Via Maggi,41- LI Ø  Napoli – Liceo Classico “Vittorio Emanuele II- Garibaldi, Via San Sebastiano,51-NA Ø  Pavia – Sede CPIA Pavia, via Ponte Vecchio,59 oppure Voghera- frazione Oriolo, via Lombardia 97/99- PV Ø  Pisa –  Aula Magna – IC “Vincenzo Galilei”, Via di Padule 35-PI Ø  Pistoia –  Biblioteca San Giorgio, Via Pertini, s.n.c. Pistoia – PT Ø  Potenza – Aula Magna, CPIA Potenza, via Pietro Lacava, n.2 – PZ Ø  Reggio Calabria – Sede CPIA Stretto Tirreno – Ionio, via Pio XI n 337 RC Ø  Salerno – Casa del Volontariato, via Filippo Patella, 2/6- SA Ø  Siena – Sede CESP, via Mentana, 100/102-SI Ø  Spoleto – Sala Capitolare IIS Sansi-Leonardi-Volta- Sede Liceo Artistico –, Piazza XX Settembre- (PG) Ø  Torino – CPIA 4 “Adriano Olivetti” Via Blatta,26/C, Chivasso-TO Ø  Trieste/Gorizia Davide Zotti (CESP Trieste) sarà presente a Roma e interverrà a nome della sede provinciale- TS Ø  Verona – CPIA 3 Verona, Borgo Venezia, Via Guglielmo Saliceto – VR
Convegno CESP “Nuove Indicazioni Nazionali. Un conflitto dalle grandi implicazioni ideali, culturali e politiche”. Venerdì 10 ottobre 2025
Province partecipanti: Roma, Alessandria, Caserta, Chieti, Firenze/Prato, Frosinone, Genova, Grosseto, Latina, Napoli, Pavia, Pescara, Pisa/Livorno, Pistoia, Potenza, Reggio Calabria, Salerno, Siena, Spoleto, Torino, Trieste/Gorizia, Verona Chi vuole partecipare potrà iscriversi anche su Piattaforma SOFIA ID SOFIA: 91025, ma preghiamo di inviare il Modello di iscrizione anche al seguente indirizzo e-mail: cesp@centrostudi-cesp.it CESP -LETTERA INVITO CONVEGNO NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI 10 OTTOBRE 2025Download CESP-PROGRAMMA CONVEGNO NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI 10 OTTOBREDownload Modulo Iscrizione Convegno Nuove indicazioni Nazionali 10 ottobreDownload
COMUNICATO CESP X GIORNATA NAZIONALE
La X Giornata Nazionale del Mondo che non c’è: nell’inferno c’è ancora speranza. Con il seminario del 3 luglio scorso, si è conclusa la X Giornata Nazionale del Mondo che non c’è, con la quale il CESP e la Rete delle scuole ristrette, nel decimo anniversario dell’istituzione della “Giornata nazionale del Mondo che non c’è”e della partecipazione al Festival dei Due Mondi di Spoleto, hanno dato il via alle iniziative che si svolgeranno per un intero anno e saranno tese a diffondere ulteriormente quei laboratori formativi e interattivi, messi in campo dal CESP e dalla Rete, in collaborazione con vari esperti, finalizzati a rendere le attività  trattamentali di recupero e risocializzazione, attive e concrete misure di accompagnamento dei detenuti verso (e oltre) il fine pena, nel rispetto della dignità delle persone detenute. Le due giornate formative (il CESP è Ente di formazione e aggiornamento, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione) sono iniziate il 2 luglio, quando le porte del carcere, come riporta anche Pietro Cuccaro su «umbriatv.com», si sono aperte per accogliere i numerosi partecipanti allo spettacolo della Compagnia #SIneNOmine“Senza Titolo. Manifesto del carcere Futurista”, per la regia di Giorgio Flamini, con i detenuti attori, cantanti, danzatori, drammaturghi, scenografi, costumisti, svoltosi all’interno della Casa di reclusione di Maiano-Spoleto. Nello spettacolo (al quale hanno partecipato oltre 700 persone entrate nei due giorni di programmazione dall’esterno) ai tratti dello storico movimento ripreso nel titolo, se ne sono sovrapposti altri. Mentre tre celle si aprivano e si chiudevano, simbolicamente e incessantemente, nel flusso continuo di detenuti attori che ne uscivano e vi entravano, altri sedevano su enormi sedie nere, a rappresentare tribunali, forche e troni disciplinari. Così, agli echi propri di un Manifesto