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Ascesa (e trasformazione) di BookTok
C’è chi i libri li scrive, chi li pubblica, chi li vende e chi li legge. Ma c’è anche chi li racconta sui social: BookTokers, Bookstagrammers, BookTubers. Questi influencer letterari, con video brevi o contenuti più elaborati, trasformano la lettura in un’esperienza virale, condivisa e accessibile, capace di incuriosire e coinvolgere un pubblico sempre più ampio. Tra tutti, è BookTok ad aver avuto l’impatto più forte, soprattutto a partire dalla pandemia del 2020. Una comunità di lettori e lettrici entusiasti che ha riportato in classifica titoli usciti anni prima e dato visibilità a nuovi autori, portando una ventata d’aria fresca anche nell’editoria italiana. Alcuni di questi libri sono diventati veri e propri bestseller: Fourth Wing di Rebecca Yarros, la serie fantasy che ha venduto oltre 12 milioni di copie e conquistato le classifiche del New York Times; Fabbricante di lacrime di Erin Doom, romanzo italiano che ha superato le 500.000 copie vendute nel 2022; e il revival de La canzone di Achille di Madeline Miller, diventato un successo internazionale proprio grazie alla viralità su TikTok. In un Paese dove si legge poco, questa community è diventata uno strumento prezioso per avvicinare i giovani ai libri e riportare la lettura al centro delle conversazioni. Secondo alcune stime, il 60% dei lettori under 25 dichiara di aver acquistato almeno un libro dopo averlo scoperto proprio su TikTok: una cifra che la dice lunga sul potere virale e immediato di questo strumento. Oggi BookTok è diventato un fenomeno culturale, capace di trasformare il modo in cui i libri vengono scoperti e raccontati, plasmando le tendenze editoriali. Non a caso, molte case editrici hanno aperto canali su TikTok per intercettare i lettori e le lettrici che popolano questa community appassionata. Proprio per questo, anche il Salone Internazionale del Libro di Torino ha iniziato a dare sempre più spazio a questo mondo. Lo scorso anno, ad esempio, si è tenuta la prima edizione italiana dei TikTok Book Awards: un evento che celebra i protagonisti della community del BookTok, il loro impatto sull’editoria e premia i titoli più discussi. L’hashtag #BookTok campeggiava sulle pareti di molti stand e TikTok stesso aveva allestito uno spazio interattivo per incontrare autori, editori e lettori. Quest’anno, però, niente stand ufficiale TikTok. È un segnale di declino? Una moda che sta passando? In realtà, il fenomeno non è scomparso: si sta solo evolvendo. Le classifiche dei libri “visti su TikTok” resistono, ma l’hype si è ridimensionato. Senza uno stand a catalizzare l’attenzione, i book creators erano meno presenti e i contenuti sono diminuiti. Tuttavia, BookTok non è sparito: si è normalizzato e integrato nelle strategie di marketing, perdendo parte della sua aura rivoluzionaria – come già successo con Bookstagram o BookTube. BookTok è passato dall’essere un movimento spontaneo e una novità dirompente a un elemento consolidato del marketing editoriale attraverso lo strumento del community-building. Non è una sconfitta, ma un’evoluzione. Il canale continua a funzionare, soprattutto per generi come romance, thriller e young adult, mentre fatica con la narrativa più sperimentale o di nicchia. TikTok stessa ha lanciato la sua casa editrice, la 8th Note Press, puntando su fiction, fantasy e romance. Tuttavia, si stanno affacciando anche generi come le distopie e l’horror, segno di un panorama sempre più variegato e in continuo cambiamento. I bookinfluencer italiani, spesso giovani e appassionati, sono diventati veri ambasciatori della lettura. Per l’editoria, rappresentano una nuova forma di recensione e passaparola: più immediata, empatica e visiva. Anche quest’anno, al Salone del Libro erano presenti: tra stand, incontri e contenuti condivisi, hanno documentato l’evento in tempo reale, alimentando la conversazione intorno ai libri. Molti panel del Salone hanno cominciato a confrontarsi con questa figura ibrida, a metà tra lettore e promotore culturale. Le collaborazioni tra editori e bookinfluencer sono sempre più frequenti, e la loro capacità di creare community e alimentare il dialogo è ormai un fattore chiave per il settore. BookTok e i bookinfluencer rappresentano una sfida e un’opportunità. La sfida è evitare la banalizzazione e l’omologazione dei contenuti; l’opportunità è usare la loro voce per avvicinare alla lettura chi oggi legge poco o nulla. Se BookTok ha perso parte della sua carica rivoluzionaria ed è diventato uno strumento di marketing, lo dimostra anche il minore clamore che ha avuto quest’anno al Salone del Libro. Ma al di là delle critiche e delle opinioni, resta un dato essenziale: BookTok ha reso la lettura più popolare, accessibile e condivisa. Ha intercettato un pubblico giovane, spesso lontano dai circuiti tradizionali – librerie, festival, critica letteraria. In un Paese come l’Italia, dove la lettura continua a mostrare segnali di debolezza — nel 2024, il 73% delle persone tra i 15 e i 74 anni ha dichiarato di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno, in lieve calo rispetto al 74% del 2023, e il tempo medio settimanale dedicato alla lettura è sceso a 2 ore e 47 minuti (fonte: AIE) — BookTok rappresenta un’opportunità preziosa per scoprire la lettura come piacere. È un modo autentico e partecipativo di parlare di libri, capace di abbracciare generi, epoche e temi diversi. Se questo può contribuire a risollevare le sorti di un’Italia che legge poco, ben vengano i bookinfluencer, con la speranza che le nuove generazioni sappiano mostrare sempre di più la bellezza delle “parole fra noi leggere” che solo un libro può regalare. L'articolo Ascesa (e trasformazione) di BookTok proviene da Pulp Magazine.