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ROARS.it: Sull’attenti e competenti! Arriva l’Unione delle competenze
DI ANNA ANGELUCCI PUBBLICATO SU WWW.ROARS.IT IL 7 APRILE 2025 Ospitiamo con piacere sul nostro sito l’interessante contributo scritto da Anna Angelucci, relatrice al Convegno “Scuole e università di pace. Fermiamo la follia della guerra“, pubblicato su ROARS.it il 7 aprile 2025 in cui viene ribadito quanto l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denuncia da due anni a questa parte, vale a dire un pericolosissimo processo di occupazione degli spazi del sapere e della formazione da parte delle Forze Armate e di strutture di controllo. «In una scuola in cui già da tempo i dettami performativi e competitivi dell’Ue hanno imposto la visione funzionalista e economicista delle competenze trasversali, della valutazione standardizzata, dell’orientamento al lavoro, del tutoring e del customer care, da oggi si impongono le nuove competenze di resilienza, di preparazione, di pronta risposta alle crisi e ai conflitti, considerate come “condizione abilitante” per gli sventurati abitanti di questa nuova Europa guerrafondaia in cui “l’Unione delle competenze propone un nuovo approccio, che combina le politiche dell’istruzione, della formazione e dell’occupazione, unite intorno a una visione comune della competitività”. Civile o militare (sotto questo profilo, si segnala l’importantissimo lavoro dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università), poco importa: business is business…continua a leggere su www.roars.it.
Grande partecipazione al Convegno nazionale dell’Osservatorio contro la militarizzazione il 16 maggio 2025 a Roma
Il Convegno nazionale dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università, “Scuole e università di pace. Fermiamo la follia della guerra“, organizzato il 16 maggio 2025 in collaborazione con l’Associazione nazionale “Per la scuola della Repubblica Odv”, si è rivelato estremamente interessante per la qualità degli interventi e ha visto la partecipazione di circa 220 docenti collegate/i online e un centinaio in presenza nella sala teatro dello Spin Time in via Croce Santa Croce di Gerusalemme a Roma. L’iniziativa era valida come corso di aggiornamento e formazione per le/gli insegnanti ed è stata organizzata per fare il punto sulla situazione della militarizzazione delle scuole e della società , anche alla luce della follia del RearEurope e della tragica piega che sta prendendo l’occupazione illegale dei territori palestinesi da parte di Israele, ormai orientato alla distruzione totale di Gaza con l’operazione “Carri di Gedeone”. Il primo intervento è stato quello di Ludovico Chianese, presidente uscente dell‘Osservatorio, il quale ha fatto il punto sul lavoro annuale dell’organizzazione, sulle campagne avviate e sui suoi successi, ma ha anche ribadito la follia della guerra che entra nella narrazione consolidata e normalizzata all’interno delle scuole per mezzo della presenza costante e programmata delle Forze Armate. A seguire, Anna Angelucci, presidente dell’Associazione Nazionale per la scuola della Repubblica, si è soffermata sull’assurdità della Risoluzione del Parlamento Europeo del 2 aprile 2025 sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune, un testo programmatico in cui si costruisce la scuola del RearmEurope, vale a dire una scuola in un cui dominano le competenze, epifenomeno della messa in secondo piano del pensiero, delle conoscenze. Nella Risoluzione viene esplicitamente consigliato di inserire l’Istruzione militare all’interno dei programmi scolastici, proprio come durante il fascismo. La relazione del professor Angelo d’Orsi, storico e già ordinario all’Università di Torino, prendendole mosse dal suo recente volume Catastrofe neoliberista, si è incentrata sul sistema guerra, sull’ideologia e sulla pratica dello sterminio nell’età del turbocapitalismo, focalizzando l’attenzione sulla necessità crescente e costante della produzione industriale bellica di tipo capitalistico che sostiene l’urgenza delle guerre in giro per il mondo al fine di produrre esclusivamente profitto. E in continuità con d’Orsi, Futura D’aprile, giornalista freelance per «Il Fatto Quotidiano», «EditorialeDomani» e «AltrEconomia», ha messo concretamente in evidenza come il commercio di mondiale di armi sia il risultato di una politica orientata alla guerra, da cui l’Italia trae profitto anche attraverso società a partecipazione statale, come Leonardo S.p.A. Particolarmente accorato, inoltre, è stato l’appello di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano e Direttore di Mosaico di Pace, nel richiamare alla coscienza dei/delle docenti, ma anche dei cittadini e delle cittadine, l’urgenza di invertire il processo di costruzione della guerra, pena la sconfitta totale dell’umanità, l’abisso, anche mettendo in atto importanti iniziative di disinvestimento, boicottaggio e sanzioni (a sostegno di BDS) nei confronti dei paesi che promuovono le guerre. Serena Tusini, docente e promotrice dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, ha mostrato l’impatto sulla scuola del Piano della comunicazione delle Forze Armate, cercando di dimostrare il teorema della militarizzazione con documenti preziosi alla mano, i quali rendono evidente la necessità di reclutare 40.000 soldati all’interno delle nostre scuole. Estremamente interessante è stata la relazione di Murat Cinar, giornalista di origine turca che vive in Italia ormai da diversi anni, il quale ha mostrato documenti audiovisivi e fotografici che illustrano il teorema della militarizzazione delle scuole anche in Turchia e Israele, paesi che come l’Italia hanno nel tempo costruito un universo simbolico bellicista attraverso parate, manifestazioni ideologiche e celebrazioni militaristiche. A chiudere l’interessantissima giornata di studi c’è stata Roberta De Monticelli, già docente di filosofia morale all’Università di Ginevra e all’Università San Raffaele di Milano, la quale, a partire dalla postfazione che ha scritto al libro di Francesca Albanese, J’accuse, ha mostrato la necessità, per tutta l’umanità, di ricorrere al diritto internazionale per costruire la pace. Il suo recente libro Umanità violata, inoltre, non risparmiando critiche al giornalismo mainstream e ai pennivendoli embedded, si sofferma sulla sofferenza di un popolo, quello palestinese, che subisce una illegittima occupazione da circa 80 anni e di cui l’umanità, che è consapevole oggi più che mai di ciò che sta accadendo sotto i suoi occhi, sembra totalmente disinteressata, risultato di un processo, come l’Osservatorio cerca di argomentare, di normalizzazione della guerra, di adiaforizzazione morale, di indifferenza generale a fronte dell’avanzare dell’ideologia del successo individuale, del merito soggettivo, della dimensione egotica che si fa spazio. A chiudere il convegno, dopo numerosissimi e altrettanto pertinenti interventi da parte del pubblico attento e critico e da parte di uno studente romano del collettivo OSA, c’è stato l’intervento di Antonino De Cristofaro, docente e promotore dell’Osservatorio, il quale ha richiamato l’attenzione dei/delle docenti sulla necessità di costruire, nella scuola, mediante le discipline, nelle pratiche didattiche, un universo alternativo a quello guerrafondaio e per riuscire ad essere incisivi a livello educativo occorre innanzitutto decolonizzare il pensiero da quelle concrezioni suprematiste, occidentaliste e colonialiste che si annidano nel linguaggio e nelle mentalità, ma purtroppo anche nei documenti ufficiali, come è accaduto con le indicazioni nazionali per l’insegnamento della storia nella scuola primaria e secondaria di primo grado in cui si afferma che «Solo l’Occidente conosce la storia». A breve pubblicheremo i video dei singoli interventi dei relatori e delle relatrici al Convegno insieme al materiale utilizzato durante le conferenze. Michele Lucivero, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università