futurista, ispirato dall’assedio di Adrianopoli durante la guerra bulgaro-turca, se ne sono uniti altri, quelli di un nuovo Manifesto del carcere futurista, ispirato, invece, dall’assedio del Carcere durante la guerra quotidiana della popolazione detenuta per la sopravvivenza. Un manifesto fatto di cultura, nuove prospettive, utopie che proprio a partire dal luogo simbolo dell’imperante distopia,come sottolineato nel coinvolgente monologo finale, ha voluto delineare la strada verso un auspicabile futuro, sottolineando come il teatro sia “un patto tra chi è dentro e chi è fuori” e sia capace di trasformare la persona che abbraccia un tale percorso riabilitativo, grazie alla bellezza che“resiste anche dove tutto sembra spento”. Come non cogliere l’appello:“Contaminate la giustizia con l’arte perché laddove nasce una scena può finire una condanna”? Il 3 luglio il programma è continuato con il seminario Cultura & Carcere “Dell’Inferno e delle Utopie nel mondo della liquidità”, coordinato da Anna Grazia Stammati, Presidente CESP: una giornata densa di riflessioni, approfondimenti e confronti sulla forma e sullo spazio che occupa oggi il carcere nella società e su quale è, o potrebbe essere, il suo futuro. Un incontro intenso e partecipato, svoltosi nella sede della Biblioteca comunale “Giosuè Carducci” di Spoleto. Partendo dalle analisi del sociologo Zygmunt Bauman, si sono posti a confronto due Modelli di Sorveglianza:quella di Bentham, così come ce l’ha consegnata Foucault, con il Panopticon, simbolo della modernità “solida” e del carcere come fabbrica di lavoro disciplinato, e quella americana, del carcere di sicurezza del Pelican Bay, così come l’analizza Bauman, quale modello post-panopticon, simbolo della Sorveglianza “liquida”e del carcere del nulla, futuro verso il quale rischiamo di proiettarci. Tutti i relatori presenti, dalla Direttrice della Casa di reclusione (Bernardina Di Mario),alla Rappresentante del Consiglio Nazionale Forense (Francesca Palma), dal Provveditore del PRAP Toscana-Umbria (Gloria Manzelli, presente su delega diretta del Capo Dipartimento, Stefano De Michele), al rappresentante della Regione (Tommaso Bori), dai Magistrati (Fabio Gianfilippi che ha portato il saluto della collega Magistrato Grazia Manganaro), alla Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Penitenziari Universitari (Vincenza Pellegrino, Università di Pavia) e alla rappresentante AIB Umbria (Donatella Jank), dal Garante Nazionale delle persone private della libertà personale (avvocato Mario Serio del Collegio del Garante) agli avvocati (Francesco Damiano Pujia del Foro di Roma), hanno fornito un quadro preoccupante della situazione penitenziaria. Nonostante ciò,hanno richiamato l’importanza di continuare a dare forma e orientamento a uno sviluppo “culturale” in carcere e a procedere nella realizzazione di un’utopia necessaria.Il Presidente Emerito della Corte Costituzionale e già Ministro della Giustizia, Giovanni Maria Flick, si è soffermato in particolare sulle preoccupanti condizioni del sistema, il carcere, ha sottolineato (e poi ribadito nell’intervista  realizzata da Cuccaro per «umbriatv.com»), avrebbe potuto e dovuto migliorare in questi anni, mentre si è ulteriormente deteriorato e, cosa ancor più grave, al sovraffollamento si unisce il disinteresse per questa inumana situazione, disinteresse che in alcuni casi appare addirittura enfatizzato.  Così, invece di studiare rimedi e possibilità che agiscano sul fenomeno come tale, riducendo l’eccesso di ingressi in carcere e aumentando le uscite-che sono, invece, sempre più limitate, mentre in carcere dovrebbero entrare solo coloro che sono pericolosi per l’eccesso di aggressività-, prevale l’inerzia e la situazione si aggrava di anno in anno. Non si deve parlare di pena, ma di pene, ha aggiunto il Presidente, e occorre capire e far capire che ciò che si punisce è il reato commesso, non la persona. L’intera mattinata è stata attraversata dalla presenza attiva e dagli intensi interventi di ex detenuti, ora liberi, che continuano a interfacciarsi e colloquiare con il CESP e la Rete, dei quali si sentono parte: negli interventi hanno raccontato in prima persona, qual è la vera situazione nelle carceri, ma anche qual è la situazione che attende i detenuti quando rientrano sui propri territori di appartenenza, generalmente territori difficili, in cui degrado e disoccupazione non permettono un reale reinserimento, a meno di non essere stati adeguatamente supportati nel periodo di detenzione nell’acquisizione di competenze spendibili all’esterno e, una volta fuori, accompagnati nel reinserimento almeno nella prima fase di rientro. Accanto agli interventi degli “ex ospiti” delle carceri italiane, è stata letta un’articolata, intensa e forte lettera di due detenuti, indirizzata agli amici del Festival Dei Due Mondi di Spoleto “La cultura rendi sicuri, il carcere senza cultura è solo punizione”,nella quale è stata richiamata la necessità dell’applicazione del diritto all’accesso al patrimonio culturale della società, perché “In un Paese dove il dibattito sulla sicurezza si gioca spesso tra manganelli e telecamere, parlare di cultura in carcere, può sembrare un’eresia, eppure è tra le mura più dure dello Stato che la cultura dimostra tutta la sua forza rivoluzionaria, quella di trasformare, di restituire, di prevenire. La vera sicurezza penitenziaria, nasce dall’educazione, non dall’isolamento”. I lavori della mattina si sono conclusi con la donazione da parte della Regione Umbria, rappresentata dalla D.ssa Olimpia Bartolucci,Responsabile degli Archivi e Biblioteche, di quattro kit bibliografici – uno per ciascuno degli istituti penitenziari umbri -, del progetto «Nati per Leggere» (in atto dal 1999). I meravigliosi albi donati possono sostenere la genitorialità e far sì che il momento dell’incontro con i propri figli o nipoti sia facilitato e arricchito dalla lettura condivisa, che influisce positivamente sul loro sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale, con effetti significativi per tutta la vita adulta. Nel pomeriggio si sono svolte due tavole rotonde:una, coordinata da Luisa Marquardt (cattedra di Bibliografia e Biblioteconomia dell’Università Roma Tre) sulla costituzione di una rete tra le biblioteche nelle carceri umbre (il progetto è già in essere in vari istituti penitenziari del Piemonte, della Toscana e del Lazio), alla presenza della Responsabile degli Archivi e Biblioteche della Regione Umbria, dell’AIB – Osservatorio Lavoro (Patrizia Lùperi), della CNUPP (Teresa Consoli,Università di Catania), dei funzionari giuridico-pedagogici (Paolo Maddonni-CR Orvieto, Mattia Genovesi-CC Perugia, Sabrina Galanti- CR di Maiano-Spoleto), delle rappresentanti delle Biblioteche dei singoli territori su cui insistono i quattro istituti penitenziari (Donatella Jank, in sostituzione di Carla Cesarini-Perugia, Roberto Sasso-Orvieto, Gaia Rossetti-Spoleto,Franca Nesta-Terni), di ex detenuti che lavorano come operatori di biblioteca; l’altra,coordinata da Giovanni Mercurio (ICS-ETS) su Misure Alternative, art.21 e semilibertà, quali misure deflattive, ma non solo, alla presenza dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterno di Perugia (Gianvittorio Pula), del Garante regionale del Piemonte(Bruno Mellano), di docenti universitari (Francesco Gambino – Università di Macerata), di detenuti in art 21 ed ex detenuti che hanno avuto accesso alle Misure alternative. Dai tavoli è emersa la volontà di intervenire negli istituti penitenziari, sia attraverso le progettualità che il CESP- Rete delle scuole ristrette hanno messo in campo in questi anni, sia attraverso l’unione strategica con le associazioni di volontariato, in particolare nella costruzione di reti regionali per le biblioteche in carcere, come supporto concreto per far acquisire ai ristretti quelle capacità che permettano loro di essere assunti nelle biblioteche degli istituti penitenziari e, una volta fuori, di trovare lavoro qualificato, come operatori della cultura, nelle biblioteche (pubbliche o private) o nei musei e nei luoghi d’arte, ma anche di sapersi orientare, grazie all’acquisizione di competenze trasversali, nel mondo del lavoro, e di conoscere le opportunità che possono essere utilizzate al fine di un reale reinserimento in quella società con la quale, una volta entrati in carcere, hanno reciso ogni rapporto e nella quale rientrano dopo anni di detenzione. Al termine della giornata i partecipanti si sono lasciati con una serie di appuntamenti per il prossimo autunno, per approfondire quanto già definito nel seminario, esportando il Modello definito in Umbria per la realizzazione di una rete regionale per le biblioteche in carcere, anche in altre regioni (Piemonte e Campania le due principali regioni scelte per i prossimi interventi), ma anche per continuare la riflessione che si è aperta su come rendere operativa la norma già esistente sulle Misure Alternative, perché, come scritto in un articolo, nel n. 1/2025 di «Fuori classe. CarcerInrete. Rivista di varia umanità», se l’obiettivo è riabilitare persone che hanno violato le regole, appare paradossale che regole affermate nel gradimento disposto [normativo] a questo fine, siano violate. Anna Grazia Stammati (Presidente CESP)
Il CESP-Rete delle scuole ristrette al Festival dei Due Mondi di Spoleto (2-3 luglio)
Nel decimo anniversario della partecipazione del CESP- Rete delle scuole ristrette al Festival dei Due Mondi di Spoleto, il 2 e 3 luglio si svolgerà, presso la Casa di Reclusione di Maiano-Spoleto e presso Palazzo Mauri-Biblioteca Comunale “Giosuè Carducci” della città, la X Giornata Nazionale del Mondo che non c’è. Lo storico appuntamento (inserito nel prestigioso Programma del Festival dei Due Mondi- Progetti Speciali) si aprirà, il 2 luglio, con la partecipazione dei/delle docenti della Rete allo spettacolo “Senza Titolo. Manifesto del carcere Futurista”, per la regia di Giorgio Flamini, con i detenuti attori, cantanti, danzatori, drammaturghi, scenografi, costumisti della Compagnia #SIneNOmine, presso la Casa di reclusione di Maiano-Spoleto. Senza titolo abbraccia la complessità del contesto carcerario, e la messa in scena si immerge in più dimensioni: la realtà e il sogno, la costrizione e la libertà, la pena e la trasformazione, il pregiudizio e l’inclusione, sviluppando tre sequenze di dialoghi sul testo di Rinnegato, (detenuto da 32 anni). R. ci trasporta in un ring linguistico, in un tribunale mentale, in uno spazio dove la realtà si dissolve, i ruoli sono mutevoli, rappresentati da oggetti che incarnano sia armi che difese, e i personaggi si trovano in un eterno scambio di ruoli e prospettive. Il 3 luglio, presso la Biblioteca Comunale “Giosuè Carducci”, nel Palazzo Mauri di Spoleto, si svolgerà il seminario Cultura & Carcere “Dell’Inferno e Delle Utopie nel mondo della liquidità”, che si pone in continuità con lo spettacolo della Compagnia #SIneNOmine. La giornata sarà divisa in due parti: nella prima, dopo i saluti istituzionali, si partirà da una riflessione del sociologo Zygmunt Bauman ripresa dal libro Modus vivendi “In un momento in cui le forme sociali non riescono più a conservare a lungo la loro forma, si scompongono e si sciolgono più in fretta del tempo necessario a fargliene assumere una”, quale forma e spazio occupa oggi il carcere nella società e quale è il suo futuro? Al seminario parteciperanno istituzioni di livello nazionale e regionale/territoriale e, tra i relatori, si segnala il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, già Ministro della Giustizia, Giovanni Maria Flick. Nella seconda parte saranno istituiti due Tavoli “operativi”: uno riguarderà il progetto Biblioteche innovative in carcere e la costruzione di una Rete in Umbria per attivarlo. Il progetto di biblioteche innovative in ambito penitenziario – collegate in rete con le biblioteche del territorio, delle Scuole e delle Università, strutturate per diventare poli culturali, oltre che per sviluppare nuove professionalità  è nato nella Casa Circondariale di Rebibbia a Roma, dalla collaborazione tra Luisa Marquardt (Università Roma Tre) e Anna Grazia Stammati (docente a Rebibbia, Presidente CESP). Condiviso dai/dalle docenti della Rete delle scuole ristrette, si basa su quanto previsto dall’Ordinamento Penitenziario e dal DPR 230 del 2000 e costituisce uno degli obiettivi del Programma nazionale 2022-2024 (“Innovazione sociale dei servizi di reinserimento delle persone in esecuzione penale: cultura, sviluppo e coesione sociale”) di Cassa delle Ammende, con cui si intende percorrere nuove strade di collaborazione interistituzionale e rafforzare i servizi per il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale. L’altro Tavolo di discussione Misure alternative, art. 21 e semilibertà, esaminerà gli strumenti previsti dall’ordinamento penitenziario per favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati e per alleggerire la pressione esistente negli istituti, derivante  dal sovraffollamento. Il carcere, infatti, non è l’unica forma di esecuzione di una pena e non dovrebbe essere neanche la principale. I dati riportati da Antigone sulla funzione deflattiva delle Misure alternative rispetto alla popolazione detenuta e la riduzione della recidiva, ci indicano, però, che queste tendono a procedere spesso lungo binari paralleli (quasi sempre in salita), ovvero i numeri della popolazione detenuta aumentano, in relazione all’applicazione delle Misure. L’unica eccezione registrata si è avuta tra il 2010 e il 2015, in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza per il sovraffollamento delle carceri nel 2010, e della sentenza Torreggiani, del 2013, che ha dichiarato illegale il sistema penitenziario italiano: poi, dal 2015 si è tornati all’aumento delle presenze in carcere. Ciononostante, il dato relativo alle revoche delle Misure alternative, soprattutto se consideriamo le revoche per la commissione di nuovi reati (pari allo 0,71%), permette di sostenere con forza l’idea della funzione di riduzione della recidiva in caso di condanna scontata in misura alternativa anziché in carcere.  Alle due giornate parteciperanno ex detenuti, oggi liberi, che in questi anni hanno seguito i percorsi del CESP- Rete delle scuole ristrette e, una volta usciti, da uomini liberi si sono reinseriti (o lo stanno facendo) e seguono i docenti della Rete, testimoni diretti che “il trattamento penitenziario non può prescindere dallo sviluppo culturale e che il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale è procedimento complesso che richiede una risposta multidimensionale e non è possibile senza un cambiamento culturale intra ed extra murale ( da “Lettera al CESP e alla Rete al Salone Internazionale del Libro di Torino”- Sonia Specchia- Direttore dell’Ufficio II del DAP, già Segretario Generale della Cassa delle Ammende ). Anna Grazia Stammati   Presidente CESP